29 Marzo 2024 15:45

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29 Marzo 2024 15:45

LETTERE AL DIRETTORE – La protesta dei “forconi”: l’analisi del nostro lettore Marco Ameglio

lettere al direttore

Un nostro lettore, Marco Ameglio, ci ha scritto per dirci la sua opinione sui tre giorni di protesta che ha vissuto la città di Imperia.

“Avendo vissuto in prima persona la protesta comunemente chiamata dei forconi vorrei fare una riflessione spontanea e senza alcun fine politico o di altro genere di chi c ‘ era e non di chi parla per sentito dire.
Sono andato da subito per volermi fare un idea e per poter poi scrivere quello che pensavo con documentazione diretta.
Penso di essere stato uno dei più attivi manifestanti nella protesta del primo giorno ho anche preso il megafono davanti al comune per dire la mia,per protestare,per lamentarmi,per far si che si comprendesse il notro disagio all’ interno di una società che tutela solo ed esclusivamente la casta e sopratutto per chiedere l’ incontro da parte del sindaco o di chi in quel momento avesse la responsabilità della città di Imperia di ricevere una delegazione cosa che poi è successa con notevole e problematico ritardo.
Ritenevo che un giorno di protesta vera Imperia la meritasse per spirito di comprensione;a mia libera interpretazione essendo un uomo che crede fortemente nella democrazia ai blocchi stradali era più logico sostituire un raduno davanti al comune che avesse il forte obbiettivo popolare di essere immediatamente ricevuti,ma la maggioranza optava per un blocco generale che potesse risultare un segnale forte e chiaro in netto contrasto alle persone per lo più benestanti che porgono spesso false lamentele nel vivere quotidiano e poi quando conta si schierano a convenienza e criticano chi fa i loro interessi.
Il secondo giorno di manifestazione non mi è piaciuto,lo dico apertamente.
Quando le cose si perdono nel non senso totale come accerchiare dipendenti comunali(cosa centrano??sono forse loro che decidono??) o a proposte di protestare contro chi non ha scioperato il lunedì(dov è la libertà?la libertà che chiedono negli slogan?) la protesta ha perso il suo effetto.
Il blocco stradale di due giorni è diventato un accanimento portando esasperazione tra i cittadini perdendo secondo me quello che era il vero obbiettivo se mai ce ne fosse stato uno della manifestazione, nonostante la tensione raccontata da alcuni Media è stata per me strumentalizzata come al solito(se ci sono stati casi di violenza sono stati sempre isolati e mai appoggiati in pieno dalla folla)una manifestazione senza un protocollo preciso dove il libero arbitrio e la spontaneità non seguono una logica ma il solo istinto è molto difficile e il buon senso delle forze dell’ ordine è stato notevole per non degenerare,proprio da questa considerazione parte l’ espressione del mio concetto che non si è trattato di una manifestazione strumentalizzata da movimenti fascisti o altri movimenti,l’ unica cosa che avevano in comune i manifestanti era il malcontento ma si sa l’ italiano vuole sempre fare dietrologie per far vedere che va oltre quando invece si sta perdendo in realtà che avrebbe negli occhi.
Con questo non voglio dire che non vi erano all’ interno del corteo gente che spiccasse per una certa fede politica ma non era certamente lì per quella motivazione,non si è vista una bandiera politica nè dei sindacati e il grido più forte era Imperia,Imperia che tutto può portare a pensare tranne che a filosofie pseudo politiche anzi è stato scelto forse lo slogan che potesse rappresentare meglio il cittadino comune.
Le domande che mi porgo spontanee alle quali non voglio risposte ma solo riflessioni
Cosa resta di questo? Quale era il fine pratico? Perchè Imperia città negli ultimi anni molto spenta ha aderito con questo entusiasmo? Non è triste vedere commercianti insultare altri commercianti? Non sono forse tutti sulla stessa barca? Non si rischia di fare il gioco della politica stessa a creare evidenti spaccature al dialogo? C’ era la coscienza di quello che si stava facendo?
Quel che è certo è che la politica ha perso la fiducia della gente ed è obbligata a dare delle risposte ai temi caldi della protesta:regime fiscale,occupazione e pensioni.
Volevo ricordare a tutti quelli che hanno letto il mio modesto ma diretto pensiero degli accaduti che se è ancora possibile risolvere la situazione l’ Italia a prescindere dalla politica e tutte le problematiche può riuscirci soltanto seguendo due cose:
un educazione di coscienza all’ onestà e lo sfruttamento razionale della nostra intelligenza”.

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