20 Aprile 2024 06:40

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20 Aprile 2024 06:40

IMPERIA. TRE MEDICI A PROCESSO PER OMICIDIO COLPOSO. I FAMILIARI DELLA VITTIMA RINUNCIANO ALLA COSTITUZIONE DI PARTE CIVILE: “IL PAZIENTE…”/L’UDIENZA

In breve: Secondo le accuse Aniceto Pica sarebbe morto per colpa di un’emoraggia addominale causata dall’utilizzo sbagliato di uno strumento chirurgico che aveva causato una lesione irreparabile ad un’arteria.

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La famiglia Pica questa mattina ha annunciato in udienza, per bocca dei propri legali, la rinuncia alla costituzione di parte civile nell’ambito del processo che vede sul banco degli imputati tre medici dell’Ospedale di Imperia, Carlo Bertoglio, ex primario del reparto di Chirurgia Vascolare, Giacomo Di Iasio e  Francesco Boraso,  accusati di omicidio colposo per la morte di un paziente di Ventimiglia, Aniceto Pica, 80 anni, deceduto a seguito di alcune complicazioni dopo un intervento chirurgico al femore.

La decisione di rinunciare alla costituzione di parte civile arriva a seguito del risarcimento riconosciuti alla famiglia Pica dall’assicurazione, attraverso una transazione.

Il processo, nel frattempo, prosegue, questa mattina in aula si è tenuto l’esame di uno dei tre imputati, Giacomo Di Iasio.

“Durante l’intervento il paziente rimase stabile, non ci furono segnali di eventuali problemi. Al termine dell’operazione il paziente venne rimandato in reparto, neanche in terapia intensiva – ha spiegato in aula Di Iasio – Io rimasi in sala per altro intervento, poi venni a sapere che ci fu un’ipotensione a causa delle lesione di un’arteria renale. Risolto il problema emorragico, il paziente fu trasferito in rianimazione, poi persi il controllo del paziente. Durante l’intervento chirurgico aiutai il prof. Bertoglio ad isolare l’arteria, a fare il Pec e la sutura della pelle”.

Il prossimo 11 novembre è fissata una nuova udienza nel corso della quale si procederà con la discussione e con la pronuncia della sentenza.

Secondo le accuse Aniceto Pica sarebbe morto per colpa di un’emoraggia addominale causata dall’utilizzo sbagliato di uno strumento chirurgico che aveva causato una lesione irreparabile ad un’arteria.

 

 

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