20 Aprile 2024 16:42

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20 Aprile 2024 16:42

IMPERIA. CORSI ANTINCENDIO, EX COMANDANTE DEI VIGILI DEL FUOCO CONDANNATO A 1 ANNO PER FALSO. MA IL VIAGGIO A L’AQUILA NON FU…/IL PROCESSO

In breve: Un anno di carcere, pena sospesa e non menzione nel certificato del casellario giudiziale. Questa la condanna inflitta dal collegio dei giudici composto da Luppi, Varalli, Aschero, all'ex Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco di Imperia Vincenzo Giordano

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Un anno di carcere, pena sospesa e non menzione nel certificato del casellario giudiziale. Questa la condanna inflitta questa mattina dal collegio dei giudici composto da Luppi, Varalli, Aschero, all’ex Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco di Imperia Vincenzo Giordano. Nel dettaglio, Giordano, difeso dall’avvocato Marco Feno del Foro di Torino, è stato condannato per il reato di falso in relazione ad alcuni verbali relativi a corsi di idoneità per addetti antincendio risalenti al dicembre del 2013 e modificati in corso d’opera.

L’ex Comandante dei Vigili del Fuoco era finito a processo con ben cinque capi di imputazione, tra falso, truffa e peculato. Solo per uno dei cinque è arrivata la condanna, mentre per i restanti quattro è arrivata l’assoluzione. Nel dettaglio è decaduta l’accusa di truffa, perché il reato non sussiste, relativa sempre a corsi di idoneità per addetti antincendio, e soprattutto è decaduta l’accusa di peculato per una missione a l’Aquila, datata 2009, in soccorso dei terremotati, trasformata, secondo gli inquirenti, in una sorta di vacanza per scopi personali. Il motivo? Al viaggio, a bordo di un’auto di servizio dei Vigili del Fuoco, con relativo autista (autore dell’esposto dal quale poi nacque l’inchiesta), prese parte anche una donna, funzionaria dei Vigili del Fuoco di Rimini in quei giorni fuori servizio. Secondo l’accusa Giordano modificò il tragitto per l’Aquila utilizzando l’auto di servizio e l’autista per scopi personali. Questa mattina è arrivata l’assoluzione, chiesta anche dal Pubblico Ministero Alessandro Bogliolo (che aveva chiesto anche la condanna per falso e truffa per un totale di 1 anno e 6 mesi), in quanto Giordano caricò si a bordo dell’auto la donna a Rimini (il viaggio iniziò da Cuneo, luogo di residenza dell’ex Comandante), ma la missione non venne in alcun modo inficiata e Giordano svolse le sue mansioni regolarmente.

Contattato da ImperiaPost, l’avvocato di Giordano, Marco Feno, ha dichiarato: “Siamo ovviamente soddisfatti per l’assoluzione dalla quasi totalità delle accuse. Ovviamente avremmo voluto l’assoluzione piena, ma questo è già un passo avanti importante. A questo punto presenteremo ricorso in Appello con l’obiettivo e la speranza di ottenere la piena assoluzione. Siamo fiduciosi sull’esito finale del processo. Il viaggio a l’Aquila e l’accusa di peculato? Abbiamo dimostrato chiaramente durante il dibattimento che Giordano ha fatto il suo lavoro regolarmente e che non ha utilizzato l’auto di servizio per scopi personali. Sono sicuro che dimostreremo l’innocenza di Giordano anche per quel che concerne i corsi di idoneità. L’ho detto più volte nel corso della mia arringa difensiva. A mio modo di vedere è stata una trappola tesa a Giordano in un momento in cui il clima all’interno del Comando era tutt’altro che sereno”.

 

 

 

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