18 Aprile 2024 15:50

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18 Aprile 2024 15:50

DIANO MARINA. PISTA CICLABILE, RIFONDAZIONE COMUNISTA: “VENGA REALIZZATA SUL LUNGOMARE E SI SPOSTI UN SENSO DELL’AURELIA SULL’EX FERROVIA”/LA PROPOSTA

In breve: Il Direttivo del Circolo Dianese “G.B. Acquarone” di Rifondazione Comunista ha preso posizione in merito alla querelle sulla realizzazione della pista ciclabile a Diano Marina

diano marina ciclabile

Il Direttivo del Circolo Dianese “G.B. Acquarone” di Rifondazione Comunista ha preso posizione in merito alla querelle sulla realizzazione della pista ciclabile a Diano Marina che vede confrontarsi correnti di pensiero diverse, chi la vorrebbe realizzata sull’Aurelia e chi, invece, sul sedime dell’ex ferrovia.

“Alla luce dei recenti sviluppi sull’argomento pista ciclabile nel Dianese, reiteriamo quanto già proposto dalla Segreteria Provinciale di Rifondazione Comunista il 18 febbraio scorso. Rinfreschiamo la memoria a chi non avesse letto, o non ricordasse, la posizione di Rifondazione Comunista in merito alla ciclabile, riportando il testo della nostra proposta ed un elementare schizzo di mappa per individuarne i percorsi.

Sottolineiamo la nostra fermissima pretesa di assoluta contestualità della realizzazione di posti auto con la realizzazione della ciclabile sul lungomare.
La nostra proposta di lasciare, almeno in un primo tempo, un senso unico automobilistico sulla Aurelia in direzione Genova aveva proprio il significato di rendere immediatamente realizzabile il progetto con costi decisamente affrontabili.

Oggi si dice che non ci sono soldi per spostare integralmente l’Aurelia sul percorso ex ferroviario, e così si propone di fare i parcheggi e non la ciclabile: ci pare che il costo delle opere necessarie per convertire il sedime ferroviario in area di parcheggio (rimozione della massicciata, stesa dell’asfalto, convogliamento acque meteoriche, ecc.) sia la parte più sostanziosa dell’intero intervento, a fronte delle poche pennellate di pittura necessarie per creare una pista ciclabile sull’Aurelia.

Ci opporremo quindi in ogni modo a questa ennesima proposta di cementificazione per parcheggi senza alcun ritorno sul piano della qualità ambientale e quindi turistica, perché riteniamo che la creazione di una pista ciclabile, anche se non convoglia direttamente fondi nelle assetate casse del Comune, comporti comunque una ricaduta economica non indifferente sulle attività turistico-ricettive del comprensorio.

Dopo l’epocale spostamento a monte della linea ferroviaria, è ora di prepararsi non solo per la prossima stagione primavera/estate, ma anche per i decenni futuri; si offre infatti la possibilità di migliorare significativamente la viabilità urbana e di accedere, anche a Diano Marina, a quella importantissima opportunità offerta dalla pista ciclabile.

Abbiamo già espresso alcune considerazioni in merito ed ora vogliamo maggiormente definirle, nella consapevolezza che l’apporto di tutti, purché ispirato ad una visione del tutto estranea a singoli interessi, è fondamentale nelle scelte urbanistiche.

