19 Aprile 2024 17:17

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19 Aprile 2024 17:17

IMPERIA. VIA CASCIONE, STOP DEL TAR AI LAVORI UNA BUFALA? QUANDO L’ORGOGLIO DIVENTA UN OSTACOLO ALLA REALTÀ /L’EDITORIALE

In breve: Quella dello stop ai lavori di via Cascione sarebbe una bufala. O almeno così vogliono farci credere il Comune di Imperia e anche qualche quotidiano in edicola questa mattina.

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Quella dello stop ai lavori di via Cascione sarebbe una bufala. O almeno così vogliono farci credere il Comune di Imperia e anche qualche quotidiano in edicola questa mattina. In effetti, per chi è stato comodamente seduto in poltrona per tutta la giornata, la versione del Comune di Imperia potrebbe anche essere credibile, ma per chi ha seguito passo passo l’evolversi dei fatti, la realtà è ben diversa.

Non basta una nota stampa dell’amministrazione per cancellare la storia della giornata di ieri. E per averne una prova concreta, ci limitiamo a un semplice esempio da prima elementare. Se un qualunque cittadino stesse realizzando dei lavori all’interno di una qualsivoglia via cittadina per i quali fosse necessaria, per l’allestimento del cantiere, la chiusura anche parziale di un tratto di strada e il Tar, accogliendo, poniamo il caso, il ricorso di un vicino di casa, sospendesse l’ordinanza di chiusura della via in quanto “danno grave e irreparabile per il ricorrente”, i lavori, con la strada riaperta proprio dove c’era il cantiere, proseguirebbero? Ogni cittadino in cuor suo, la risposta la sa. Ed è no, non proseguirebbero.

Il Tar nella giornata di ieri, checché se ne dica, ha di fatto bloccato i lavori di via Cascione perché ha sospeso l’ordinanza di chiusura della strada emessa dal Comune per permettere l’allestimento del cantiere. Se il Comune di Imperia avesse rispettato in tutto e per tutto l’ordinanza del Tar, ovvero avesse ripristinato integralmente la viabilità in via Cascione, il cantiere che fine avrebbe fatto? I lavori sarebbero andati avanti? La realtà dei fatti è che il Comune, lecitamente, questo è fuor di dubbio, ha annullato l’atto sospeso dal Tar, in quanto se non lo avesse fatto i lavori non avrebbero potuto proseguire, emettendone un altro con il quale ha ripristinato, seppur solo in parte, la circolazione.

I lavori sono ripartiti per il semplice fatto che il Comune ha resettato il provvedimento precedente, annullando così il vizio rilevato dal Tar. E’ come se un giocatore incallito di videogiochi resettasse ogni volta una partita dopo una sconfitta causata da un errore del sistema, riavviando il computer e iniziandone una nuova. Si riparte da zero, ma l’errore, a conti fatti, resta. Un errore che porterà ogni volta a una sconfitta.

Si, perché il Comune ha emesso una nuova ordinanza cancellando quella precedente, viziata secondo il Tar, ma non ha ripristinato totalmente la viabilità in via Cascione. Il risultato è fin troppo evidente. Se i commercianti del fronte del no impugnassero anche questo nuovo atto del Comune davanti al Tar, il Tribunale, se manterrà la stessa linea (“l’ordinanza arreca un danno grave ed irreparabile ai ricorrenti, nella parte in cui dispone l’immediata interdizione al traffico e alla sosta dell’intero tratto di Via Felice Cascione interessato dai lavon di riqualificazione urbana”) decreterà una nuova sospensione, dando il via al più classico “cane che si morde la coda” sino al 9 giugno, quando finalmente si entrerà nel merito dei lavori di pedonalizzazione di via Cascione. Qui non si tratta di essere d’accordo o meno con la pedonalizzazione. Di parteggiare per un fronte piuttosto che per un altro. Si tratta di raccontare la realtà per quella che è. Una via, che anche se scomoda, è sempre la migliore.

 

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