25 Aprile 2024 18:10

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25 Aprile 2024 18:10

A PROCESSO A IMPERIA IL PATRON DELLA TRADECO SAVERIO COLUMELLA. NEL MIRINO IL MANCATO RISPETTO DI UN’ORDINANZA DEL SINDACO/LA STORIA

In breve: Questa mattina in Tribunale sono stati sentiti due testimoni, volti noti nel capoluogo prima che l'azienda pugliese rescindesse il contratto di appalto per la gestione della raccolta rifiuti...

columella giuffra

Il patron della Tradeco Saverio Columella è finito a processo a Imperia con l’accusa di inosservanza dei provvedimento dell’autorità. Questa mattina in Tribunale sono stati sentiti due testimoni, volti noti nel capoluogo prima che l’azienda pugliese rescindesse il contratto di appalto per la gestione della raccolta rifiuti, Pietro Lospalluto, direttore generale della ditta, e Giuseppe Calia, responsabile territoriale per l’appalto di Imperia.

Nel mirino la decisione della Tradeco di non ottemperare all’ordinanza firmata nel luglio del 2015 dal Sindaco di Riva Ligure Giorgio Giuffra con la quale il primo cittadino ordinava alla ditta pugliese di riposizionare parte dei cassonetti per la raccolta rifiuti rimossi pochi giorni prima in modo tale da consentire il regolare conferimento da parte della ditta subentrante, la Teknoservice, il cui appalto avrebbe preso il via due giorni dopo (27 luglio 2015).

Giuffra, con un’ordinanza inviata via Pec sabato 25, ordinò alla Tradeco di riposizionarli, ma non fu fatto. Da lì la successiva denuncia al patron Saverio Columella, in quanto rappresentante legale, rappresentato dai legali  Raffaele Padrone e Manuel Paroletti, poi sfociata nel processo.

Secondo quanto ricostruito dalla difesa, i cassonetti non sarebbero stati riposizionati in quanto la mail in posta certificata contenente l’ordinanza firmata dal Sindaco sarebbe arrivata a uffici ormai chiusi. Inoltre, sempre secondo la difesa, aveva già preso il via l’attività di lavaggio e di trasporto, a bordo dei camion, dei cassonetti, direzione Altamura (dove ha sede la ditta). Da qui l’impossibilità di ripristinare parte dei cassonetti.

Il giudice Daniela Gamba ha rinviato l’udienza al prossimo 8 giugno.

 

 

 

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