20 Aprile 2024 05:08

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20 Aprile 2024 05:08

GIULIO NATTA A 50 ANNI DAL NOBEL – “Cervelli che fuggono, anime che restano”. Il programma completo della manifestazione

natta

Polipropilene isotattico. Non è uno scioglilingua, non è una tecnica usata in logopedia, non è un manuale bellico di strategia: è la plastica, il materiale che Dio si era dimenticato di creare, distrazione a cui rimediò Giulio Natta, nato a Porto Maurizio quando Imperia non esisteva ancora e unico italiano della storia a essere insignito del premio Nobel per la chimica. Quindi polipropilene isotattico sono due parole da imparare a memoria: nei prossimi giorni non si parlerà d’altro o quasi.

Tre giornate dedicate a Giulio Natta, per ricordare il 50° anniversario del conferimento del Nobel e alla città dove è nato, per aiutarla a non perdere la memoria di un grande passato, farle conoscere le menti creative che l’hanno lasciata per offrire il loro talento al mondo, restituirle orgoglio e senso di appartenenza.

Giulio Natta a 50 anni dal Nobel, una piccola manifestazione animata da grandi speranze, si svilupperà con un programma intenso e vario tra il 10 e il 13 di dicembre. Porterà a Imperia scienziati insigni che hanno lavorato con Natta e racconteranno l’uomo oltre che il ricercatore. Più avanti, quattro cervelli in fuga che non hanno mai dimenticato la loro città, parleranno di sé, del loro lavoro, delle prospettive, delle difficoltà, della fatica, delle soddisfazioni, del legame con Imperia.

Gli imperiesi potranno vedere due documentari, uno che parla di Natta, lo mostra al lavoro e nella vita, racconta il Moplen, la ricerca, la storia d’amore con la moglie, il trionfo dell’unico Nobel italiano per la chimica; e un secondo, scritto, diretto, prodotto da imperiesi che hanno portato il loro Nobel, i cervelli in fuga, quelli stanziali e il DAMS addirittura al Festival della Scienza 2013.

Tra un evento e l’altro sarà possibile assistere al riposizionamento, nei giardini di fronte alla scuola intitolata al grande scienziato, della macromolecola del polipropilene isotattico -il materiale inventato da Giulio Natta- ritrovata e ricostruita grazie a Gabriella Badano.

Scienziati e intellettuali finalmente hanno collaborato per dipanare insieme e ritessere il filo di una memoria perduta e, al tempo stesso, lavorare per restituire alla città in crisi d’identità lo status che l’ha resa famosa nel mondo per tante eccellenze: cervelli in fuga o stanziali, industria, commercio, cultura.

Questi tre giorni saranno dedicati a grandi scoperte: quella lontana di Natta, quella quasi antica dell’Imperia capitale dell’industria agroalimentare nel mondo e anche della cultura con il primo house organ d’Italia che vendeva olio di oliva attraverso una rivista letteraria altissima; quella del presente, infine, con una piccola rappresentanza del gran numero di menti che vivono e lavorano fuori dai confini oggi esigui della città.

La manifestazione è il primo tassello di un’opera più ampia che si propone di cominciare a costruire il futuro a partire anche dai saperi di cui tutti siamo portatori, magari inconsapevoli.


Programma.

 

Martedì 10 dicembre – Celebrazione ufficiale del cinquantennale del conferimento del premio Nobel a Giulio Natta.

Ore 10 Aula magna del Liceo Scientifico G. P. Vieusseux, proiezione per le scuole medie superiori del documentario Anni di plastica di Vanni Gandolfo con commento di Giuseppe Roncallo.

Ore 16 Commemorazione di Giulio Natta nella sala consiliare del Comune:

saluto dell’assessore alla Cultura Sara Serafini;

Conferenze di Italo Pasquon, Professore Emerito del Politecnico di Milano e Paolo Galli, libero docente di Chimica Macromolecolare, ex Direttore Centro Ricerche Giulio Natta di Ferrara (Montedison) e ex Presidente della Società di Ricerca Montell. Introdurrà Giovanni Ferrero, ex dirigente Himont (società del gruppo Montedison, leader mondiale per il polipropilene);

Ore 21 proiezione del documentario Anni di plastica nella biblioteca civica L. Lagorio (piazza de Amicis), con il commento del regista Vanni Gandolfo, affiancato  da Fiorenzo Runco.

 

 

Mercoledì 11 dicembre

ore 10 Riposizionamento della macromolecola del polipropilene isotattico nei giardini di fronte alla scuola intitolata a Giulio Natta in Largo Ghiglia alla presenza dell’assessore alla cultura Sara Serafini e di Gabriella Badano.

13 dicembre – Cervelli che fuggono, anime che restano.

Ore 21 Auditorium della Camera di Commercio (ingresso da via Alfieri o piazza Dante):

saluto dell’assessore alla Cultura Sara Serafini;

proiezione del documentario L’uomo che inventò il materiale che Dio si era dimenticato di creare (il contributo del DAMS Imperia al Festival della scienza 2013), presentato da Saverio Zumbo, docente di Cinema documentario e storia delle teoriche del cinema al DAMS di Imperia;

conversazione con: Settimio Benedusi, Marco Ferreri, Stefano Senardi, Giovanni Spalla, condotta da Antonella Viale, giornalista e critica letteraria.

