28 Marzo 2024 21:55

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28 Marzo 2024 21:55

CLAUDIO SCAJOLA SINDACO DI IMPERIA: PARLA IL NIPOTE MARCO. “IO FINITO? SORRIDO. PER IL BENE DELLA CITTÀ BASTA TENSIONI. GLI MANDERÒ UN MESSAGGIO PER CONGRATULARMI”/L’INTERVISTA

In breve: "Congratulazioni a Claudio Scajola per la sua vittoria". Queste le prime parole di Marco Scajola, assessore regionale, nipote di Claudio Scajola, contattato dal nostro giornale a poche ore dal verdetto delle elezioni comunali di Imperia

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“Congratulazioni a Claudio Scajola per la sua vittoria”. Queste le prime parole di Marco Scajola, assessore regionale, nipote di Claudio Scajola, contattato dal nostro giornale a poche ore dal verdetto delle elezioni comunali di Imperia, con l’ex Ministro eletto nuovo Sindaco del capoluogo ligure. Il candidato sostenuto da Marco Scajola e dal presidente della Regione Giovanni Toti, Luca Lanteri, non è riuscito a recuperare lo svantaggio di 7 punti accumulato al primo turno.

Quali sono le sue sensazioni a poche ore dalla vittoria di suo zio?

“Innanzitutto bisogna partire da chi ha vinto. È giusto riconoscere i meriti di Claudio Scajola, nuovo Sindaco di Imperia. Congratulazioni per la sua vittoria. In bocca al lupo per il lavoro difficile che andrà a svolgere nei prossimi anni. È stata una battaglia intensa, con toni troppo accesi. Ora speriamo che si possano abbassare.

Bisogna fare un ringraziamento anche a Luca Lanteri che, con molto disponibilità, umiltà, e voglia di lavorare, si è messo a disposizione di una coalizione di centrodestra per affrontare una campagna elettorale impegnativa. È stato molto bravo, ha sacrificato ogni minuto della sua vita per la campagna elettorale. A lui va, da parte nostra, un grande ringraziamento per la sua disponibilità. Un grazie anche a Antonio Parolini per il suo impegno e per la sua disponibilità.

Ci sono poi da ringraziare i 150 candidati. Abbiamo costruito una bellissima squadra, composta dai candidati e da tanti volontari. Un grande gruppo di persone. La stragrande maggioranza giovani e alla prima esperienza. Tutti si sono messi a disposizione, dando grande cuore e tanto tempo, sacrificando la famiglia, il lavoro e lo studio.

Ovviamente c’è grande amarezza per non aver raggiunto l’obiettivo, ma ciò è accaduto per pochissimi voti. Alla fine sono circa 600 i voti che ci vedono indietro. È stato un testa a testa sino all’ultimo seggio. Dopo un primo turno che ci vedeva indietro di 7 punti, abbiamo intensificato il lavoro sul territorio. Molte persone che non erano andate a votare hanno deciso di votare per noi, questo è un buon segno.

Dobbiamo fare tesoro di questa esperienza.  Con molta serenità si va avanti”.

Cosa non ha funzionato? Lanteri non era il candidato giusto?

“Con il senno di poi si potrebbe dire qualsiasi cosa. È stata una bella competizione. Claudio Scajola, lo si sapeva sin dall’inizio, era un candidato sicuramente di un certo peso. Da molti mesi lavorava a questo progetto. Noi siamo partiti in ritardo, un po’ dopo, perché abbiamo dovuto affrontare prima le elezioni politiche.

Forza Italia ha tenuto, basti pensare che Forza Imperia e Vince Imperia insieme hanno totalizzato il 14%, mantenendo il trand positivo delle politiche. Hanno un po’ faticato invece, per motivi diversi, Lega e Fratelli d’Italia. Non trovo giusto parlare di Lanteri come candidato giusto o non giusto. Era un bel progetto politico, ma in tutte le competizioni c’è un vincitore e un vinto e bisogna accettarlo”.

