20 Aprile 2024 01:40

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20 Aprile 2024 01:40

IL “PAGELLONE” DI FINE MANDATO DI IMPERIAPOST. I VOTI AL SINDACO, AGLI ASSESSORI E…/ PRIMA PARTE

In breve: È tempo di bilanci per i consiglieri, assessori, sindaco e personale e personaggi connessi in qualche modo a palazzo civico.

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È tempo di bilanci per i consiglieri, assessori, sindaco e personale e personaggi connessi in qualche modo a palazzo civico. Torna come di consueto l’appuntamento più atteso e temuto dell’anno: il “Pagellone” di ImperiaPost. In questo caso, visto che la legislatura sta per concludersi la nostra redazione, sempre presente alle sedute di consiglio, esprimerà un voto complessivo sul mandato dei singoli. 

Il voto è complessivo e non è appellabile nè dinnanzi al T.A.R. nè dinnanzi alla Corte di Cassazione o Consiglio di Stato (va di moda ultimamente).

Per eventuali querele quest’anno, visti i chiari di Luna, anche quest’anno possiamo contare sul supporto di un pool di avvocati (Carpano, Tahiri e Ritondale) pronti a difenderci dai “permalosoni” anche se speriamo tale iniziativa sia vissuta da tutti come una simpatica e goliardica pagella di fine mandato e non un caso di Stato tanto da mandare messaggi, chiamate minatore o di insulti com’è successo in passato.

I tentativi di imbonirci nel periodo natalizio non sono mancati, ma “we know our chickens”…

Iniziamo subito con le votazioni partendo dal sindaco, giunta e poi consiglieri.

Carlo Capacci (Sindaco) voto 6.5: Dopo anni di tira e molla riesce a scrollarsi di dosso “l’alleato scomodo” restando in piedi grazie al caso giudiziario su Rivieracqua. Partito con le migliori intenzioni, nel corso del tempo si è un po’ perso dietro l’assegnazione delle poltrone ad alleati famelici (Socialisti, PD ma anche vecchi amici del centrodestra). Malgrado i ripetuti annunci una sua ricandidatura sembra essere molto improbabile. Poco comunicativo ma allo stesso tempo fine stratega che però non ha saputo scaldare i cuori degli imperiesi. Meteora. 

Lorella Arnaldi (Segretaria personale del Sindaco) voto 5: Nel corso degli anni ha avuto alti (come i tacchi delle sue scarpe) e bassi anche se questi ultimi hanno avuto la meglio. Ombra del primo cittadino per il primo triennio tanto da far temere un commissariamento è stata poi “rilegata” in un ufficio tutto suo dove hanno soggiornato numerosi assessori e vice sindaci. I suoi rapporti politico/diplomatici non si sono comunque mai interrotti e negli ultimi tempi le sue quotazioni sarebbero in risalita. Qualche screzio con colleghi e giornalisti hanno segnato il suo non-gradimento all’interno del comune. Camaleontica.

Nunzio Mauriello (autista) voto 8: La resistenza e l’abnegazione sono il suo biglietto da visita. “Il fabbro”, così lo chiama chi ha “assaggiato” i suoi pattoni, è rimasto fedele al suo mandato sopportando “attentati” e soprusi da parte di alcuni. Cura le auto dell’amministrazione come figlie e la sua guida è degna di un pilota di Formula 1. Roccioso. 

Edoardo Agnese (analista) voto 7.5: Riflessivo e amante della storia, Edo è divenuto un pilastro del consiglio comunale con la sua competenza tecnica. Passati i tempi d’oro dell’ufficio condiviso con Sciandra, Edo è riuscito a ritagliarsi un ruolo e uno spazio indipendente all’interno della macchina amministrativa rallentata dalla burocrazia. Tecnologico.

Messi comunali voto 6.5: Personaggi eclettici con peculiarità indiscusse. Trovarne uno al momento del bisogno è facile quanto avere un colloquio con il sindaco. Ripresi più volte dal dirigente al personale non temono di sporcarsi le mani per portare a termine la loro missione, arrivare a fine giornata senza troppi sbattimenti. La nota dolente si chiama Antonio per la sua fede bianconera. Walter è prossimo alla pensione mentre Claudio resiste agli attacchi incrociati del presidente del consiglio Parodi (al fine di rimproverare la stampa) e della sua fidanzata. Epici.

La giunta comunale! 

Enrica Fresia (urbanistica) voto 8.5: Il progetto e il conseguente finanziamento da 18 milioni di euro del progetto “Periferie Urbane” (pista ciclabile) la fa entrare nella TOP 5 della classifica. Seria e disponibile ha lavorato a testa bassa e i risultati sono arrivati. Anche lei probabilmente non sarà più tra i candidati alle prossime elezioni e crediamo che sia una perdita per la città. Unica pecca la mancata realizzazione della rampa nel mercato coperto di Oneglia. Professionista.  

