19 Aprile 2024 09:54

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19 Aprile 2024 09:54

IMPERIA. NELL’AREA EX SAIRO UN VILLAGGIO DELLO SPORT. FOSSATI: “ECCO PERCHE’ HO VOTATO NO AL PROGETTO IN CONSIGLIO”

In breve: Il capogruppo di Imperia Riparte in consiglio comunale Giuseppe Fossati ha inviato una nota stampa per spiegare i motivi che lo hanno spinto a esprimere voto contrario in merito al progetto di riqualificazione dell'ex Sairo

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Il capogruppo di Imperia Riparte in consiglio comunale Giuseppe Fossati ha inviato una nota stampa per spiegare i motivi che lo hanno spinto a esprimere voto contrario in merito al progetto di riqualificazione dell’ex Sairo che prevede la realizzazione di un villaggio dello sport.

“Ho votato contro il progetto relativo alla trasformazione edilizia dell’area Sairo, in deroga al Piano Regolatore. Non ho nessun dubbio che l’area in questione debba essere riqualificata, ma ho votato contro per un duplice motivo.
Anzitutto, perché ritengo la pratica illegittima sotto il profilo tecnico giuridico: a mio avviso, la deroga alle norme di Piano Regolatore applicata non è consentita nel caso in esame; inoltre, si prevede, con sensibile danno erariale, che il privato non paghi alcun onere concessorio, in quanto si ritiene erroneamente che tale obbligo sarebbe già stato assolto in passato, con la cessione al Comune dell’immobile storico Sairo nell’ambito di precedente pratica urbanistica.

Si tratta però di aspetti giuridici ed amministrativi che ritengo interessino poco i cittadini, fermo restando che sarà mia cura chiederne la verifica da parte degli organi preposti.
Ho però votato contro la pratica soprattutto perché non rispondente all’interesse pubblico.
Il motivo è molto semplice ed evidente; basta dire le cose come stanno.
L’area interessata oggi è così disciplinata: l’immobile storico della Sairo è nella piena ed esclusiva disponibilità del Comune e costituisce un valore patrimoniale molto importante (si tratta di oltre 2.500 mq); il privato ha la possibilità di realizzare nella sua confinata proprietà un fabbricato ad uso turistico ricettivo, con obbligo di realizzare tre ampi piani di parcheggi interrati, di cui uno di proprietà pubblica.

A seguito dell’approvazione della pratica di giovedì sera, la situazione sarà la seguente: i parcheggi interrati non verranno più realizzati; il privato potrà realizzare un fabbricato non più ad uso turistico ricettivo ma abitativo (dal valore commerciale molto superiore); l’immobile di proprietà del Comune verrà concesso gratuitamente al privato, senza gara e per almeno trent’anni, affinché lo ristrutturi ed utilizzi ad uso ostello, ovviamente trattenendo per sé i relativi utili di impresa; il privato realizzerà una piccola palestra ad uso pubblico.
Francamente, non vedo dove sia l’interesse pubblico, al di là del generico interesse pubblico a che l’area venga riqualificata.
Personalmente, vedo un grave danno pubblico, economico e non.

In questa città ed in quell’area servono strutture ricettive, ma il progetto sopprime quella prevista, precedentemente, nell’area privata; in questa città ed in quell’area servono parcheggi interrati pubblici e privati, funzionali alla auspicabile pedonalizzazione delle zone turistiche ed a liberare dalle auto gli spazi in superficie, ma il progetto li elimina; in questa città ed in quell’area serve pianificare lo sviluppo urbanistico in modo organico e funzionale allo sviluppo turistico e del terziario avanzato, ma il progetto va in deroga alla pianificazione urbanistica che prevede, appunto, una destinazione turistico ricettiva e di terziario avanzato; in questa città ed in quell’area vi è interesse a non aumentare il carico insediativo, ma il progetto prevede la realizzazione di un nuovo palazzo di appartamenti.

Certo, a fronte dei notevoli vantaggi economici per il privato, dello stravolgimento della pianificazione urbanistica e funzionale, della rinunzia alla disponibilità per trent’anni di un immobile di sua proprietà dal valore economico notevole, della rinunzia a tre piani di parcheggi interrati, di cui uno pubblico, dell’aumento del carico insediativo abitativo, della rinunzia agli oneri concessori, il Comune otterrà una palestra di metri 32 per 20, posta a poche decine di metri da un palazzetto dello sport, molto pregevole, ma largamente inutilizzato.
Non vedo un interesse pubblico. Per questo ho votato contro”.

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