23 Aprile 2024 15:38

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23 Aprile 2024 15:38

IMPERIA: OSPEDALE, DECLASSAMENTO DEL REPARTO DI CHIRURGIA VASCOLARE. IL COMITATO SPONTANEO:”IPOTESI ASSURDA E PERICOLOSA”/I DETTAGLI

In breve: Mario Criscuolo, Portavoce ufficiale del "Comitato spontaneo contro il declassamento dei reparti di chirurgia vascolare di Imperia e gastroenterologia di Sanremo"

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Mario Criscuolo, Portavoce ufficiale del Comitato spontaneo contro il declassamento dei reparti di chirurgia vascolare di Imperia e gastroenterologia di Sanremo, interviene con una nota stampa a seguito dell’ipotesi di declassamento del reparto di Chirurgia Vascolare dell’Ospedale di Imperia e del reparto di Gastroenterologia di Sanremo.

La nota stampa del Comitato spontaneo contro il declassamento dei reparti di chirurgia vascolare di Imperia e gastroenterologia di Sanremo

“Dopo aver appreso la notizia dell’ipotesi di declassamento del reparto di Chirurgia Vascolare dell’Ospedale di Imperia e del reparto di Gastroenterologia di Sanremo, i cittadini imperiesi sono preoccupati per le sorti dei reparti e sulle conseguenze future della sanità imperiese.

Il declassamento di questi reparti di eccellenza, infatti, comporterebbe, di fatto, la sola attività ambulatoriale in provincia, mentre le operazioni, programmate o di urgenza, sarebbero eseguite nell’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure.

Ciò comporterebbe una perdita di personale e di fondi per il reparto, ma cosa ben più grave, il rischio per la salute del cittadino. Per arrivare, da Imperia, all’ospedale Santa Corona si impiega 40 minuti (in condizioni ottimali di traffico), da Sanremo più un’ora.

Chi è sicuro di arrivare in tempo? Sappiamo tutti che, in casi di urgenza, ogni minuto è fondamentale. Sappiamo tutti, inoltre, che la rete stradale ligure è carente e i tempi sopracitati si possono allungare, e non poco.

Chi ha ipotizzato di declassare i reparti della provincia di Imperia, ha tenuto conto di queste problematiche?

Noi cittadini riteniamo questa ipotesi assurda e pericolosa per la vita dei residenti e dei turisti, e non vogliamo subire passivamente decisioni che possono mettere in pericolo la nostra vita. Già in un recente passato i cittadini imperiesi hanno dimostrato di reagire alla decisione, anch’essa assurda, di spostare il reparto di ostetricia da Imperia e, anche oggi, dimostrano la non sudditanza a questa scellerata idea!

A tal fine è stato creato un comitato spontaneo volontario, assolutamente lontano da ogni sigla politica, che in modo indipendente e senza nessun colore o bandiera, effettuerà una raccolta firme dei numerosi cittadini che si oppongono in modo fermo e deciso al declassamento del reparto di Chirurgia Vascolare di Imperia e di Gastroenterologia di Sanremo.

La raccolta delle firme avverrà presso alcuni esercizi commerciali e mediante altre iniziative che verranno comunicate mezzo stampa e nel gruppo Facebook creato per l’occasione (raccolta firme contro il declassamento di chirurgia vascolare).

Invitiamo tutti i cittadini a iscriversi al gruppo per sostenere la protesta, e, se vorranno, apportare le proprie idee per evitare il declassamento.

Apprendiamo positivamente le dichiarazioni dell’Assessore Viale, ma riteniamo, comunque, necessario e fondamentale perseguire la forma di protesta, per evitare che il mantenimento dei reparti non sia solo in forma provvisoria, ma rimanga a titolo definitivo.

Il comitato spontaneo, pur ribadendo il suo carattere apolitico, al fine di ottenere la permanenza dei reparti , si dichiara, fin da adesso, disponibile a incontrare le varie forze politiche e le amministrazioni comunali presenti sul territorio che vogliano, senza altri fini, sostenere la lotta dei cittadini, dimostrando, pertanto, di aver cura della salute della popolazione.

Ci auguriamo, inoltre, di poter collaborare con altri comitati presenti in provincia e con le organizzazioni sindacali di categoria. 

Abbiamo dimostrato, con il reparto nascite, che uniti si può vincere, dimostreremo, tutti insieme, che anche questa volta migliaia di cittadini non intendono sacrificare vite umane per ragioni politiche”.

 

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