28 Marzo 2024 11:28

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28 Marzo 2024 11:28

“DURANTE LO SCAMBIO DI DROGA SONO ARRIVATI I CARABINIERI, CI SIAMO NASCOSTI COME SORCI” – Prosegue il racconto del pentito dell’ndrangheta Francesco Oliverio

Processo la svolta

Continua la deposizione del pentito Francesco Oliverio, interrogato per tutta la giornata di oggi nell’ambito del processo sull’ndrangheta in riviera.

“I De Marte e i Pellegrino avevano bisogno di un paio di kg di cocaina. Li incontrai in Lombardia. Io non ne avevo in magazzino ma chiesi a Ciccio Barbaro che è cugino dei Tripoli e dei Papalia. Arriva all’uscita dell’autostrada un ragazzo (U cinghiale) con i due kg di cocaina. Ero con Egitto Agatino. Il ragazzo è arrivato con uno scooter di grossa cilindrata gli abbiamo fatto segno di seguirci e siamo andati a casa di Angelo Oliveri. C’erano anche Maurizio e Giovanni Pellegrino, Francesco e Rocco De Marte. Controllammo il materiale, erano due pacchi. Angelo ha esperienza di questa cosa. Prendono un bilancino di precisione, pesano un grammo di cocaina  e l’hanno messo in un cucchiaio, poi l’hanno scaldato su un fornello, il tutto si è sciolto completamente diventando liquido. Poi l’hanno raffreddato e quella sostanza misurava 0.90 gr, loro erano molto contenti di questo. Hanno tirato fuori 90 mila euro li abbiamo contati e c’erano tutti.

Durante lo scambio sono arrivati i Carabinieri in divisa per notificare un atto. Ci siamo chiusi come sorci nelle stanze da letto pensavamo fossero li per arrestarci. Ci siamo messi paura, non c’erano vie di fuga. Si è presentato un Carabniere e gli ha notificato una cosa, dopo che gli hanno notificato la cosa, abbiamo controllato che se ne fossero andati e siamo usciti. Andrea si è recato a Bordighera a prendere la roba, mezzo chilo ma non so chi gliel’ho dati. Non era contento perché gli avevano dato solo mezzo chilo e lui si era lamentato perché non voleva risciare per così poco”.

 

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