25 Aprile 2024 19:56

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25 Aprile 2024 19:56

CANONE RAI – A IMPERIA, CASERTA, BOLZANO E FOGGIA SI REGISTRA IL 91% DI EVASIONE: l’analisi condotta dal centro “Antonella Di Benedetto”

DSC00059Secondo un’analisi del Centro Studi e Ricerche Sociologiche “Antonella Di Benedetto” di Krls Network of Business Ethics per conto di Contribuenti.it Magazine dell’Associazione Contribuenti Italiani, agli italiani il canone Rai proprio non piace. 

Sembra infatti che sia la tassa in assoluto più evasa di tutte che, alle famiglie fa risparmiare circa 550 milioni di euro, ma che alla Rai invece farebbero “comodo” per risanare i propri conti. Sempre secondo questo studio le province più oneste, con solo il 14% di evasione, sono Aosta, Pescara, Siena e Campobasso; mentre, tra le peggiori con il 91% di evasione svetta Imperia, insieme a Caserta, Bolzano e Foggia. 

Come si legge sul comunicato stampa rilasciato dal sito Contribuenti.it infatti: “Il problema vero – afferma Vittorio Carlomagno presidente di Contribuenti.it Associazione Contribuenti Italianiè che non tutti sanno che in Italia esistono due canoni: quello ordinario, dovuto dalle famiglie, e quello speciale, dovuto da imprese, lavoratori autonomi, enti pubblici, enti pubblici non economici ed enti privati. Se il canone ordinario è dovuto per il possesso di «apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle radioaudizioni» – continua Carlomagno – il canone speciale si paga anche per il possesso di computer, monitor e altri apparecchi multimediali (videofonino, videoregistratore, iPod, sistemi di videosorveglianza e via di questo passo) posseduti dalle imprese o enti pubblici o privati”.

Secondo i dati del 2013 di Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani, in Italia esistono circa 5 milioni di imprese di cui il 98% con almeno un computer collegato a internet, per cui almeno 4,5 milioni di imprese dovrebbero pagare il canone speciale.

Ma dai dati pubblicati dalla Rai, risulta che i canoni speciali riscossi ogni anno sono meno di 180 mila, per cui almeno 4,4 milioni di imprese non pagano il canone con dato che raggiunge il 96% di evasione.

Stando all’analisi, la motivazione principale che ha portato a questa situazione riguarda in modo particolare come il canone viene percepito dalle famiglie e dalle imprese più come un abbonamento che come un tributo. A questo si aggiungono naturalmente le numerose contestazioni sulla qualità delle trasmissioni piuttosto che sull’obbligo di pagare per un servizio, a tutti gli effetti, non richiesto e in alcuni casi anche non utilizzato.

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