20 Aprile 2024 04:00

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20 Aprile 2024 04:00

DISASTRO FERROVIARIO IN PUGLIA. CLAUDIO SCAJOLA, STOCCATA AI POLITICI LIGURI: “PIANGONO LACRIME DI COCCODRILLO SUI MORTI. ORA…”/L’INTERVISTA

In breve: E' un attacco durissimo quella lanciato dalle colonne del nostro giornale ai politici liguri da Claudio Scajola. L'ex Ministro in una lunga intervista invita gli amministratori liguri a...

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“Piangono lacrime di coccodrillo sui morti”. E’ un attacco durissimo quello lanciato dalle colonne del nostro giornale ai politici liguri da Claudio Scajola. L’ex Ministro in una lunga intervista invita gli amministratori liguri a mettere più impegno per sbloccare il finanziamento del raddoppio ferroviario nella tratta Andora-Finale e per veder conclusi i lavori nel tratto Andora-San Lorenzo al Mare.

In Liguria, infatti, tra Finale e San Lorenzo al Mare, così come in Puglia, nonostante anni di proclami c’è ancora il binario unico, carenza strutturale alla base del dramma consumatosi tra Ruvo e Corato, vicino Andria.

“Oggi vedo esprimere attestati di solidarietà per i morti del disastro ferroviario in Puglia – tuona Scajola – Leggo di situazioni familiari tristissime. Ma quelle della politica sono lacrime di coccodrillo perché se piangiamo i morti ma non lavoriamo per evitare ulteriori tragedie, non facciamo il nostro dovere”.

Al cronista che gli fa notare che tra gli amministratori liguri che hanno espresso solidarietà ai familiari delle vittime del disastro ferroviario in Puglia c’è anche il nipote, Marco Scajola (“vicino alle famiglie delle vittime dell’immane tragedia accaduta in Puglia. Dobbiamo tutti ringraziare i bravi soccorritori e le tante persone che sono corse in ospedale per donare il sangue..”), l’ex Ministro replica così: “Anche io sono solidale a quelle famiglie,  ma l’importante è fare qualcosa per cambiare le cose”.

L’INTERVISTA

“Sono preoccupato perché ho dedicato tutta la mia attività politica alla ferrovia, ai collegamenti viari con il Piemonte e all’acqua per il nostro territorio. Senza dimenticare il porto turistico. Sono sconfortato nel vedere che il porto turistico versa in una situazione di degrado ed è semivuoto, con strascichi di carattere giudiziario che fanno tremare i polsi. I collegamenti stradali con il Piemonte sono fermi e mi riferisco agli ultimi lotti della Statale 28 e dall’Autostrada Albenga-Carcare-Predosa, di cui addirittura non si parla più”.

“La ferrovia doveva essere terminata nella tratta San Lorenzo-Andora nel 2011. Ora, forse, siamo vicini alla conclusione, ma con i lavori a rilento e anni di ritardo. Per quanto concerne la tratta Andora-Finale, essenziale per poter dire di non aver sprecato i soldi del raddoppio ferroviario, non vedo un forte impegno e una forte mobilitazione per richiederne il finanziamento. Poco prima che mi dimettessi da Ministro, riuscii a far approvare il finanziamento per la progettazione. Da allora siamo fermi”.

“Gli enti locali, i Comuni interessati, con fatica ma buona senso hanno trovato un accordo sul tracciato. Oggi vedo esprimere attestati di solidarietà per i morti del disastri ferroviario in Puglia. Leggo di situazioni familiari tristissime. Ma quelle della politica sono lacrime di coccodrillo perché se piangiamo i morti, ma non lavoriamo per evitare ulteriori tragedie, non facciamo il nostro dovere”.

“E il nostro dovere è quello di evidenziare che la tratta ferroviaria della Liguria è molto più importante di quella pugliese dove è avvenuto il tragico incidente. È molto più importante perché è un collegamento internazionale con la Francia, con il Portogallo, con il porto di Marsiglia, con il porto di Barcellona. Ha un’importanza strategica internazionale. Non è una tratta regionale. Inoltre, è molto più pericolosa, perché a picco sul mare in una zona franosa e con un’altra densità di traffico di treni”.

“Ora io mi domando. Cosa dobbiamo aspettare ancora? Due anni fa ci è andata bene con quella frana che ha interrotto la circolazione ferroviaria per oltre un mese. Sarebbe bastato qualche secondo di differenza e il treno sarebbe finito in mare con tutti i suoi vagoni. E allora credo che tutti i liguri si debbano mobilitare, perché questa è la priorità, poi viene il resto”.

“Facciamo un treno di amministratori locali e andiamo a Roma, facciamo capire che quella del raddoppio ferroviario è una priorità per la nostra regione. Non nascondiamo la testa sotto la sabbia come troppe volte è accaduto negli ultimi anni. Sul porto ci siamo fatti male da soli. Abbiamo tradito una prospettiva di crescita per i nostri giovani. Ci siamo fatti male da soli, con i responsabili, i colpevoli, che hanno costruito questa vicenda per infangare. In troppi hanno chiuso gli occhi, esattamente come è accaduto quando qualcuno ha definito la provincia di Imperia ‘la sesta provincia della Calabria’. Perché nessuno ha fiatato?”.

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