28 Marzo 2024 13:21

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28 Marzo 2024 13:21

“IMPERIA RIVUOLE LA SUA BIBLIOTECA”. I CITTADINI LANCIANO UNA RACCOLTA FIRME PER CHIEDERE LA RIAPERTURA:”SI POTRÀ ADERIRE DURANTE LA FIERA DEL LIBRO”/LA PETIZIONE

In breve: L'ormai consueto appuntamento settimanale per chiedere la riapertura della Biblioteca Civica organizzato dagli imperiesi, questa settimana si terrà a Porto Maurizio, in occasione della Fiera del Libro.

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L’ormai consueto appuntamento settimanale per chiedere la riapertura della Biblioteca Civica organizzato dagli imperiesi, che solitamente ha luogo in piazza Dante di sabato, questa settimana si terrà a Porto Maurizio, in occasione della Fiera del Libro. Nel dettaglio, l’incontro sarà sabato 3 giugno dalle ore 10 alle ore 12 all’Isola Mediterranea in piazza fratelli Serra. Inoltre, verrà lanciata una raccolta firme a sostegno della causa.

Gli organizzatori portano avanti questa “occupazione gentile” ormai da diverse settimane e il loro obiettivo è quello di far riaprire la biblioteca, chiusa dal 6 aprile scorso, nel più breve tempo possibile.

Sabato 3 giugno dalle 10 alle 12 saremo presenti alla Fiera del libro a Porto Maurizio – scrivono – ci incontriamo all’Isola Mediterranea in piazza fratelli Serra, sempre con un libro, per chiedere la riapertura della biblioteca di Imperia. Ci incontreremo per lanciare la nostra petizione e la raccolta firme relativa, che ormai ha raggiunto già oltre 500 adesioni. Sarà possibile firmare presso la libreria Mauriziana e il banchetto dell’associazione Help durante la fiera. Da sabato 10 giugno riprendono gli appuntamenti in piazza Dante con l’occupazione ‘gentile’ delle panchine e le letture pubbliche.

Sarà possibile trovare la petizione da sabato 3 giugno nelle due Botteghe – conclude – del commercio equo e solidale a porto Maurizio in via Cascione 55 e a Oneglia in piazza Doria 21 seguendo gli orari normali di apertura (chiuse domenica e i festivi)”.

E’ proprio in una situazione di crisi che la biblioteca diventa determinante perché tutti, anziani giovani e bambini, cittadini italiani e stranieri, possano accedere agli strumenti utili alla crescita e alla conoscenza che, a causa delle condizioni economiche o di disagio sociale, potrebbero essere loro negati.

Non è possibile comprimere gli spazi fisici destinati alla Biblioteca: la vita della Biblioteca ne richieder-ebbe altri in continuazione, si pensi soltanto alle donazioni e ai lasciti preziosi che l’hanno arricchita negli anni. Negli incontri del sabato mattina in Piazza Dante, attraverso il dialogo costruttivo con i cittadini e con i rappresentanti delle associazioni già intervenute pubblicamente e fattivamente, è maturata l’esigenza di presentare una petizione ‘aggiornata’ ed organica che chieda al Sindaco di questa città impegni precisi e puntuali per la riapertura urgente della Biblioteca: ogni giorno perduto è una ferita in più, un ulteriore danno ad una comunità già sofferente per la chiusura di spazi democratici pubblici, accessibili a tutti.

Per questo saremo presenti con la nostra petizione alla Fiera del Libro che si terrà a Porto Maurizio nei giorni venerdì 2, sabato 3 ( con un flashmob alle 10 presso l’Isola Mediterranea in piazza F.11i Serra) e domenica 4 giugno con la raccolta firme per la riapertura della Biblioteca. Sarà possibile firmare la petizione presso la libreria Mauriziana, in via XX settembre, e presso lo stand dell’associazione Help. Abbiamo intenzione di chiedere ad altri soggetti presenti alla Fiera del Libro di ‘ospitare’ la raccolta delle firme e informeremo puntualmente cittadini e lettori sulle iniziative che terremo”.