 

Commemorazione.

 

Sia Italo Pasquon che Paolo Galli hanno lavorato al fianco di Giulio Natta: trasmetteranno ricordi, aneddoti e informazioni sul grande scienziato. Parleranno dell’uomo e anche della sua scoperta. Sarà decisamente un pomeriggio dedicato alle scoperte: Natta riacquisterà la sua dimensione umana, non meno affascinante della figura descritta dalle biografie ufficiali e il mistero della molecola perfetta diventerà accessibile grazie al talento divulgativo dei due scienziati. L’importanza di Natta nella storia delle scoperte scientifiche, va sottolineato, è illustrata bene da questa frase tratta dalla motivazione del conferimento del premio Nobel: “La natura sintetizza molti polimeri stereoregolari, per esempio la cellulosa e la gomma. Era noto che questa capacità fosse un monopolio della natura, che opera attraverso biocatalizzatori conosciuti col nome di enzimi. Ma adesso il Prof. Natta ha infranto questo monopolio”.

Il documentario Anni di plastica è un contributo importante: è un lavoro divulgativo, accessibile a tutti e molto piacevole da seguire. Racconta sia lo scienziato che l’uomo, aiuta a capire l’importanza di una scoperta che ha rivoluzionato il mondo e insieme a conoscere Giulio Natta nei ritratti di famiglia, nei racconti dei figli, nella vita quotidiana. È un documento importante perché riporta a anni ingenui, appena dopo la fine dell’incubo della seconda guerra mondiale, anni in cui si credeva di costruire il migliore dei mondi possibili e un materiale come la plastica era un simbolo. Perché era bello, poco costoso, allegro, infrangibile: l’immagine precisa del mondo nuovo che ognuno sognava.

Anni di plastica ci riporta all’epoca dei nostri genitori o nonni: sembra quasi preistoria, invece tutto  accadeva solo mezzo secolo fa.

 

Cervelli che fuggono, anime che restano.

 

L’uomo che inventò il materiale che Dio si era dimenticato di creare, ovvero le disavventure della bellezza di Giuliana Checa, Fabio Zenoardo e Matteo Bonino è il contributo che il DAMS Imperia ha portato al Festival della scienza 2013. La figura di Giulio Natta si costruisce, forma e descrive attraverso la sua città e il contesto socio culturale in cui è cresciuto. La bellezza della plastica, gli innumerevoli pregi che paradossalmente l’hanno trasformata in un problema cosmico, si incrociano indissolubilmente con le avventure e le disavventure di Imperia, dove lo scienziato è nato e vissuto per alcuni anni, quasi una piccola ma significativa metafora della storia nazionale. Questo è ciò che verrà raccontato da alcuni cervelli in fuga o stanziali: intellettuali o menti creative affronteranno i diversi argomenti da punti di vista personali -quelli attinenti al loro lavoro- e, non è cosa del tutto sorprendente, quasi sempre giungeranno alle stesse conclusioni. Ecco i narratoriEmilio Audissino, regista e ricercatore universitario;  Giovanni Berio, artista; Giuseppe Conte poeta e scrittore;  Giovanni Doria Miglietta, pianista; Marco Ferreri, architetto e designer; Barbara Panelli, scrittrice e fotografa; Enrico Semeria, architetto e urbanista; Stefano Senardi, discografico e creatore di eventi; Antonella Viale, giornalista e critica letteraria. Ognuno degli intervistati dirà la sua sul nuovo porto, che sembra già pronto a affondare. Quest’ultimo è un argomento che si presta bene all’analisi dei diversi concetti di bellezza e dei modi in cui intellettuali e artisti la affrontano.

Settimio Benedusi, Marco Ferreri, Stefano Senardi, Giovanni Spalla, saranno presenti in sala e, dopo la proiezione del documentario, parleranno delle rispettive esperienze di cervelli in fuga. Che a Imperia sono tanti e hanno portato in giro per il mondo il nome della città che hanno nell’anima. Sarà una conversazione interessante perché affronterà sia temi biografici, sia le motivazioni che hanno spinto questi uomini importanti a lasciare la provincia quando erano molto giovani, costruire carriere splendide, tornare, ripartire, tornare ancora. Si parlerà inoltre -e questo è un argomento caro ai giovani pieni di dubbi- delle ragioni per partire e di quelle per rimanere, di ciò che spinge a tornare, di quanto le origini abbiano influito sulle scelte di carriera e, di sicuro, i grandi fuggitivi saranno prodighi di consigli per chi non abbia ancora scelto.

 

 Comitato scientifico.

 

Gabriella Badano, Nicoletta Bracco, Giovanni Ferrero, Sebastiano Lopes, Giuseppe Roncallo, Fiorenzo Runco, Sara Serafini, Antonella Viale, Fabio Zenoardo.

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