Maria Teresa Parodi (arredo urbano- verde pubblico, commercio) voto 7: Attenta ai dettagli e alle esigenze dei commercianti e della cittadinanza. Organizzatrice di eventi commerciali, ha investito molto nel rinnovamento dei parchi giochi e delle aree per i cani. La sua connotazione politica è ancora indefinita ma siamo certi che troverà al più presto casa. Preparata. 

Guido Abbo (lavori pubblici) voto 8.5:  Un uomo, un assessore e ora un vice sindaco che dopo i numeri ha dimostrato di saperci fare anche con i lavori pubblici. Puro, non le manda a dire e nel corso degli anni ha saputo capitalizzare l’aiuto esterno di colleghi e dirigenti. Un’esperienza la sua che potrebbe entrare nei manuali nella voce: “professionista prestato alla politica”. Un prestito quinquennale senza la possibilità di rinnovo, socio e moglie lo reclamano. Egregio. 

Nicola Podestà (cultura, educazione ambientale, osservatorio meteorologico) voto 6: Dopo lunghi mesi di annunci e ritardi il professore della giunta ha finalmente portato a casa due risultati: museo navale e biblioteca. Si applica ma non sempre è riuscito ad essere incisivo in particolar modo quando deteneva la delega all’ambiente. Senza il Cavour, Polivalente e con un budget limitato, Podestà ha fatto il possibile, ma non l’impossibile. Ancora infreddolito dopo il “congelamento” del suo assessorato, Podestà non ha mantenuto la parola sulla questione degli ex lavoratori “Ottagono”. Discreto.  

Simone Vassallo (manifestazioni – sport) voto 7.5: Non c’è che dire, Simone è senza dubbio la rivelazione dell’amministrazione Capacci. Serio, capace ma soprattutto incarna quello che il popolo ama. Uomo dalle mille divise (Croce bianca, Vigili del Fuoco, Assessore, Protezione Civile etc…) è riuscito a capitalizzare i suoi sforzi raccogliendo consenso attorno alla sua persona. Presenzialista, la sua vita è una “manifestazione”, ha sempre la battuta pronta ma ha ancora qualche timore reverenziale.  Si dimetterà circa tra un mesetto per avere le mani libere e ricollocarsi con il cavallo che presume vincente. Politico. 

Ed ora gli ex assessori. 

Enrica Chiarini (servizi educativi, immigrazione) voto 5: Il suo mandato, posizionata dallo zio Giovanni Barbagallo, non ha prodotto grandi risultati, anzi. Le deleghe non l’hanno di certo favorita ma a lei stava bene così. Lo shopping è molto più stimolante del chiedere più soldi per progetti e iniziative al collega di partito Risso. Nel momento clou, le “dimissioni intime” e poi reali, non ha proferito parola, un’omertà amministrativa che non può essere giustificata. Fortunata.  

Giuseppe Zagarella (porti e demanio) voto 6: Una sufficienza di incoraggiamento per l’ex vice sindaco del PD che nel corso degli anni si è contraddistinto per il suo carattere non proprio accomodante. Ci ha messo passione, in particolare per quanto riguarda il progetto “Dal Parasio al Mare”, ma una volta finiti i lavori il suo mandato non ha brillato. La gestione del porto e del demanio non ha fatto registrare i risultati sperati e i dissidi con il sindaco Capacci lo hanno stancato non poco. Sottotono. 

Giuseppe (Pino) De Bonis (polizia municipale, ambiente) voto 6.5: Il suo primo mandato da assessore è andato complessivamente bene. Da assicuratore ad assessore alla polizia municipale e all’ambiente ce ne passa ma De Bonis ha accettato la sfida, meglio chiamarla polpetta avvelenata, che il sindaco ha deciso di dargli. Buono il lavoro sull’appalto rifiuti anche se ci ha messo anni prima di posizionare i cestini dei rifiuti in città. Condizionato dal fratello Antonio (segretario cittadino PD) sulla vicenda Rivieracqua che lo ha portato, a malincuore, alle dimissioni. Pino è un puro e il mondo della politica mette a dura prova in particolare persone come lui. Memorabile la sua arringa contro la mozione sullo Ius Soli di Casano. Guerriero. 

Fabrizio Risso (servizi sociali e bilancio) voto 6.5: “Democristiano”, non si sbilancia mai e nel corso del suo mandato ha ricoperto ruoli di prestigio e di responsabilità. Ha perso gli ultimi capelli che gli rimanevano quando ha dovuto chiudere il bilancio consuntivo 2017. Ringrazia “gli uffici” e “verifica” ancor prima di lavarsi la faccia al mattino, Risso potrebbe essere uno dei papabili candidati sindaco. Equilibrato. 

LA SECONDA PARTE USCIRÀ ALLE ORE 16.30. 

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