18 Aprile 2024 21:10

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18 Aprile 2024 21:10

IMPERIAPOST TRA I COMMERCIANTI DOPO IL NO AL BLACK FRIDAY. “NON SIAMO IN AMERICA, QUI OGNUNO PENSA PER SÉ. NON SI ATTIRANO COSÌ I CLIENTI”/IL REPORTAGE

In breve: In seguito alla notizia dell'annullamento del Black Friday, la giornata di saldi proposta da Confcommercio che si sarebbe dovuta svolgere l'ultimo venerdì di novembre, ImperiaPost ha realizzato un reportage per...

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In seguito alla notizia dell’annullamento del Black Friday, la giornata di saldi proposta da Confcommercio che si sarebbe dovuta svolgere l’ultimo venerdì di novembre, ImperiaPost ha realizzato un reportage per sondare l’umore dei commercianti, la maggior parte dei quali non si è detta sorpresa del mancato raggiungimento del numero minimo di adesioni. Alcuni esercenti hanno anche risposto in maniera piccata alle critiche del Sindaco Carlo Capacci.

ZIMO’

“Io non mi sono pronunciato a favore della realizzazione del Black Friday perché gli sconti del 30 % sono troppo alti, ci avviciniamo a Natale e ci saranno poi i saldi di fine stagione. In America funziona perché questa giornata corrisponde all’avvio dei saldi, mentre qui creerebbe solo confusione nei clienti. Non si può mettere un capo al 30% per 24 ore, per poi riportarlo al prezzo originale il giorno dopo”.

LE GEMELLE

Noi non saremmo stati favorevoli ugualmente. I saldi non ci sono utili:  il giorno dopo i clienti contesterebbero il prezzo degli articoli. Al Sindaco risponderei che la gente non si attira in questo modo. Un’iniziativa interessante è stata quella della notte bianca di quest’estate, in cui c’è stata una notevole affluenza di persone”.

TINA TRE

“Partecipiamo sempre a tutte le iniziative che ci vengono proposte e avremmo partecipato anche a questa, perché sono buone occasioni per avere del movimento a Imperia. Il problema è che non sempre c’è un ritorno adeguato ed essendo un negozio di due piani, con diversi dipendenti, dobbiamo valutare di volta in volta la situazione”.

FUXIA

“Quando inizialmente ci hanno comunicato che avremmo dovuto abbassare i prezzi del 30 % non abbiamo dato la nostra adesione. In seguito però ci è stato riferito che, per venire incontro alle esigenze dei commercianti, era stato deciso di lasciare libera la scelta dello sconto da applicare su ogni articolo. A quel punto saremmo stati favorevoli, poiché saremmo stati in grado di regolarci a modo nostro a seconda dei capi e del loro costo. Era un’occasione e l’avremmo sfruttata”.

BIANCOUNICO

“Appena ho saputo della proposta mi sono subito pronunciata sfavorevole. Non abbiamo le forze necessarie per sostenere un evento così particolare, non ci sarebbe abbastanza affluenza. Quando poi mi è stato riferito che ognuno avrebbe potuto scegliere la percentuale di sconto, mi sono ulteriormente convinta della mia decisione, perché le cose se si fanno bisogna farle in modo unito e organizzato. A Imperia invece ognuno pensa per sé. Tra noi commercianti della zona, via Monti, Galleria degli Orti e via Ospedale, c’è intesa e lavoriamo uniti autofinanziandoci per produrre qualcosa di utile per la città, sperando di essere di esempio per gli altri”.

GIOVANNINA

“Non ci sarebbe l’afflusso che servirebbe. Non siamo in America, non siamo il posto giusto per iniziative come questa. Come si può spiegare al cliente che ti rinfaccia il fatto che il giorno prima lo stesso capo costava il 30% in meno? Il Sindaco evidentemente non è al corrente della situazione di noi commercianti, altrimenti come prima cosa farebbe sistemare i portici di Oneglia”.

CARPISA

“Essendo in franchising, noi non decidiamo autonomamente perché dobbiamo attenerci alle decisioni dei nostri superiori. Per ora abbiamo aderito a tutte le manifestazioni, ma non sempre portano guadagni extra”.

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A cura di Gaia Ammirati

 

 

 

 

 

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