24 Aprile 2024 04:40

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24 Aprile 2024 04:40

IMPERIA. CASO “MOVIDA”, IL DISCOGRAFICO SENARDI A RUOTA LIBERA:”CIÒ CHE SUCCEDE NELLA NOSTRA CITTÀ È ANOMALO. SE VOGLIAMO TURISMO…”/L’INTERVISTA

In breve: ImperiaPost ha chiesto a Senardi un'opinione sulla situazione della nostra città dal punto di vista della movida e dell'offerta turistica

BACSEN

Il caso della movida in via Vieusseux ha fatto molto discutere. A seguito delle insistenti lamentele da parte dei residenti, la titolare del Bacan, Giulia Bonello, ha deciso di rinunciare alle serate musicali per tutta l’estate, nonostante fosse tutto in regola.

Dopo il sostegno del sindaco Carlo Capacci e di dj Tex, alias Enzo Testini, e della replica dei residenti, anche il discografico imperiese di fama internazionale, Stefano Senardi, interviene sulla vicenda. Data la sua esperienza nel campo della musica, ImperiaPost ha chiesto a Senardi un’opinione sul caso particolare, ma anche in generale sulla situazione della nostra città dal punto di vista della movida e dell’offerta turistica.

NEL CORSO DELLA SUA ESPERIENZA HA GIÀ AVUTO A CHE FARE CON CASI SIMILI A QUELLI ACCADUTI RECENTEMENTE A IMPERIA RIGUARDO LA MOVIDA?

“Mai. Quello che succede a Imperia è una cosa anomala. Grazie al mio lavoro viaggio molto e ho avuto tantissime esperienze in posti dove si fa musica. Posso quindi dire che non esiste località con vocazione turistica in cui non vengano sostenuti, protetti e incoraggiati locali o persone che vogliono rendere più divertente e più vivibile la città.

Ovviamente, bisogna partire dal presupposto che bisogna rispettare orari, decibel e tutte le regole del caso. Se ci sono tutti i requisiti, allora, penso che tutto ciò che attira persone e movimento, specialmente in una città di mare e in particolare durante la stagione estiva, dovrebbe essere incoraggiato. 

COSA NE PENSA DI CIÒ CHE È SUCCESSO AL BACAN?

Parlando del caso specifico accaduto recentemente, purtroppo non c’è molto da dire. Se tutto era a norma è davvero un peccato che il locale rinunci alle serate. Posso capire che qualcuno possa esserne infastidito, ma parliamo probabilmente di orari ‘umani’, in cui la musica finisce massimo a mezzanotte/l’una, mentre invece in altre località è il momento in cui la serata inizia. Consiglierei ai responsabili del locale di aprire un dialogo con i condomini, al fine di trovare un compromesso. In realtà, più che il caso singolo, mi spaventa il quadro generale.

PENSA CHE CI SIA MOLTO DA LAVORARE PER RENDERE IMPERIA TURISTICA?

Imperia è una città con grandissimo potenziale, dall’ecoclima al mare, dalla dieta mediterranea agli scorci bellissimi dei centri storici. Il problema è che la mentalità non è turistica. Nè da parte dell‘amministrazione, che non fa nulla per incentivare o sostenere chi vuole fare qualcosa, né da parte di molti esercenti. Spesso infatti passi in piazza Dante e alle 20 è già tutto chiuso.

In questi anni sono stati chiusi moltissimi posti, chioschi a Borgo Peri sul mare, discoteche a Borgo Prino, facendo diventare tutto un mortorio. Non discuto sui motivi, alcuni non erano a norma, eccetera, ma penso che si dovrebbe lasciare il tempo di mettere le cose in regola, al fine di non perdere punti così strategici per il turismo.

Poi bisogna guardare tutto il contesto. I negozi nelle vie del centro sono costretti a chiudere per affitti troppo alti, la città è sporca, la biblioteca comunale è chiusa da mesi, i teatri anche. Insomma, sono tutti campanelli d’allarme.

COSA SI POTREBBE FARE SECONDO LEI?

“Capisco le tantissime difficoltà degli amministratori, ma è a partire da loro che ci può essere un cambiamento. Infatti la mentalità dell’imperiese è ‘direttamente proporzionale’ a quella di chi amministra. Se vogliamo una città a vocazione turistica bisogna fare qualcosa affinché lo diventi. Consiglierei agli amministratori di farsi un giro in altre città, parlare con sindaci e assessori di altre località di mare e vedere le differenze. E non ci si deve spostare di molto. Per fare solo un esempio Loano ospita concerti di alto livello e ormai si è fatta una reputazione grazie alla quale ogni anno attira moltissimi spettatori abituati ormai al fatto che la città offre spettacoli di un certo tipo.

Ho provato anche io stesso diverse volte a portare eventi a Imperia, c’eravamo riusciti a Villa Faraldi e attiravamo migliaia di persone. Purtroppo abbiamo dovuto smettere per mancanza di risorse. In ogni caso, si può fare. Quando vengono proposti spettacoli ed eventi di un certo tipo la città risponde sempre bene. La domanda dipende sempre dall’offerta, quindi bisogna lavorare per offrire di più”.

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