Riaffermiamo la necessità di utilizzare il sedime della vecchia ferrovia per sostituire l’Aurelia: a nostro parere il tratto tra via della Rovere, dove l’Aurelia praticamente tocca la linea ferroviaria, ed il torrente Evigno dovrebbe essere a doppio senso di marcia, magari a corsie separate, per consentire al traffico proveniente dall’entroterra di instradarsi verso levante senza dover attraversare il centro di Diano Marina (e l’incrocio con l’Aurelia all’altezza di via degli Oleandri diverrebbe una specie di “hub” per i bus navetta da/per la stazione), mentre la parte restante, dal torrente Evigno in avanti, dovrebbe essere a senso unico, per reinserirsi sull’Aurelia a doppio senso tramite la salita di via Agnesi all’inizio del Berta. Tale percorso è realizzabile senza la necessità di grandi opere e, con un solo senso di marcia, consentirebbe la creazione di un numero significativo di parcheggi in via Lucus Bormani (Campo sportivo), via Nazario Sauro, via Soprana alla Foce, via Angiolo Silvio Novaro: gran parte di queste vie, oggi di larghezza contenuta, sono attualmente destinate al traffico e non offrono, se non in rari casi, posti auto.
Il senso unico dell’Aurelia in direzione Cervo inizierebbe prima del cavalcavia ferroviario, all’altezza di via Francesco Agnese.
Questa soluzione, pur non eliminando completamente il traffico sul lungomare (cosa peraltro auspicabile sotto diversi altri punti di vista), consentirebbe però il mantenimento di un accesso veicolare allo stesso, pur rendendo possibile la realizzazione della ciclabile sull’attuale Aurelia e, soprattutto la creazione di un buon numero di parcheggi sulle vie già citate (Saponiera, ecc.), oltre che nell’area della vecchia stazione.

Ma torniamo alla ciclabile, vero punto di svolta dell’offerta turistica, tanto più per il Dianese in cui le presenze dal centro/nord Europa sono storicamente consolidate e corrispondono ad una tipologia particolarmente sensibile al mondo del Bike e del Trekking.
Come già proposto, dall”Incompiuta’ si dovrebbe imboccare Via Torino e di qui proseguire sul lungomare.
Fondamentale sarà la creazione di una pista ciclabile ‘verticale’ che connetta il lungomare con la stazione (‘fermata’) nuova a Diano San Pietro. Giungere in treno con la bici al seguito, magari da Amsterdam o Francoforte, e di qui proseguire con la stessa per la pista ciclabile più bella d’Europa, raggiungendo il mare proprio a Diano Marina, rappresenterà una ghiotta occasione per il turismo, oltre che un ottimo servizio.

Sarà necessario alberare con cura tale tratto, per renderlo gradevole a tutti e praticabile anche da chi non è in vacanza e non è quindi disposto a sudare troppo: per questo sarà indispensabile che le imprese che eseguiranno le opere vengano convinte a rispettare al massimo la vegetazione arborea qua e là già presente sull’argine sinistro (via Rossini), oltre che prevedere la piantumazione di essenze idonee (ombreggianti, robuste, sufficientemente rustiche, preferibilmente autoctone, quali lecci, roverelle, alloro).

Ma non di solo Dianese si tratta: ribadiamo l’opportunità della creazione di una ‘metropolitana leggera’ (non necessariamente su binari, poiché esistono soluzioni ‘gommate’) che parta in corrispondenza del curvone di Corso Europa, per raggiungere la spianata di Oneglia e di qui Porto Maurizio ed il Prino. Il trasporto gratuito della bici fra il Prino o la Fondura o la ex stazione ferroviaria di Porto risolverebbe l’attraversamento ciclabile del promontorio di Porto Maurizio, diversamente piuttosto complesso. Si tratta, peraltro, dell’unico razionalmente possibile e fecondo utilizzo delle gallerie ferroviarie del Berta e di Porto Maurizio.

Naturalmente il tutto dovrà essere approfondito sul piano tecnico, purché questo prenda l’avvio dalle seguenti priorità:
1. La realizzazione della pista ciclabile sul lungomare, per i motivi già citati nel nostro precedente intervento.
2. La rigorosa contestualità dello spostamento di un senso dell’Aurelia sul sedime ferroviario con la realizzazione della pista ciclabile sul lungomare: quest’ultima, del resto, potrebbe essere già percorribile nella prossima stagione, visto che non sono praticamente necessarie opere se non la rimozione dei pochi parcheggi, ampiamente sostituiti da quelli che si creeranno a monte, di cui abbiamo detto sopra.
3. La realizzazione del tratto ciclabile mare/stazione Diano San Pietro e la sua alberatura.
4. La realizzazione della “metropolitana leggera” sull’antico sedime ferroviario, a partire da Corso Europa verso Imperia, come supporto alla Pista Ciclabile e come efficace servizio di trasporto, non solo turistico ma anche al servizio di lavoratori e studenti”.

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