23 Aprile 2024 19:06

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23 Aprile 2024 19:06

INTERVISTA A EUGENIO ADOLFO REFERENTE PROVINCIALE VOLONTARIATO PROTEZIONE CIVILE: “Avere un cittadino informato contribuisce a salvare vite umane”

eugenio adolfo

Il referente provinciale volontariato della Protezione Civile Eugenio Adolfo ha risposto ad alcune nostre domande riguardanti la Protezione Civile e il ruolo che essa svolge: “Si deve parlare di più di Protezione Civile – ha dichiarato – I cittadini devono sapere chi fa che cosa, a quali rischi sono sottoposti, come difendersi, cosa fare e dove andare in caso di emergenza, a chi rivolgersi per informazioni”.

1. Di cosa si occupa la della Protezione Civile?

Occorre distinguere: una cosa è il Sistema Nazionale della Protezione Civile, un’altra è il Volontariato di Protezione Civile, che del Sistema è solo una delle tante Strutture Operative. La Legge 225/1992 e s.m.i. è molto chiara e nella prima parte spiega bene che cos’è la Protezione Civile, da ci è composta e cosa fa.

Il Sistema Nazionale della Protezione Civile è l’insieme delle Istituzioni preposte alla tutela della incolumità nelle fasi di previsione dei rischi, prevenzione e gestione dell’emergenza, ognuno con propri compiti e diverse responsabilità. Fanno parte del Sistema lo Stato con il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, le Regioni, le Prefetture ed i Comuni, tutti in qualità di Autorità di Protezione Civile ai diversi livelli territoriali. Oltre ad essi fanno parte del Sistema le Strutture Operative e cioè tutti i Corpi dello Stato con compiti di soccorso quali in primis i Vigili del Fuoco e poi ancora le Forze dell’Ordine, i Corpi Militari, il Servizio Sanitario Nazionale, Il Soccorso Alpino, gli Enti Tecnici ( ANAS,ENEL,Telecom, FS ecc), la comunità scientifica ( INGV ecc), la Croce Rossa ed il Volontariato di Protezione Civile. Insomma, tutti coloro i quali devono fare qualcosa in caso di calamità naturali o disastri causati dall’uomo.

Mentre le Autorità di Protezione Civile hanno responsabilità sulla previsione, prevenzione, pianificazione dell’emergenza e coordinamento di tutte le forze in campo in caso di calamità, le Organizzazioni di Volontariato di Protezione Civile, come tutte le altre Strutture Operative, svolgono ruoli operativi, di soccorso e di assistenza.

 

2. Se un cittadino si trova in difficoltà non può chiamarvi? Perchè?

Per essere precisi e riferendomi alla vostra indagine, il cittadino non riesce magari a contattare il Volontariato di Protezione Civile o gli uffici comunali/provinciali di protezione civile, anche se in caso di calamità (non ogni pioggia è una calamità per fortuna) probabilmente i volontari e gli uffici risponderanno in quanto saranno stati attivati.

Il cittadino riuscirà invece sicuramente a contattare altre strutture del Servizio di Protezione Civile quali Vigili del Fuoco, Forze dell’Ordine per richiedere il loro intervento.

Le Organizzazioni di Volontariato di Protezione Civile non svolgono servizio di emergenza h 24 come gli enti di soccorso, vengono infatti attivate: dal Sindaco quando necessario per fronteggiare eventi calamitosi, emergenze o stati di allerta a livello comunale; dalla Prefettura e dalla Regione per calamità naturali che interessano i territori di più comuni. Il Volontariato di Protezione Civile non viene attivato dal cittadino ma solo dalle Autorità preposte se ne ravvisano la necessità. Il cittadino in caso di bisogno per avanzare richiesta di soccorso non deve contattare i Volontari ma deve rivolgersi ai centralini degli enti di soccorso (115,118,112 ecc) che come ho detto sono anch’essi Strutture Operative del Sistema di Protezione Civile e svolgono professionalmente servizio di pronto intervento urgente h 24.

 

3. Come mai si dice “allerta meteo diramata dalla Protezione Civile”. E’ un errore?

Non è un errore, gli stati di Allerta sono emanati dalle Regioni, che fanno parte del Sistema di Protezione Civile. La Liguria ha un proprio Centro Funzionale dedicato alle previsioni meteo ai fini di Protezione Civile. Le Allerta sono frutto di previsioni effettuate da ARPAL e valutazioni dei tecnici del Servizio Protezione Civile ed Emergenze di Regione Liguria. Per le Regioni che ancora non si sono dotate di Centro Funzionale gli stati di allerta sono emanati dal Dipartimento Nazionale.

L’ Allerta viene inviata alle Prefetture, ai Comuni e a tutte le Strutture Operative del Sistema di Protezione Civile, compreso il Volontariato, oltre che diffusa alla cittadinanza con comunicati stampa.Ognuno ricevuta l’Allerta deve fare la sua parte, compreso il cittadino che deve mettere in essere le misure di auto protezione.

Per mantenersi informato sulla situazione meteo e sullo stato di allerta il cittadino non deve chiamare il Volontariato, che svolge solo funzione operativa, o i centralini di emergenza ma deve tenersi informato tramite i bollettini meteo diffusi dai mass media o ancor meglio consultare il sito internet istituzionale dedicato di Arpal e Regione (http://servizi-meteoliguria.arpal.gov.it/protezione-civile/index.html) dove trova anche le misure di auto protezione per difendersi dai rischi.

