19 Aprile 2024 20:17

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19 Aprile 2024 20:17

MONESI ISOLATA. CASE INAGIBILI DA OLTRE UN ANNO. SARTORE:”CHE FINE FARÀ QUESTO PAESE? DALLE ISTITUZIONI ANCORA NESSUNA RISPOSTA”

In breve: "Dopo la disastrosa frana a Monesi di Mendatica, i cartelli segnaletici di Lavori in Corso sono apparsi per un breve periodo con il solo risultato oggettivo di aver condannato Monesi al totale isolamento per il secondo inverno - Scrive Rinaldo Sartore

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“Dopo la disastrosa frana del novembre 2016 a Monesi di Mendatica, i cartelli segnaletici di Lavori in Corso sono apparsi per un breve periodo della scorsa estate con il solo risultato oggettivo di aver condannato Monesi al totale isolamento per il secondo inverno. La doverosa e nota ordinanza – n° 12 del 26.11.2016 – di inagibilità emanata dal sindaco di Mendatica, Piero Pelassa, il giorno dopo il disastro, permane su tutte le abitazioni della frazione; anche su quelle integre” – Rinaldo Sartore, dell’Associazione “Monesi Borgo Antico”, con una lettera per tenere alta l’attenzione sulla situazione del paese.

“La ‘risposta’ in data 20/12/2017 dello stesso sindaco alla petizione con la quale 19 proprietari di seconde case hanno chiesto, dopo un anno, l’aggiornamento dell’ordinanza, è stata tutt’altro che esaustiva malgrado sia articolata su due pagine. Verso la fine della seconda pagina di detta risposta si legge:”Voglio altresì affermare che l’Amministrazione Comunale, ferma sostenitrice dei valori e delle tradizioni conservate nei nostri territori e nei nostri affetti, predisporrà uno studio di fattibilità per la mitigazione del rischio frana e consolidamento dell’abitato di Monesi di Mendatica”

Desidero ricordare al sindaco Piero Pelassa che sono stati i turisti, amanti delle vostre montagne, ad acquistare e ristrutturare, negli anni ’70 – ‘80 i Tecci, allora semi crollati e abbandonati dagli ex pastori di Mendatica. Quindi gli attuali proprietari di molte seconde case hanno contribuito in modo tangibile, non retorico, a sostenere i valori, le tradizioni dei vostri territori.

Inoltre la promessa “predisporrà uno studio di fattibilità per la mitigazione del rischio frana e consolidamento dell’abitato di Monesi di Mendatica” è un ennesimo annuncio, in netto contrasto coi fatti; e i fatti sono che la relazione “Atlante dei Centri Abitati Instabili della Liguria, Provincia di Imperia, del 2007 sia stata totalmente ignorata. Non solo; la difesa naturale dalle piogge eccezionali, costituita in passato dal Rio Bandita, è venuta meno a causa della omessa manutenzione e pulizia, da oltre quarant’anni, del relativo greto. Oggi il Rio Bandita esiste solo sulle carte geografiche e ciò non è bastato a convogliare nel Tanarello le acque meteoriche che per tre giorni e tre notti, scorrendo impetuose dalle pendici del monte Frontè, alle spalle della frazione di Monesi, hanno impregnato ed eroso tutta la superficie dell’abitato di Monesi di Mendatica.

A oltre un anno dal disastro, continuano i faremo, la ripetizione degli stessi annunci già visti poco dopo la frana. Un articolo su un quotidiano locale di venerdì 19 u.s. ripete, come un anno fa: “Il via ai lavori in primavera” l’anno è sott’inteso; come nel 2017. Se a tutto ciò aggiungiamo l’eloquente non risposta, dell’assessore regionale Giacomo Giampedrone, ad una richiesta formulata dall’allora presidente dell’associazione Monesi Borgo Antico inerente la seguente dichiarazione attribuita allo stesso assessore da un quotidiano locale: “Se sarà possibile intervenire, faremo tutto quel che sarà possibile, anche chiedendo l’aiuto dello Stato.

C’è però l’eventualità che ci arrivino risposte differenti. Siamo al cospetto di un malato gravissimo” (Tradotto?) “Un amministratore non può investire in maniera importante, se non ha almeno speranze ragionevoli di guarigione” Il senso può essere greve: sacrificare o non sacrificare Monesi? Quando la progettata variante ricollegherà la s.p. 100 di Monesi rendendo raggiungibile Monesi di Triora, Monesi di Mendatica farà la fine dei borghi del Belice?

Se a tutto ciò aggiungiamo che la regione Liguria non ha ancora ottenuto, dal governo per Monesi, la dichiarazione dello stato di calamità naturale, i timori e le preoccupazioni aumentano. Per questi motivi, alcuni proprietari di immobili, nella frazione di Monesi di Mendatica, stanno censendo i loro fabbricati in categoria F2, o Fabbricato Collabente, allo scopo di essere legalmente esentati dal pagare i tributi su fabbricati inagibili. Quando agli Annunci in Corso seguirà la fine dei Lavori in Corso, quei proprietari riprenderanno a pagare le imposte. Sono in molti a sperare che ciò avvenga quanto prima” Rinaldo Sartore

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