29 Marzo 2024 13:51

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29 Marzo 2024 13:51

LA UE VERSO LA MUSICA SENZA FRONTIERE E IL “COPYRIGHT EUROPEO”, 7-8 HUB GESTIRANNO LICENZE

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La Ue compie un altro passo verso la musica senza frontiere e il ‘copyright europeo’: il Parlamento Ue ha dato il via libera alla direttiva che consentirà ai fornitori di musica online di contrattare, con le società che rappresentano gli autori, licenze per più Stati e non più licenze singole con ogni Stato. Una novità che renderà più semplice per i fornitori ampliare la propria offerta musicale in tutti gli Stati, assicurando che i diritti d’autore degli artisti siano adeguatamente protetti.

“La direttiva proteggerà gli interessi dei creatori europei e renderà possibile per i consumatori avere accesso a contenuti protetti da copyright attraverso tutta l’Europa”, ha detto la relatrice francese Marielle Gallo (Ppe). Per assicurare che i creatori di musica in tutti gli Stati membri abbiano accesso alle licenze che coprono più di un Paese, le società che gestiscono i diritti d’autore e quindi le licenze possono ‘affidare’ il loro repertorio ad organizzazioni di un altro Paese per farsi rappresentare e gestire il negoziato.

Ovviamente, alle stesse condizioni del loro stesso repertorio, perché così stabiliscono le norme votate oggi. Le ‘royalties’ dovranno poi essere distribuite agli autori il prima possibile, e non oltre nove mesi dalla fine dell’anno fiscale in cui sono stati guadagnati i ricavi. La direttiva deve ora essere solo approvata formalmente dal Consiglio.

Passare dalle attuali 250 società di gestione collettiva dei diritti musicali esistenti nei 28 Stati membri a solo 7-8 a cui ci si potrà rivolgere per chiedere tutto il repertorio mondiale. E’ questa la rivoluzione lanciata oggi dal Parlamento Ue con l’approvazione della direttiva sul Copyright e le licenze transfrontaliere per i servizi di musica on-line. “Con il nuovo sistema – ha spiegato la relatrice, la popolare francese Marielle Gallo – ci saranno degli accordi di reciprocità tra le società di gestione collettiva e si creeranno pochi hub che rappresenteranno tutte le altre e basterà chiedere a una sola per avere tutta la musica a disposizione”.

Con le nuove regole – che dopo l’approvazione formale da parte del Consiglio andranno trasposte dai 28 nel giro di due anni – diventerà quindi più facile ottenere le licenze per lo streaming di musica in più paesi Ue, stimolando i servizi di vendita on-line e garantendo una maggiore protezione ai diritti degli artisti e degli autori, tramite un sistema tempestivo e trasparente di pagamento delle royalty. “Abbiamo dimostrato – insiste Gallo – che il diritto d’autore non è nemico del digitale, ora spetterà alle società europee inventare nuove forme di sfruttamento commerciale ed artistico”. Il Parlamento ha preteso che i repertori minori e regionali siano trattati dalle società di gestione collettiva come i grande artisti internazionali, in modo da preservare e promuovere la ricchezza culturale della Ue.

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