19 Marzo 2024 10:05

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19 Marzo 2024 10:05

IMPERIA. AVVISO DI PERICOLOSITÀ ALLO STORICO ATTIVISTA VALERIO ROMANO: “ORMAI È UNA DITTATURA. VOGLIONO ASFALTARE LA RESISTENZA, MA NON FERMERANNO LE NOSTRE BATTAGLIE”/FOTO E VIDEO

In breve: "L'arrivo del capo di Gabinetto Asturaro - ha detto Servalli - ha modificato non poco i rapporti tra la Questura e il mondo degli attivisti. Ma questo è un problema di natura politica. Abbiamo deciso di procedere in maniera pubblica proprio perché..."

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Imperia. “Sono quarant’anni che sono impegnato politicamente e socialmente, di certo è un provvedimento grottesco che non mi impedirà di continuare le mie battaglie”. Valerio Romano, lavoratore della Compagnia portuale Maresca, ha così commentato l’avviso orale di pericolosità notificatogli dalla Questura nei giorni scorsi.

Al suo fianco, all’interno della sede della CGIL in via De Sonnaz a Oneglia, il consigliere comunale Mauro Servalli e Michele Rovere, attivista del Centro Sociale “La Talpa e l’Orologio” . Un provvedimento che nelle scorse settimane era stato notificato anche a Francesco Scopelliti, attivista e a Noto Florio, sindacalista, entrambi presenti alla conferenza stampa odierna.

“Questo provvedimento ci ha visto sconfortati da quello che si  venuto a creare in provincia di Imperia non tanto per quello che rappresenta perché ha delle imposizioni grottesche. Mi viene proibito di usare macchine blindate, giubbetti antiproiettili, sistemi di criptazione e cifratura di conversazioni e messaggi,  prodotti irritanti, prodotti pirotecnici tutte cose che mi vanno a colpire in modo parziale. Mi si minaccia di misure di prevenzione cautelari, senza alcun tipo di processo o condanna tipo la firma in Questura o arresti domiciliariDopo 40 anni di militanza io continuerò a fare tutto ciò che ritengo giusto. Come compagnia portuale continuerò a fare tutto quello che ha rappresentato come la difesa del posto di lavoro, la difesa dell’Agnesi, lotte sociali che abbiamo portato avanti in prima persona come l’ospedale unico.

Tutto questo tipo di attività sociali e sindacali è il minimo che un cittadino attivo debba fare. Cosa ci avvilisce? Sta venendo a mancare in Provincia il diritto di espressione e opinione. Se io ricevo dopo una settimana dalla manifestazione in solidarietà dei due compagni che hanno ricevuto questo tipo di provvedimento la stessa notifica contenente queste assurdità è chiaro che uno ci rimane veramente male. Stiamo arrivando ad uno stato di Polizia, dove non c’è più una politica che gestisce certe cose ma andiamo avanti a colpi di repressione che rappresentano 70 fogli di via da Ventimiglia. Vogliano asfaltare qualunque tipo di resistenza e di dissenso e situazione su cui non siamo d’accordo su cose che vengono fatte. C’è un problema su quello che è la verità che sta raggiungendo dei livelli di omertà paurosa.

Ci sono dei filmati in cui i ragazzi in ciabatte e pantaloncini corti vengono massacrati dalla Polizia a manganellate, questi ragazzi sono stati incolpati di resistenza a pubblico ufficiale. Abbiamo raggiunto l’assurdo che le persone si sono presi le botte dalla polizia e poi vengono incolpati del contrario. Io mi chiedo se esista così una diversità tra il filmato e quello che viene detto dalla Polizia. 

Venticinque persone sono state incolpate di aver bloccato la frontiera quando ci sono dei filmati che dimostrano il contrario. La verità in provincia di Imperia dov’è finita?  Tutto ciò è molto grave, in tanti anni di militanza non ho mai visto una situazione del genere perché vuol dire che chi sta facendo la repressione è al governo. Io non posso immaginare che il Questore e il Prefetto si muovano per i fatti loro, hanno sicuramente delle indicazioni del Governo Italiano. Per carità ci metteranno anche del loro però siamo arrivati ad un punto in cui gli stessi poliziotti denunciano come sindacato che le stesse cose che denunciavano i no borders, i rastrellamenti e deportazioni sono inutili, costano un pacco di soldi e la stessa polizia dice che non servono a niente. 

Questi articoli di sindacato non sono usciti sulla stampa locale, gli stessi poliziotti hanno preferito mandare il comunicato alla stampa nazionale perché qui in provincia esiste la paura di quello che sta avvenendo. Siamo ad un inizio di dittatura a cui non possiamo sottostare. Continueremo a difendere i diritti dei migranti, la difesa sindacale delle situazioni di lavoro e continueremo a fare politica per le situazioni sociali importanti, perché nelle scuole ci vanno i nostri figli, questo è il nostro modo di vita, metterci la faccia. All’avviso non farò neppure ricorso, la mia battaglia continuerà ad andare avanti con le lotte sindacali, certo è avvilente che in questa provincia a un Questore non resta che minacciare una persona che ha solo espresso la sua opinione tirando fuori vecchi precedenti di trenta anni fa e sappiamo tutti che esistono delle situazioni di forzature. Nella provincia di Imperia è sempre esistito un rapporto con la Digos di contrattazione. Quello che posso rischiare è andare a firmare in Questura, i domiciliari, la sorveglianza speciale. Un provvedimento che il Questore adotta senza che io abbia condanne. 

“L’arrivo del capo di Gabinetto Asturaro – ha detto Servalli – ha modificato non poco i rapporti tra la Questura e il mondo degli attivisti. Ma questo è un problema di natura politica. Abbiamo deciso di procedere in maniera pubblica proprio perché il problema non riguarda Valerio, Scoppa o Flo, ma la politica. Questi provvedimenti hanno delle ricadute politiche su tutti noi. Abbiamo iniziato un percorso che ha portato all’arrivo di questo ulteriore atto. Il punto che vogliamo denunciare è la gravità politica di questa situazione, perché ha coinciso con l’allontanamento della politica dai problemi sociali, demandando alla Questura la risoluzione problemi sociali. Ci conoscete tutti, non siamo persone che vanno a lanciare le molotov, siamo noi, siamo le associazioni e i partiti. Ci sentiamo colpiti da questo tipo di pratiche. Il conflitto sociale e l’opposizione sociale non sono più tollerati e colpire una persona come Valerio è un segnale per tutti noi. In questa provincia una dialettica democratica non è più possibile, quello che abbiamo sempre sviluppato è una dialettica democratica, non terrorismo. Vogliamo denunciare la gravità di quello che è successo e dell’irrespirabilità che si è creata. Qua c’è il tentativo di bloccare sul nascere ogni tipo di dissenso preventivamente solo per il fatto di non rispondere alla visione unica che ormai ci viene imposta. Clima intollerabile che denunciamo”. 

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