 

4. Come vengono allertati in caso di emergenza i volontari se non c’è un nucleo operativo 24 ore su 24?

I Volontari nella vita studiano, fanno il proprio lavoro o sono pensionati; vengono attivati dall’ Autorità di Protezione Civile competente in caso di bisogno al verificarsi di un evento calamitoso o in fase di allerta per affiancare gli enti di soccorso, monitorare il territorio, fornire assistenza alla popolazione. Comuni, Prefetture e Regione hanno i numeri di reperibilità h 24 dei responsabili delle varie organizzazioni che una volta chiamati attivano i propri volontari che si recano in sede e partono con le attrezzature necessarie.

Ogni Comune per legge deve avere un suo Gruppo Comunale di Volontari o convenzionarsi con un’Organizzazione di Volontariato. Ovviamente se la struttura volontaria di cui si è dotato non è sufficiente a fronteggiare un’emergenza il Comune può chiedere rinforzi e la Prefettura d’intesa con la Regione può attivare altre squadre della provincia ed inviarle dove occorre. Se le Organizzazioni di Volontariato di un’intera regione non sono sufficienti a fronteggiare un evento la Regione interessata chiede rinforzi al Dipartimento Nazionale della Protezione Civile che attiva le Colonne Mobili di altre regioni o le Colonne Mobili delle Associazioni Nazionali di Protezione Civile come Ass. Naz. Alpini, ANPAS ecc…

 

5. Ogni quanto spesso intervengono i volontari della Protezione Civile?

Ogni volta che le Autorità competenti lo reputano necessario. Le Attività sono frequenti e molteplici: monitoraggio estivo per un pronto avvistamento degli incendi, attività di spegnimento incendi boschivi, emergenze locali più o meno gravi (allagamenti, frane ecc). Io non ho il dato delle singole squadre. Per quanto di mia competenza e cioè per l’attivazione del volontariato di Protezione Civile per emergenze su richiesta di Regione e Prefettura, posso dire di aver allertato il Volontariato moltissime volte nel corso del mio mandato iniziato nel 2010. Sia per emergenze a livello provinciale che per portare soccorso a fronte di calamità nazionali. Cito alcuni esempi. Almeno 5 ricerche di persone disperse nel nostro entroterra, emergenza neve nel 2010 e nel 2013, monitoraggio territorio per molteplici allerta meteo, emergenze alluvionali a Varazze e Sestri Ponente, Genova , Val di Magra, Cinque Terre, emergenza sismica in Emilia Romagna, incendi boschivi che hanno causato l’evacuazione di cittadini, assistenza a convogli ferroviari di pellegrini bloccati a XXMiglia, accoglienza profughi per Emergenza Nord Africa, assistenza alla popolazione di Andora temporaneamente sfollata per operazioni di disinnesco residuato bellico. Queste le principali.

 

6. Ricevete fondi o finanziamenti dal Comune o da altri enti particolari?

Ogni comune deve mantenere la propria squadra di volontari tramite le proprie voci di bilancio se si è dotato di Gruppo Comunale o tramite una convezione onerosa se si è dotato di una Organizzazione di Volontariato convenzionata. Alcuni comuni stanziano le risorse necessarie, altri purtroppo stanziano cifre a mio parere non idonee.

La Regione elargisce contributi mirati ad esempio a coprire le spese carburante per l’attività estiva antincendio boschivo o per acquistare divise o attrezzature, compatibilmente con le risorse a disposizione. Anche il Dipartimento Nazionale ogni anno pubblica un bando e stanzia fondi per il volontariato. Il problema è che nei bilanci pubblici la torta è sempre più piccola, ormai è diventata (passatemi il termine) una “crostatina” ma le fettine da tagliare sono sempre le stesse. Attraverso il Coordinamento Provinciale che stiamo costituendo, cioè un’associazione di associazioni, auspichiamo di riuscire a meglio gestire i fondi regionali a disposizione.

Mi spiace dirlo ma purtroppo troppo spesso non si investe adeguatamente in Protezione Civile, e dico a qualsiasi livello politico, dallo Stato ai Municipi, poiché investire in prevenzione e prepararsi per soccorrere i cittadini in caso di bisogno probabilmente non porta voti. Sembra quasi che preferiscano incrociare le dita qualche anno sperando non accada nulla ed investire in settori che portano più voti. Ogni tanto va male, ci scappano i morti e qualcuno finisce sul banchetto degli imputati, ma la storia non cambia ugualmente.

 

7. Sul ruolo della Protezione Civile c’è molta confusione. Come mai, secondo lei, non è ancora chiaro che la Protezione Civile agisce solo per conto terzi? Cosa si potrebbe fare in merito?

Il Sistema di Protezione Civile è composto da più Enti,compreso il Volontariato, ognuno con propri compiti e responsabilità. Riconosco che si debba parlare di più di Protezione Civile: i cittadini devono sapere chi fa che cosa, a quali rischi sono sottoposti, come difendersi, cosa fare e dove andare in caso di emergenza, a chi rivolgersi per informazioni.  Informare i cittadini su queste cose è compito dei Comuni, della Regione, dello Stato. In alcuni casi lo fanno, in altri no. Dove questa informazione viene fatta i Volontari di Protezione Civile sono presenti e contribuiscono non poco a divulgare questa cultura. Avere cittadini consapevoli dei rischi ai quali sono sottoposti, spiegare loro come prevenirli ed affrontarli in caso di emergenza contribuisce senz’altro ad accrescere il livello generale di sicurezza per la pubblica incolumità e soprattutto contribuisce a salvare vite umane.

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