18 Aprile 2024 19:55

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18 Aprile 2024 19:55

“A MONTEGRAZIE TOSSICODIPENDENTI E ALCOLIZZATI. E DA 1 MESE E MEZZO C’È ANCHE UN PEDOFILO” – L’intervista shock di Padre Arrigoni a una tv pugliese

Padre arrigoni

A Montegrazie tossicodipendenti e alcolizzati. E da un mese e mezzo c’è anche un pedofilo“. Sono dichiarazioni destinate a suscitare grande clamore quelle rilasciate da Padre Valter Arrigoni, sacerdote originario di Foggia, ma in servizio presso la parrocchia di Montegrazie, frazione di Imperia, nel corso di un’intervista durante il programma “L’altra campana” andato in onda il 18 febbraio scorso sull’emittente privata “Teleblu” di Foggia.

Arrigoni, ospite del programma in occasione dei suoi 25 anni di sacerdozio, ha parlato di Montegrazie in termini decisamente poco lusinghieri (“questa frazione di Imperia, 97 residenti, al di sotto dei 60 anni sono coppie non sposate ne in Chiesa ne in Comune, i bambini, pochissimi che ci sono, non sono battezzati, ma è un’umanità vera, che ha delle domande, è un’umanità drammatica, perché in 10 anni ci sono stati 4 suicidi, un omicidio, ci sono tossicodipendenti, alcolizzati, ma anche fra le ragazze giovani, dai 16 ai 20 anni“). Le uniche parole di miele Padre Arrigoni le ha riservate a Claudio Scajola che “probabilmente si è fatto i fatti suoi, togliamo pure il probabilmente, ma ha pensato alla città. Cioè, a Imperia c’è un porto, c’è un aeroporto ad Albenga, c’è il doppio binario, finché ha potuto farlo lui. Tutti hanno un lavoro, nella Polizia, nei Carabinieri, nella scuola“.
Padre valter arrigoni.

I PASSAGGI PRINCIPALI DELL’INTERVISTA DI VALTER ARRIGONI

25 anni di messa sono come le nozze d’argento, molti non ci arrivano. Io vivo in questa situazione molto interessante, perché pur essendo piccola Montegrazie, questa frazione di Imperia, 97 residenti, al di sotto dei 60 anni sono coppie non sposate ne in Chiesa ne in Comune, i bambini, pochissimi che ci sono, non sono battezzati, ma è un’umanità vera, che ha delle domande, è un’umanità drammatica, perché in 10 anni ci sono stati 4 suicidi, un omicidio, ci sono tossicodipendenti, alcolizzati, ma anche fra le ragazze giovani, dai 16 ai 20 anni. Io ho chiesto di poter fare un’esperienza come monaco innanzitutto. Li c’è un Santuario del XIII secolo, molto bello, ovviamente non frequentato, dove l’ultimo cappellano era del 1920, e poi invece mi hanno affidato questa piccola comunità dicendomi è piccola, non darà problemi. E invece ti interroga la vita, ti interroga il cuore. In fondo 25 anni di sacerdozio è un senso della vita. Ma io sono utile. A Foggia io mi sentivo utile come una specie di coscienza critica, come Catone il censore. Ma non è quello il compito mio. Il mio compito è indicare una via per uscire, non puntare il dito sul male. Sono stati utili questi due anni. La risposta socio economica non è vera. I problemi dell’umano sono ben al di la dei soldi, del lavoro, eccetera. Soldi e lavoro possono essere una risposta, ma molto superficiale”.

Montegrazie è piccola, ma è interessante. C’è una mia carissima amica, Giannina, che dice ‘non…’ – visto che il pedofilo è stato, perché c’è anche un pedofilo, da un mese e mezzo, un insegnante di musica – mi guardava e mi dice ‘noi non ci facciamo mancare niente‘”.

“Foggia ha 180 mila abitanti, ma ci sono le stesse cose. Fallimento del senso della vita, disoccupazione, depressione, tristezza, tutte queste cose”.

“Io vivo a Imperia, dove c’è Scajola, famoso Scajola. Che probabilmente si è fatto i fatti suoi, togliamo pure il probabilmente, ma ha pensato alla città. Cioè, a Imperia c’è un porto, c’è un aeroporto ad Albenga, c’è il doppio binario, finché ha potuto farlo lui. Tutti hanno un lavoro, nella Polizia, nei Carabinieri, nella scuola. A Foggia abbiamo perso tutto”.

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