23 Aprile 2024 21:02

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23 Aprile 2024 21:02

IMPERIA. LA MORTE DEL PICCOLO SEMYON. LA MADRE INCAPACE DI INTENDERE E DI VOLERE AL MOMENTO DELL’OMICIDIO/IL VERDETTO DELLA PERIZIA

In breve: "Totale infermità di mente al momento del fatto". Alla luce dei risultati della perizia, la Procura ha disposto il trasferimento di Natalia Sotnikova dal carcere di Genova Pontedecimo all’ospedale psichiatrico giudiziario di Castiglione delle Stiviere

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Non era in grado ne di intendere ne di volere Natalia Sotnikova quando, dopo aver lasciato il proprio albergo a Bordighera raggiunse la spiaggia di Bussana e trascinò in mare, abbandonandolo in acqua, il figlio di 9 mesi, Semyon, dopo aver nuotato per alcuni minuti. Questo il verdetto della perizia disposta dalla Procura della Repubblica di Imperia sulla donna di nazionalità russa che nel dicembre scorso mise fine alla vita del piccolo Semyon.

Totale infermità di mente al momento del fatto, un verdetto che non lascia spazio a interpretazione.  La donna, dunque, non era lucida al momento dei fatti. Sembra dunque decadere l’ipotesi accusatoria di omicidio aggravato da crudeltà inizialmente formulato dagli inquirenti.

A eseguire la perizia, affidata  dal procuratore aggiunto di Imperia Grazia Pradella, titolare dell’indagine in collaborazione con il Pubblico Ministero Francesca Scarlatti, lo psichiatra milanese Ambrogio Pennati, lo stesso professionista che si occupò del caso di Adam Kabobo che, nel maggio del 2013, seminò il panico per le strade di Milano uccidendo tre passando a colpi di piccone.

Alla luce dei risultati della perizia, la Procura ha disposto il trasferimento di Natalia Sotnikova, dal carcere di Genova Pontedecimo all’ospedale psichiatrico giudiziario di Castiglione delle Stiviere e ha chiesto il giudizio immediato.

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