19 Aprile 2024 03:39

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19 Aprile 2024 03:39

DALLE SFIDE A WIMBLEDON CON SERENA WILLIAMS A IMPERIA. LA STORIA DELLA TENNISTA GLORIA PIZZICHINI:”LA GIOCATRICE CHE STIMO DI PIÙ È…”/L’INTERVISTA

In breve: A 17 anni era già la 90° nella classifica mondiale, nel 1996 ha conquistato il 44° posto nel circuito mondiale WTA e l'80° nel doppio, dal primo luglio è insegnante di tennis presso il Circolo San Lazzaro di Imperia.

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A 17 anni era già la 90° nella classifica mondiale, nel 1996 ha conquistato il 44° posto nel circuito mondiale WTA e l’80° nel doppio. Stiamo parlando di Gloria Pizzichini, marchigiana, 41 anni, tennista di successo che ora dal primo luglio è insegnante di tennis presso il Circolo San Lazzaro di Imperia.

ImperiaPost l’ha incontrata per conoscere la sua storia e per farci raccontare com’è ora la sua vita nella nostra città.

Sono davvero felice di trovarmi qui – afferma Gloria – Sono arrivata a Imperia tramite Ruggero Rivera, rappresentante Babolat, amico in comune con Luca Peri, il direttore tecnico del Circolo, che mi ha informato che cercavano un’insegnante per l’agonistica su questi campi. Qui non si gioca solo a tennis, questo è un centro di aggregazione dove si condividono le esperienze, ci si unisce in un gruppo, e questo per me è essenziale.

La mia esperienza da giocatrice mi porta ad appassionarmi agli allenamenti agonistici. Al momento sto allenando Ludmilla Samsonova, di 17 anni, che ha grandi potenzialità, ed è molto motivante. Ma trovo moltissima soddisfazione anche ad allenare i bambini e i ragazzi, o gli adulti dilettanti, di questi ultimi in particolare si è creato un numeroso gruppo del quale vado molto fiera. Qui si crea come una famiglia. Gli adolescenti di oggi sono un po’ persi, hanno bisogno di un punto di riferimento, di qualcuno che li segua, che insegni loro a socializzare, a diventare un gruppo. Non è solo una scuola di tennis, è una scuola di vita. Insegnare a giocare lo può fare chiunque, ma se non si offre anche qualcosa che faccia crescere, allora non serve a molto.

Nella mia carriera ho incontrato atlete del calibro di Flavia Pennetta, Martina Hingis, Serena Williams, Martina Navratilova, donna, quest’ultima che stimo e adoro per la sua umiltà nonostante sia una campionessa incredibile. Ho raggiunto moltissime soddisfazioni, a 17 anni ero già la 90° al mondo, ho vinto nel 1996 il torneo ITF e quello WTA, rientrando tra le prime 45 della classifica mondiale.

Il mio percorso da insegnate è iniziato in modo inevitabile – continua Gloria – non è stata una decisione voluta, ma necessaria. Infatti nel 2003, a 27 anni, ho avuto un bruttissimo incidente in scooter, mentre mi stavo recando all’allenamento. Ho rotolato per 100 metri, e quando mi sono venuti in soccorso vedevo la faccia sconvolta di chi mi guardava il piede. Era aperto in due: frattura scomposta ed esposta. Da lì è iniziato un calvario di due anni. Quando mi sono ripresa ormai il mio cervello era staccato, non era più in modalità competitiva. C’è un tempo per tutto, il tempo delle gare agonistiche era passato e l’ho accettato. C’è chi stacca completamente dal tennis, mentre io voglio stare sul campo. Il tennis è per me l’amore più grande della mia vita, e lo sarà per sempre. Non mi farà mai del male.

Ora che sono qui – conclude – voglio dare il massimo per questo Circolo e per i ragazzi che lo frequentano. Amo stare sul campo con chi ha la passione e ha voglia di imparare. Credo molto in questo posto, per questo insieme agli altri lavoriamo per incrementare le presenze e i soci del Circolo, che ha moltissimo da offrire. Purtroppo però ci sono diversi problemi, anche a livello economico, che impediscono di apportare le migliorie che servono alla struttura, come la copertura dei campi, che non è stata realizzata per alcune problematiche, e perciò quando piove i campi diventano inagibili per diversi giorni. Ci sono più strade su cui si può migliorare, per esempio nel campo del marketing, ma per il resto ci sarebbe bisogno di un attenzione maggiore anche da parte del Comune. Imperia è un luogo meraviglioso, che ha tantissimo potenziale, ma sono le persone che si devono impegnare a farla splendere”.

A cura di Gaia Ammirati

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