29 Marzo 2024 16:39

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29 Marzo 2024 16:39

DIANO MARINA – INDAGATO PER TENTATO ABUSO D’UFFICIO, CHIAPPORI FA SCENA MUTA DAVANTI AL P.M. BOGLIOLO. LA DENUNCIA DEL VIGILE “PUNITO” DOPO UN ANNO /I Dettagli

chiappori lupi

“Mi avvalgo della facoltà di non rispondere”. Sono queste le parole pronunciate dal sindaco di Diano Marina, Giacomo Chiappori, comparso questa mattina, accompagnato dall’avvocato Stefania Uva, davanti al Pubblico Ministero Alessandro Bogliolo che lo ha iscritto nel registro degli indagati  per tentato abuso d’ufficio.

Secondo l’accusa, Chiappori, avrebbe fatto pressioni ai danni di un agente della Polizia Municipale al fine di far togliere la multa, di 160 euro, al titolare del “Caffè Teatro” (il bar di fronte al cinema Politeama, ndr) che aveva posizionato il dehor fuori dal suo locale senza averne titolo. Il proprietario, infatti, aveva chiesto di trasformare l’autorizzazione semestrale in annuale ed era in attesa della risposta positiva del comune che arrivò due giorni dopo.

Il commerciante, una volta vistosi recapitare la sanzione amministrativa si sarebbe recato in Comune lamentandosi con il primo cittadino che a sua volta ha convocato il vigile nel suo ufficio per chiedergli spiegazioni. L’agente ha interpretato l’interferenza di Chiappori come il tentativo di impedirgli di fare il proprio dovere denunciando l’accaduto alla Magistratura.

La vicenda, di cui si occuperà il noto penalista genovese Emanuele Lamberti chiamato a difendere Chiappori, si tinge di giallo. Infatti, secondo alcune indiscrezioni, i fatti risalirebbero al 2012 oltre un anno prima della denuncia dell’agente della Polizia Municipale.

Inoltre, l’agente coinvolto sarebbe stato oggetto di un procedimento disciplinare (tre giorni di sospensione dal servizio, ndr) per aver avuto un acceso diverbio con l’assessore Luigi Basso, oggi assessore con delega alla Polizia Municipale. Secondo i bene informati, infatti, la denuncia sarebbe stata depositata dopo il procedimento disciplinare a carico dell’agente e ciò aprirebbe a nuovi interrogativi e sospetti. Dopo il caso Bozzano/Basso/Parrella i veleni all’interno del corpo della Polizia Municipale non sembrano finire mai.

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