29 Marzo 2024 11:57

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29 Marzo 2024 11:57

REGIONE LIGURIA. OSPEDALE UNICO. APPROVATA ALL’UNANIMITÀ LA MOZIONE DI BONELLO (PD) SU COLLOCAZIONE E PIANO FINANZIARIO

In breve: La realizzazione del nuovo Ospedale secondo il piano triennale dell’ASL1-Imperiese 2015-2017 comporterebbe un investimento di 250 – 300 milioni, ma ancora non esiste un piano finanziario dell’opera.

Palazzo_della_regione_Liguria_Genoa

Genova. All’unanimità è stata approvata la mozione presentata da Franco Bonello (Pd) ed emendata in aula da Massimo Donzella (Partito democratico) che impegna il presidente della giunta regionale a creare le condizioni perché nelle prime due settimane della nuova legislatura possano vengano “convocati il Comune di Taggia, coinvolgendo la III Commissione Consiliare, la Conferenza dei Sindaci dell’Asl n°1 oltre che i vertici dell’ASL n°1, per verificare quali possibilità esistono di avviare il progetto del nuovo Ospedale nel Comune di Taggia e, in alternativa, quali altri siti idonei è possibile individuare nella Provincia di Imperia, tenuto conto anche dei parametri dei bacini di utenza previsti dal Patto della Salute Stato-Regioni dell’agosto 2014; a convocare una apposita riunione della III Commissione Consiliare con i vertici dell’ASL n°1 per verificare la reale fattibilità del piano di razionalizzazione degli ospedali della Provincia di Imperia”.

Bonello ha ricordato che nel 2005 fu deciso di realizzare in Provincia di Imperia un ospedale unico che sostituisse gli stabilimenti ospedalieri esistenti, unificando in un’unica struttura nuova e questa decisione rientrava nel piano regionale di modernizzazione del parco ospedaliero della Regione Liguria. Quest’ultima nel 2009 prendeva atto del parere positivo espresso  dal  Consiglio Comunale di Taggia. In seguito la Asl 1 approvò lo Studio di Fattibilità del Nuovo Ospedale del Ponente Ligure. «In sostanza – ha spiegato Bonello – fu ribadita, anche in base alle valutazioni tecniche espresse da un gruppo di lavoro appositamente creato, che la scelta ottimale era rappresentata dall’area a monte della stazione ferroviaria con una superficie disponibile di mq 130.000. Le altre aree valutate furono scartate perche sondabili». Tuttavia nell’ottobre scorso il Consiglio Comunale di Taggia ha approvato a maggioranza una nuova localizzazione dell’Ospedale a sud della stazione ferroviaria. La realizzazione del nuovo Ospedale secondo il piano triennale dell’ASL1-Imperiese 2015-2017 comporterebbe un investimento di 250 – 300 milioni, ma ancora non esiste un piano finanziario dell’opera.

Nella discussione Marco Scajola (FI) ha concordato con la previsione di un unico complesso ospedaliero per Imperia. «Deve essere un’opera di eccellenza in grado di garantire servizi per 100 mila abitanti. Va realizzato nella parte a nord della stazione di Arma di Taggia, una zona facilmente raggiungibile. La mozione, se votata da tutto il Consiglio è un atto politico molto forte che ribadisce la collocazione ottimale per il nosocomio nella zona a nord della stazione, perché quella della parte a sud è una scelta al ribasso».

Marco Melgrati (FI) ha polemicamente ricordato: «Da anni sentiamo parlare di 5 nuovi ospedali, ma il Felettino non è ancora partito nonostante sia finanziato, del nuovo Galliera sappiamo qualche notizia poi smentita, il nosocomio del Ponente è terreno di battaglia dentro la sinistra. Sul Santa Corona regna il silenzio più totale mentre la situazione delle strutture peggiora di giorno in giorno. Siamo favorevoli alla mozione, speriamo in qualcosa di concreto».

Giancarlo Manti (Pd)  ha sottolineato: «Il comune di Taggia ha richiesto dei cambiamenti rispetto all’ubicazione prevista da Regione e Asl per il nuovo ospedale della provincia di Imperia, occorre valutare appieno le sue osservazioni. Inoltre la scarsa capacità di reperire i fondi necessari dopo la sospensione di quelli ex art 20 impediscono di pensare alla fattibilità della costruzione nei tempi brevi. Tuttavia occorre procedere nella stesura del progetto per essere pronti quando l’intervento sarà concretamente finanziabile».

Angelo Barbero (Gruppo Misto) ha detto: «E’ importante che due consiglieri appartenenti a schieramenti opposti concordino su un investimento e lo specifichino nel dettaglio. Ma questa mozione evidenzia anche il fatto che nella giunta non c’è un’idea di sanità neppure dal punto di vista edilizio. Se non si mette mano all’edilizia sanitaria non si avrà mai la svolta necessaria per uscire dal gap sanitario di cui soffre la Liguria, un gap che non riguarda tanto la qualità dei medici ma quello delle strutture ormai vecchie  e inadatte. Quello ligure è un patrimonio desueto, di fatto l’unico ospedale moderno è quello di Albenga».

Massimo Donzella (Pd) ha proposto una modifica alla mozione nella quale si afferma che,nonostante la vacanza istituzionale dovuta alle elezioni, il confronto sull’ospedale unico deve continuare e riprendere immediatamente dopo la costituzione del nuovo Consiglio regionale.

Il Vicepresidente e assessore alla salute Claudio Montaldo ha detto «La giunta nel 2014 ha approvato il progetto di prefattibilità dell’ospedale di Imperia, il piano per quello del Ponente genovese e la parziale ristrutturazione del Santa Corona e del San Martino. Il Felettino è finanziato ed è giunta alla conclusione la gara per l’esecuzione dei lavori. Anche la realizzazione del nuovo Galliera è pronta a partire. A Imperia i dubbi sono su quale area sia migliore fra Taggia nord e Taggia sud. La giunta ha espresso la propria preferenza per l’area a nord. L’amministrazione comunale per quella a sud. Le due aree hanno vantaggi e svantaggi. Le valutazioni discriminanti sono in capo alla Asl e alla conferenza dei sindaci. Considero quindi il valore della mozione come uno stimolo forte per affrontare questo tema al più presto. Non credo spetti a un Consiglio in scadenza decidere un’area piuttosto che un’altra. Solleciteremo la Asl ad andare avanti in modo da presentare alla prossima legislatura un quadro più certo. Per quel che riguarda i finanziamenti vedremo l’evoluzione, ma posso assicurare che a livello c’è qualche segno di inversione di tendenza rispetto alla chiusure degli anni scorsi». 

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