28 Marzo 2024 22:05

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28 Marzo 2024 22:05

LIGURIA. PAITA E LUNARDON (PD): “IL CONTRATTO CON TRENITALIA VINCOLA LA REGIONE TROPPI ANNI. TOTI SI FA BELLO CON I SOLDI DEL GOVERNO”

In breve: "Com’è noto noi avremmo preferito (e abbiamo indicato più volte) una procedura competitiva, una gara integrata ferro/gomma, che avrebbe consentito alla Regione di avere un maggiore potere contrattuale"

treni paita

“La Regione ha firmato con Trenitalia un nuovo contratto di servizio per la durata di 15 anni. È il contratto più lungo d’Italia di tutti i tempi, attribuito senza gara. Sicuramente contiene un investimento molto importante per il rinnovo del materiale rotabile che va nella direzione che Governo e anche Trenitalia stanno percorrendo da qualche tempo grazie alla cura del ferro avviata dal Ministro Delrio e che sta portando ad investimenti mai visti nel trasporto pubblico locale ferroviario, metropolitano e su gomma. Questo è certamente l’aspetto più positivo del contratto. Ma Toti festeggia un risultato ottenuto grazie all’investimento di un governo di centrosinistra, in cui ha messo poco di suo”. Lo dichiarano Raffaella Paita, capogruppo Pd in Regione Liguria, e Giovanni Lunardon, consigliere Pd in Regione Liguria.

“Com’è noto noi avremmo preferito (e abbiamo indicato più volte) una procedura competitiva, una gara integrata ferro/gomma, che avrebbe consentito alla Regione di avere un maggiore potere contrattuale e di compiere una vera e propria rivoluzione modale mettendo insieme ferrovie e autobus. Si è scelta un’altra strada in cui l’unico offerente ha dettato modi, tempi e contenuti della trattativa.

Inoltre, dopo le raccomandazioni votate all’unanimità dalla Commissione trasporti su nostra proposta lo scorso 21 dicembre, ci saremmo aspettati che la firma non venisse precipitata e che ci fosse un lavoro vero e serio della Regione per cogliere gli obiettivi delineati in quel documento.

Le raccomandazioni licenziate dalla Commissione individuano obiettivi ambiziosi che vanno ben al di là del rinnovo del materiale rotabile: 1) una operazione verità sugli effettivi costi del servizio, finora ignoti, per riequilibrare il rapporto ricavi/corrispettivo e recuperare da lì nuove risorse per il servizio; 2)un aumento significativo della quantità di chilometri messi a contratto; 3) una graduale riduzione dei tempi di percorrenza a parità di fermate; 4) l’adeguamento del sistema delle penali e del monitoraggio alle migliori prassi contenute ad esempio nel contratto della Toscana; 5) la determinazione di standard minimi di qualità del sevizio verificabili ed esigibili, 6) una nuova politica tariffaria che preveda una maggiore articolazione dei titoli di viaggio per fasce d’età e reddituali e la graduale estensione della tariffa integrata all’intero ambito regionale.

Vedremo nei prossimi giorni se i contenuti del contratto avranno fatto tesoro di queste raccomandazioni costruite nel confronto con associazioni, comitati dei pendolari e sindacati. Se no sarà una grande occasione persa e un grande problema per la Liguria. Perché mettere mano al contratto, che ad oggi nessuno conosce tranne l’assessore Berrino e il presidente Toti, per migliorarlo o semplicemente per adeguarlo a ciò che succederà in Liguria nei prossimi 15 anni da ieri sarà praticamente impossibile”.

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