Queste elezioni sono state contraddistinte dall’astensionismo. Chiunque avesse vinto al ballottaggio, vista l’affluenza, sarebbe stato rappresentante di appena un quarto degli elettori imperiesi. Non un segnale incoraggiante.

“In effetti questo è un problema. Oggettivamente un calo fisiologico al ballottaggio era prevedibile. La città è divisa in due. Toccherà alla politica riunirla. Imperia ha grandi aspettative. Negli anni 2000 eravamo abituati a vittorie al primo turno del centrodestra, Sappa e Strescino ne furono un esempio. Poi venne il ballottaggio CapacciAnnoni nel 2013, con il Sindaco uscente però in netto vantaggio, e poi oggi, nel 2018, il ballottaggio ScajolaLanteri, molto combattuto. Un quadro politico molto più incerto rispetto al passato”.

È stata una campagna elettorale contraddistinta dalle tensioni, anche interne alla famiglia Scajola. Ora cosa succederà?

“Abbiamo perso e faremo un’opposizione sana, seria e concreta. Ora che è finita la campagna elettorale, l‘obiettivo è lavorare per il bene della città. Bisogna mettere da parte le divisioni. I cittadini di Imperia sono amareggiati e preoccupati per le difficoltà in cui si trova la città. La politica ora deve dare prova di capacità amministrativa e serietà intellettuale”.

C’è chi dice che la vittoria di Claudio Scajola è la fine del modello Toti e della carriera politica di Marco Scajola. Lei cosa risponde?

“Io finito? Sorrido. Ne sentiremo ancora tante. Per quanto concerne il modello Toti, non è altro che il centrodestra unito, ricetta semplice che iniziò nel ’94 con Berlusconi e che Toti ha rigenerato. Il ballottaggio si è fatto tra una coalizione ufficialmente di centrodestra e un’altra coalizione civica, ma comunque di cultura moderata, legata al centrodestra, certamente non di centrosinistra. Il Pd ha avuto numeri bassissimi, e il centrosinistra non ha partecipato neanche al ballottaggio. I veri sconfitti sono il centrosinistra e il Pd.

Per quanto concerne il mio futuro, tranquillizzo tutti. Io non sono qui per fare carriera politica. Sono onorato di essere assessore regionale e continuerò a farlo sino a che Giovanni Toti mi rinnoverà la sua fiducia. Per il futuro si vedrà, io sono sereno, anche se ovviamente amareggiato per il risultato di Imperia. Ho fatto tutto quello che dovevo fare, non ho rimpianti. Ho portato avanti un campagna elettorale in alternativa a mio zio Claudio Scajola, persona a cui sono legato, perché con senso di responsabilità ho messo davanti a tutto la mia appartenenza a Forza italia e al centrodestra.  Sono contento di quello che abbiamo fatto”.

La battaglia politica con suo zio potrebbe ora riproporsi alle prossime regionali…

“Guardi, in politica due anni (si vota nel 2020, ndr) sono come 10 anni di vita normale, vediamo cosa accadrà. La cosa non mi preoccupa, si tratta di elezioni completamente diverse. Detto questo, Claudio Scajola ha sempre ribadito, ed è una persona di parola, che il suo progetto è un progetto esclusivamente civico per la città di Imperia e che non si occuperà di politica. Non ho dubbi che sia la verità. E anche se non fosse la verità non ho preoccupazioni. Per la città di Imperia mi auguro solo che torni un clima di serenità e distensione. Gli ultimi 15 giorni sono stati troppo tesi. È impossibile per una città andare avanti così.

Le mie scelte politiche sono state coerenti con me stesso. Personalmente credo di avere un grande consenso in città e il mio lavoro da assessore regionale è molto apprezzato anche fuori Imperia. Credo che stiamo facendo qualcosa di importante. Se elettoralmente pagherà, bene, in caso contrario la vita va avanti, ho una famiglia straordinaria e questa è la cosa più importante”.

Ha sentito Claudio Scajola?

“Penso che gli manderò un messaggio per congratularmi con lui”.

 

 

 

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