19 Aprile 2024 14:25

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19 Aprile 2024 14:25

IMPERIA. CASO OTTAGONO. VIA LA TRADECO MA ANCORA UNA VOLTA I DODICI EX LAVORATORI ESCLUSI DALLE ASSUNZIONI / IL CASO

In breve: Dimenticati, inascoltati, ignorati dalle istituzioni che nel corso del tempo si sono impegnate con promesse, annunci e "minacce" a farli tornare a lavorare.

OTTAGONO

Imperia – Sono rimasti in tre (erano in dodici, ndr) gli ex lavoratori della Cooperativa Ottagono che da oltre 2 anni chiedono a gran voce che il loro diritto al lavoro venga rispettato senza successo. Dimenticati, inascoltati, ignorati dalle istituzioni che nel corso del tempo si sono impegnate con promesse, annunci “minacce” a farli tornare a lavorare. “Non chiedono mica la Luna” disse il sindaco Capacci, “sono pronto ad estreme conseguenze”, le ultime parole famose dell’ex assessore all’ambiente, ormai da tempo, Nicola Podestà.

Una vicenda chiara, limpida, sancita anche dalla Direzione Territoriale del Lavoro Imperia, Servizio Ispezione del Lavoro che con un verbale del dicembre 2014, inerente ad alcune operazioni compiute nei mesi di ottobre e novembre del 2013, ha rilevato che la Tra.De.Co: “ha osservato solo parzialmente la clausola sociale di salvaguardia dei livelli occupazionali […] assumendo solo 2 lavoratori su 14 della Cooperativa Sociale Ottagono”.

E allora perché durante le trattative appena terminate con le aziende che si occuperanno della fase transitoria post Tradeco S.r.l. non si è fatto cenno ai 12 ex lavoratori della cooperativa? A chiederselo non sono solo i lavoratori e i sindacalisti ma anche l’avvocato Sandro Lombardi che nei giorni scorsi ha inoltrato una missiva, per conto dei tre “irriducibili” lavoratori, al sindaco di Imperia Carlo Capacci alla quale non ha ricevuto alcuna risposta. 

“…Si vuol far presente all’Amministrazione Comunale di Imperia – scrive il legale della Uil – che i miei assistiti hanno promosso un procedimento nanti il Tribunale di Imperia, Giudice del Lavoro, per vedersi riconosciuto il diritto che avevano ad essere assunti dalla “Tra.De.Co. s.r.l.” nel momento in cui quest’ultima ha iniziato la gestione del servizio nel comprensorio imperiese. Poiché è noto che è in corso la sostituzione della società originariamente aggiudicatrice dell’appalto con altra, alla quale verrà provvisoriamente affidata la raccolta rifiuti, ritengo opportuno che non venga dimenticato il “problema” di cui si è discusso in passato legato proprio ai lavoratori della “Ottagono”, illegittimamente sacrificati nel momento in cui la “Tra.De.Co. s.r.l.” ha iniziato la propria attività nella nostra provincia, e poi dimenticati nelle promesse loro fatte durante alcuni incontri svoltisi presso il palazzo Comunale e quello prefettizio. Auspico, pertanto, che non si debba ulteriormente procedere per il riconoscimento dei legittimi diritti dei miei assistiti e che possano finalmente essere ricollocati al lavoro, non ostandovi nessuna valida ragione, come peraltro riconosciuto anche dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Direzione Territoriale del Lavoro Imperia, Servizio Ispezione del Lavoro, le cui indagini hanno portato alle conclusioni a Voi note”.

Tecnicamente con le nuove assegnazioni alle varie ditte, non essendoci più un appalto comprensoriale, il Comune di Imperia non può essere considerato Comune capofila e perciò dovrebbero essere i comuni di appartenenza territoriale/lavorativa ( San Lorenzo al Mare, Prelà, Dolcedo, Costarainera, Cipressa, Civezza e Pietrabruna) a doversi prendere carico dei lavoratori. 

“Abbiamo scritto al sindaco di Imperia – ha commentato Mino Vernazza della Uil a ImperiaPost – e ai sindaci interessati che in questa fase di riassegnazione, visto il parere del Ministero del Lavoro i lavoratori dovrebbero rientrare nei nuovi appalti. Abbiamo chiesto un incontro ma nessuno ci ha risposto.

Il 19 luglio scorso abbiamo interessato della questione il Prefetto Tizzano e gentilmente ci ha risposto che avrebbe ricordato ai sindaci la vicenda. Probabilmente – termina Vernazza – a questa storia metterà fine una sentenza del Tribunale del Lavoro di Imperia, visto che la politica non è stata in grado di riconoscere il diritto al lavoro per questi lavoratori”.  

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