19 Aprile 2024 15:22

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19 Aprile 2024 15:22

VENTIMIGLIA. SGOMBERATI MIGRANTI E NO BORDERS. IL VESCOVO SUETTA: “IO QUI PER RICORDARE CHE CI SONO IN GIOCO VITE UMANE”/L’INTERVISTA

In breve: "Una parola la debbo dire nei riguardi dei no borders. È sotto gli occhi di tutti l'azione che hanno configurato, un'azione per alcuni aspetti illegale, ma per i pochi contatti che ho avuto ho riscontrato delle idealità buone "

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A sorpresa questa mattina al confine tra Ventimiglia e la Francia, dove è in corso lo sgombero di migranti e no borders da parte di Polizia e Carabinieri, è arrivato il Vescovo, Monsignor Antonio Suetta. Il Vescovo è sceso sugli scogli, dove sono raggruppati immigrati e attivisti dopo lo sgombero per cercare di trovare una mediazione ed evitare che le forze dell`ordine per liberare l’area si trovino costrette a ricorrere all’uso della forza. Dopo il breve confronto Monsignor Suetta ha concesso un’intervista ai numerosi cronisti presenti sul posto.

“Che cosa sta succedendo lo vediamo, che cosa succederà sinceramente non so rispondere. La mia visita qui è nel segno della continuità della presenza che ho voluto offrire nei giorni precedenti. Ho voluto dire a me stesso e a tutti che in gioco vi sono delle persone, delle vite umane, mi riferisco ai migranti. Persone che sono povere sotto tutti i punti di vista. Sono povere per mangiare, per vestirsi, per le loro necessità più comuni e per la precarietà della loro condizione. Sono fragili per la speranza che portano nel cuore e che è legittima e comprensibile, che li ha fatti muovere da lontano, attraversare molte difficoltà e ingiustizie. Senza entrare in questioni che non sono di mia competenza, ribadisco che non sono qui per parteggiare per nessuno. Credo che in un contesto civile e ordinato ognuno debba fare la propria parte. Credo che la mia parte sia riconoscere prima di tutto la necessità di stare vicino a questa situazione che si è venuta a creare nel territorio della mia Diocesi. Una situazione umanitaria che mi interpella da vicino.

Poi una parola la debbo dire nei riguardi dei no borders. È sotto gli occhi di tutti l’azione che hanno configurato, un’azione per alcuni aspetti illegale, mi riferisco all’occupazione del suolo ed altre azioni che devono essere regolate da leggi. Per i pochi contatti che ho avuto ho riscontrato delle idealità buone. L’idealità buona è quella di riconoscere in coloro che hanno di fronte delle persone e di superare un’attitudine assistenziale cercando di capire, stare vicino, dialogare, offrendo risposte non solo a necessità materiali, ma anche in termini di accoglienza e affetto, cercando di coltivare le speranza dei migranti rendendoli consapevoli delle oggettive difficoltà che possono incontrare nel loro percorso. Questo tipo di attività, se fosse inserita in un contesto socialmente compatibile, sarebbe un’attività che avrebbe in se delle buone potenzialità. Ho cercato di ascoltare i no borders, di capirli e a orientarli a decisioni prudenti che possono sembrare un passo indietro, ma per riuscire poi a realizzare quelle idealità che sono buone.

A questo scopo abbiamo organizzato un incontro che si svolgerà a Ventimiglia per questa sera, finalizzato al dialogo e alla comprensione. Abbiamo invitato l’avvocato Alessandra Ballerini, persona esperta e competente.

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