28 Marzo 2024 20:34

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28 Marzo 2024 20:34

Imperia:Scajola shock.”Se il molo collassa chiudo il porto di Oneglia”

In breve: Il molo frangiflutti onegliese, a causa della violenta mareggiata dei giorni scorsi, già fortemente compromesso, è a rischio collasso.
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“Oltre 7 milioni di danni al molo lungo di Oneglia”. È questo l’annuncio del sindaco di Imperia Claudio Scajola a 4 giorni di distanza dall’alluvione che ha colpito la città.

Il molo frangiflutti onegliese, a causa della violenta mareggiata dei giorni scorsi, già fortemente compromesso, è a rischio collasso. In caso di crollo, il mare avrebbe libero accesso al porto e potrebbe minacciare il centro abitato.

Vista la gravità della situazione il sindaco Scajola ha inviato al consiglio dei ministri una lettera in cui viene chiesto un intervento immediato per salvaguardare l‘incolumità dei cittadini e l’integrità del centro storico.

La conferenza di Claudio Scajola

“Abbiamo fatto partire con un incarico affidato a un tecnico per elaborare una prima valutazione periziata dei danni e che ammonta già a circa 18 milioni con una valutazione di un 30% di possibile aumento.

I danni più grandi sono alle scogliere a protezione delle nostre spiagge e dei nostri borghi, i marosi sono arrivati nelle nostre strade costiere, hanno causato danni gravi agli stabilimenti balneari.

Il danno più grosso quantitativamente è quello delle scogliere.

L’amministrazione comunale con una decisione di giunta ha già affrontato il tema ipotizzando una richiesta di contributo per la rimessa ripristino delle scogliere: prino, cappuccini, foce, marina, san lazzaro, molo lungo, largo crispino, de amicis, fino al parco rabina e galeazza.

La scogliera di largo Cristino diventava una rampa di lancio che allagava l’area e arrivava a scaricare fino a largo Terrizzano.

L’eventuale collasso della diga frangiflutti del molo lungo di Oneglia non solo causerebbe la chiusura del porto di Oneglia, punto strategico di traffici commerciali, turistici e pescherecci, ma ci troveremo anche esposti nel centro storico che non avrebbe più difesa.

È una diga foranea di salvaguardia dei marosi per il centro città.

Bisogna far capire alle persone che non si può andare su questo molo. Per questo rafforzeremo le chiusure. È molto pericoloso perché il molo si muove ed è a rischio di collasso. Non ci si può salire sopra. Nell’elencazione che faremo, alcuni risarcimenti possono aspettare, ma quelli di protezione non possono aspettare. In particolare il molo di Oneglia, ha bisogno che i lavori comincino subito.

Se scende giù chiude il porto.

Ho preso contatto con la presidenza del Consiglio dei Ministri e abbiamo inviato la lettera al presidente del consiglio in cui parliamo di pericolo di Oneglia per il porto e il centro abitato. Chiediamo un intervento immediato per poter mettere in sicurezza il molo della diga foranea di Oneglia e il suo ripristino.

Quello che potevamo fare da soli lo abbiamo fatto con assoluta celerità.
Il Comune si deve dare da fare per cercare finanziamenti e per far fronte alle enormi spese. Ma quella del porto di Oneglia è un’emergenza.

Dalla relazione tecnica si vede che ci sono dei punti all’inizio del molo che sono stati erosi e sono a rischio continuo, perché non c’è più la scogliera. Ci sono punti che si muovono, rischio che collassino e che si apra un varco di dimensioni tali che il mare entra direttamente sulla banchina. È una gravità assoluta.

Nei 18 milioni si considerano le strutture della città, si dividono tra edifici pubblici e sportivi (6 milioni e mezzo) e moli e scogliere (11 milioni e mezzo). Di questi ultimi, ben 7 milioni e mezzo per il molo lungo.

Non parlo di responsabilità, le nostre scogliere da tempo non hanno investimenti per il loro mantenimento e il loro pontenziamneto.

Siamo solo al primo di novembre, abbiamo di fronte autunno e dicembre.

In questi giorni i sommozzatori hanno provato a verificare la condizione del fondale, ma è in una condizione di assoluta non visibilità. 

Se si apre il molo, il mare arriva in piazza Dante.

Ci fossero i fondi domani, ci vorrebbero almeno 2 mesi per il consolidamento.
Si lavora con somma urgenza”.

La diretta:


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