17 Aprile 2024 02:02

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17 Aprile 2024 02:02

IMPERIA. COLPÌ CON UN RAZZO AL VOLTO SERGIO SALVAGNO. WILLIAM MCINNES CONDANNATO A UN ANNO E 2 MESI DI CARCERE E A RISARCIRE… / LA SENTENZA

In breve: Il giudice ha dato nove mesi di tempo a McInnes per provvedere al risarcimento dei danni ai familiari da separarsi in separato giudizio civile.

salvagno ok

Imperia – Il giudice monocratico Anna Bonsignorio ha condannato a un anno e 2 mesi di reclusione e al pagamento della pese processuali l’armatore americano William McInnes per le lesioni colpose causate a Sergio Salvagno, per il razzo sparato durante la manifestazione delle Vele d’Epoca nel settembre del 2014 che colpì al volto l’agronomo imperiese.

La sospensione della pena è condizionata al pagamento delle somme di risarcimento danni alle parti civili. Il giudice ha disposto un risarcimento provvisionale nella misura 100 mila euro nei confronti di Fulvio SALVAGNO (fratello) 160 mila euro a Anita SALVAGNO (figlia di Sergio), 40 mila a Silvana Lo Monaco (moglie SALVAGNO) e 100 mila euro nei confronti di Borsotto Anna maria (mamma SALVAGNO).

Il giudice ha dato nove mesi di tempo a McInnes per provvedere pagamento delle provvisionali. Nel caso in cui McInnes non dovesse risarcire le parti civili la sentenza diverrà esecutiva facendo così decadere la sospensione della pena. 

Per quanto concerne l’esatto risarcimento danni (la parte civile ha chiesto un milione di euro), dovrà essere stabilito in sede civile.

Sono inoltre state quantificate in 7.450 euro le spese legali delle parti civili. Infine il giudice ha disposto il mantenimento del sequestro dell’imbarcazione dell’americano e la confisca del razzo e altri oggetti sequestrati. 

Il Pubblico Ministero Marco Zocco, nella sua requisitoria, aveva chiesto la condanna a 2 anni e un mese di reclusione ma con il rito abbreviato, che prevede la riduzione di un terzo della pena, si riduce a un anno, quattro mesi e 20 giorni di carcere.

I legali di McInnes, Tito Schivo e Andrea Artioli, avevano, invece, chiesto il minimo della pena facendo leva sulle cause attenuanti: l’incensuratezza del loro assistito e l’ammissione della colpa, oltre alla buona condotta nella fase processuale. I due legali non hanno contestato il lancio del razzo, ma la volontà di voler colpire qualcuno.

L’avvocato della parte civile Anna Maria Cuzzocrea, in rappresentanza della famiglia di Salvagno, aveva invece chiesto, come detto, un risarcimento danni di un milione di euro. In aula anche la moglie Silvana Lo Monaco e il fratello della vittima, Fulvio Salvagno.

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