25 Aprile 2024 17:40

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25 Aprile 2024 17:40

PARASIO E PIANO DELLA SOSTA. TRABALLA LA MAGGIORANZA. “IMPERIA CAMBIA” NEL CAOS. PRONTA LA MOZIONE DEI “DISSIDENTI”/ECCO COSA CHIEDONO

In breve: Nella giornata di ieri, giovedì 24 settembre, i "dissidenti" si sono riuniti in Comune e hanno terminato la stesura di una mozione che rischia di mandare a gambe all'aria la maggioranza

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Volano gli stracci in casa Imperia Cambia. Al centro della contesa il Parasio e il nuovo piano della sosta presentato mercoledì scorso dall’amministrazione (in conferenza erano presenti Roberto Saluzzo, appena passato da Imperia Cambia a Imperia di Tutti Imperia per Tutti, il Sindaco Carlo Capacci e il vicesindaco Giuseppe Zagarella). Nella giornata di ieri, giovedì 24 settembre, i “dissidenti” si sono riuniti in Comune e hanno terminato la stesura di una mozione che rischia di mandare a gambe all’aria la maggioranza. All’incontro erano presenti il capogruppo di Imperia Cambia Alessandro Savioli, i consiglieri Paolo Re, Natalia Riccò e Manfredo Macaluso, presidente del comitato “La viabilità del Borgo Parasio” e primo dei consiglieri non eletti di Imperia Cambia.

Con la mozione i “dissidenti” chiedono il ripristino dei posti auto in via delle Vecchie Carceri e via Parasio, la libera circolazione, senza sosta, all’interno della Ztl e una verifica, entro un tempo massimo di due mesi, del nuovo piano della sosta, confrontandosi con associazioni di categoria e comitati di quartiere. Un atto politico che mette apertamente in discussione l’operato del vicesindaco Giuseppe Zagarella e in parte stesso Sindaco Carlo Capacci. I firmatari certi, al momento, dovrebbero essere i consiglieri di Imperia Cambia Paolo Re, Ester D’Agostino, Susanna Palma e Natalia Riccò. Non dovrebbe invece firmare Alessandro Savioli, per mantenere, almeno per il momento, un ruolo da super partes.

E proprio il Sindaco Carlo Capacci questa mattina, secondo le ultime voci che arrivano dai corridoi di Palazzo Civico, proverà a convincere i “dissidenti”, con un incontro faccia a faccia, a ritirare o per lo meno a modificare il testo della mozione che, se arrivasse immutata in consiglio comunale, potrebbe minare seriamente la tenuta della maggioranza.

 

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