PETIZIONE PER LA RIAPERTURA DELLA BIBLIOTECA DI IMPERIA

“Al sig. Sindaco del Comune di Imperia Carlo Capacci

Almeno 500 le firme di cittadini e lettori raccolte con una petizione pubblica per chiedere la riapertura della biblioteca Lagorio. 576 ad oggi le firme di studenti per riottenere gli spazi di lettura e studio con una petizione on-line, appelli, articoli e comunicati di intellettuali e associazioni, i floshmob del sabato mattina dal 6 maggio con “l’occupazione gentile” delle panchine presso l’Ufficio Informazioni turistiche del Comune che ospita dal 2 maggio to sportello ‘sfrattato’ del prestito bibliotecario: tutte queste iniziative testimoniano la preoccupazione e lo sconcerto dei cittadini per la chiusura improvvisa, dal 6 aprile scorso, della Biblioteca Comunale.

Una storia che avrebbe dell’incredibile se il contesto non fosse quello italiano e che si commenta da sola: la Biblioteca Civica di Imperia, trasferita solo otto anni fa nei locali del vecchio Palazzo di Giustizia, all’uopo ristrutturati, era stata inaugurata senza aver assicurato le prescritte certificazioni per la messa in sicurezza.
Constatiamo con amarezza il progressivo arretramento delle politiche culturali nel nostro Paese, ma in particolare nella nostra città, con l’ulteriore perdita di posizioni nelle classifiche nazionali sulla qualità delta vita: Imperia destina alla spesa culturale in percentuale risorse inferiori a quelle stanziate dagli altri comuni della Provincia.

Al di là dette statistiche però la gravita della situazione e oggi testimoniata dalla contemporanea chiusura. oltre che del Teatro Comunale e del Centro Culturale Polivalente, anche delta Biblioteca Civica; una debacle annunciata e consumata lentamente negli anni in assenza di un disegno progettuate complessivo nella definizione delle politiche culturali, in grado di promuovere un coordinamento efficace tra le istituzioni e strutture pubbliche con la Biblioteca come motore, luogo di incontro privilegiato per il rapporto diretto con i cittadini, i lettori, gli utenti a vario titolo, con le scuole e l’Università, con i cinema e i teatri, con le associazioni, presidio fondamentale per la cultura dell’integrazione. E’ proprio in una situazione di crisi che la biblioteca diventa determinante perché tutti, anziani giovani e bambini, cittadini italiani e stranieri possano accedere agli strumenti utili alla crescita e alla conoscenza che, a causa delle condizioni economiche o di disagio sociale potrebbero essere loro negati.

I sottoscritti cittadini e lettori, posto che la Biblioteca di Imperia è presidio culturale indispensabile e vitale per la città e che i servizi da essa erogati devono pertanto esser considerati come servizi pubblici essenziali e non ‘accessori’,chiedono quanto segue:

– che la Biblioteca riapra con la massima urgenza (previo ripristino e rispetto delle condizioni minime di sicurezza richieste dal Comando dei Vigili del Fuoco), anche con l’apertura parziale di spazi e servizi, a partire dal prestito dei libri oggi decentrato presso il Centro di Informazione e Promozione Turistica in piazza Dante; tale soluzione appare possibile, considerato che già ora risulta che i dipendenti vi operino all’interno: l’effettuazione dei primi lavori deve avvenire con carattere di urgenza, garantendo l’apertura della Biblioteca e concentrando i lavori per quanto possibile nella pausa estiva di agosto, in modo da ridurre il disagio agli utenti, anche turisti, e consentire la fruizione delle sale di consultazione da parte degli studenti alla ripresa dell’anno scolastico;

– poiché risulta che nei locali di piazza De Amicis sia depositata parte dell’archivio del vecchio Palazzo di Giustizia, si chiede di conoscere le motivazioni per cui tali documenti, dal 2009 ad oggi, non abbiano trovato una collocazione alternativa a cura del Ministero della Giustizia; si presuppone che lo spostamento di tale massa cartacea possa incidere significativamente sulla riduzione del rischio ai fini dell’ottenimento della certificazione di sicurezza da parte dei Vigili del Fuoco;

– che vengano al più presto reperite ulteriori risorse per i lavori di manutenzione dell’immobile;

– chiedono infine che non si dia luogo a riduzioni, né a privatizzazioni dei servizi e delle attività della Biblioteca, tanto meno ad un ridimensionamento degli spazi fisici dell’immobile ove essa ha sede o degli organici; le iniziative culturali realizzate sinora a cura di tale istituzione pubblica hanno rappresentato un’esperienza da salvaguardare e potenziare, nel contesto generale di grave compromissione degli spazi culturali della città”.

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