23 Aprile 2024 16:02

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23 Aprile 2024 16:02

FESTIVAL DI SANREMO 2016. INTERVISTA A CHIARA DELLO IACOVO.DA THE VOICE ALL’ARISTON: “SPERO DI NON SCONTRARMI CON…”

In breve: Chiara Dello Iacovo, nata a Savigliano (CN), ma astigiana d’adozione ha 21 anni e quest’anno parteciperà al Festival di Sanremo nella categoria “Nuove Proposte”.

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Chiara Dello Iacovo, nata a Savigliano (CN), ma astigiana d’adozione ha 21 anni e quest’anno parteciperà al Festival di Sanremo nella categoria “Nuove Proposte”. Chiara si avvicina per la prima volta allo studio del pianoforte all’età di 8 anni, mentre a 14 anni comincia a cantare e comporre i suoi primi brani, sia testi che musica, in lingua inglese. Dopo un viaggio negli Stati Uniti, Chiara torna in Italia con la convinzione che le sue canzoni dovessero essere più profonde e soprattutto in lingua Italiana.

Nel 2013 Chiara partecipa al San Jorio Festival vincendo nella categoria “Cantautori”, mentre l’anno successivo vince nella categoria “Inediti”. Sempre nel 2014 vince tre premi del Tour Music Fest (Premio “Songwriter of the Year”, “Premio Discografia Rusty Records” ed il “Premio Universal”) e firma il contratto con l’etichetta Rusty Records, iniziando così il suo percorso da cantautrice che la vede partecipare al noto programma televisivo “The Voice of Italy 2015. Durante il talent show Chiara inizia un percorso di grande crescita professionale, oltre che umana, imparando con prontezza e coerenza a portare sul palco la sua verità.

Contemporaneamente al programma televisivo, Chiara partecipa a Musicultura 2015 e, a giugno 2015, rientra negli 8 vincitori di Musicultura e si esibisce allo Sferisterio di Macerata vincendo il “Premio della Critica” e il premio “Nuovo IMAIE” come migliore interpretazione.

Chiara con il brano “Introverso”, interamente scritto e composto da lei stessa e prodotto da Davide Maggioni, si aggiudica l’ingresso tra le 8 nuove proposte al Festival di Sanremo 2016 e attualmente sta lavorando alla realizzazione del suo album d’esordio con l’etichetta Rusty Records, in uscita a febbraio 2016.

D: Il Festival è ormai alle porte, come ti senti?

Quando ho fatto le prime prove all’Ariston e ho realizzato che è tutto reale, mi faceva però più paura da fuori che all’interno. Alla fine è un palco, è il mio mestiere. Ho molta voglia di salire sul palco anche perchè suonare con l’orchestra mi mette molto a mio agio. Sono curiosa di vedere come sarà, anche perchè tutti mi dicono che qualsiasi cosa io mi possa immaginare la realtà sarà ben diversa e ancora più emozionante! I presupposti sono i migliori!

D: Cosa speri che succederà alla tua carriera dopo l’esperienza sanremese?

Io so per certo che due giorni dopo la fine del Festival inizieremo gli in-store per tutto lo stivale per presentare il mio disco e questa cosa mi manda in estasi. E’ una sensazione di concretezza: gli in-store li fanno i big della musica e ora li faccio io! In più, dopo il Festival inizierà il tour e non vedo l’ora di affrontare i palchi estivi dove nascono scintille, collaborazioni e influenze. La gavetta classica e partecipare ai talent o a Sanremo, non si escludono a vicenda. Io ho continuato sempre a suonare nei locali mentre partecipavo a The Voice ad esempio e ti fa scoprire lati diversi del tuo mestiere.

D: Quale degli altri giovani temi maggiormente e perchè?

Ci sono di nuovo le battaglie a coppie, così è uno scontro diretto sul ring e temo Francesco Gabbani, ha una canzone fortissima che ha tanti punti in comune con la mia. Ritmo frizzante, ma testo denso di contenuti, le altre sono molto diverse quindi non mi spaventano, almeno per ora!

D: Parliamo del tuo brano “Introverso”, ce lo racconti?

Spiego sempre il mio brano nelle interviste ed è bellissimo perchè ogni volta recupero certe matrici che lo avevano fatto nascere e che nel cantarlo magari ho perso. È una sorta di contestazione contro il mostrarsi in un certo modo, sembra che non basti la propria consapevolezza, ma nel ritornello mi faccio una domanda e tutto cambia. Diventa così una contestazione posta non come verità assoluta ma come prospettiva soggettiva.

D: L’esperienza di The Voice cosa ti ha lasciato?

L’esperienza è stata una bolla a parte, la rifarei perchè mi ha insegnato tante cose e mi ha fatto affrontare ambienti un po’ ostili. Mi ha permesso di capire come venivo percepita dal pubblico e mi sono messa in discussione e poi mi sono messa a fuoco. Sapevo di voler andare da qualche parte ma non avevo capito dove, ora o so!

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