26 Aprile 2024 00:39

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26 Aprile 2024 00:39

DIANO MARINA. CORRUZIONE E TURBATIVA D’ASTA. IL PARLAMENTO NEGA L’UTILIZZO DELLE INTERCETTAZIONI DEL SINDACO CHIAPPORI / L’INCHIESTA

In breve: Il Sostituto Procuratore della Repubblica di Imperia Alessandro Bogliolo aveva chiesto l'utilizzo delle intercettazioni telefoniche effettuate dalla squadra mobile di Imperia che stavano indagando sull'amministrazione Chiappori.

chiappori manitta

Diano Marina – La Camera dei deputati ha negato l’utilizzo delle intercettazioni che riguardano il sindaco Giacomo Chiappori, all’epoca Parlamentare della Lega Nord, e l’ex assessore Bruno Manitta accusati di turbativa d’asta e di “corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio” relativamente all’inchiesta sulla proroga tecnica alla cooperativa “Il Cammino” per la manutenzione del verde pubblico del comune di Diano Marina e su alcuni lavori di potatura di alberi effettuati da operai della stessa ditta nel campeggio di proprietà del primo cittadino dianese.

Il Sostituto Procuratore della Repubblica di Imperia Alessandro Bogliolo aveva chiesto l’utilizzo delle intercettazioni telefoniche effettuate dalla squadra mobile di Imperia che stavano indagando sull’amministrazione Chiappori. Secondo la Procura nelle conversazioni telefoniche ci sarebbe stata la prova del vantaggio sul prezzo fatto a Chiappori, 1000 € al posto di 1836 € stimati dal perito incaricato dalla Procura. 

Da qui la richiesta del giudice per le indagini preliminari Massimiliano Botti alla giunta per le autorizzazioni della Camera dei Deputati che però ha respinto la richiesta, su indicazione della relatrice, avvocato e Parlamentare, Anna Rossomando (PD), in quanto “non emergono gli elementi sui quali dovrebbe basarsi l’accertamento di questa Giunta e della Camera”. In buona sostanza la giunta con 8 voti a favore e 2 astenuti (i deputati del M5S) non hanno riscontrato la valenza probatoria delle conversazioni.

Il teorema accusatorio della Procura verte sulla proroga tecnica avvallata dalla deliberata dalla giunta municipale dianese poi avvallata dal dirigente del settore competente alla cooperativa sanremese che avrebbe consentito “sul falso presupposto delle necessità ed urgenza nelle more della redazione degli atti tecnico-amministrativi per l’espletamento della gara d’appalto, con ciò aggirandosi il limite dell’importo di 137 mila euro allora valido per gli affidamenti diretti dei servizi pubblici delle società cooperative riceveva per sé utilità, specificatamente: il Sindaco utilizzava, dietro intermediazione dell’Assessore Bruno Manitta la predetta cooperativa per lavori di potatura piante, durati vari giorni all’interno della propria azienda, costituita da un campeggio”.

A questo punto la Procura della Repubblica di Imperia dovrà valutare l’esito delle indagine alla luce del diniego sull’utilizzo delle intercettazioni telefoniche.

 

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