20 Aprile 2024 08:16

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20 Aprile 2024 08:16

NO AI TAGLI SUI RIMBORSI SUGLI ALIMENTI APROTEICI DISPOSTI DALLA REGIONE – Il pensiero del Partito della Rifondazione Comunista

alimenti aproteici

“Altri tagli in vista al Sistema Sanitario Nazionale : meno 1.5 miliardi di euro per il 2014 e almeno 2.5 milioni per il prossimo triennio. Carenze di personale , eccesso di turni in reperibilità da parte di infermieri e medici, liste di attesa per esami strumentali e visite specialistiche insopportabilmente lunghe , attività sul territorio ancora insufficiente sono alcuni dei punti dolenti della sanità in provincia di Imperia”.

A scrivere è il dipartimento sanità del Partito della Rifondazione Comunista che prosegue: “E’ di queste ultime settimane il varo di una delibera regionale di giunta dove viene abbassato a soli 10 mila euro l’anno di reddito ISEE la soglia per il rimborso totale dei costosissimi alimenti aproteici , vera e propria terapia che consente a molti nefropatici di ritardare l’ingresso in dialisi e in alcuni casi addirittura di evitarlo . Sopra i 20 mila euro non ci sarà alcun rimborso . In media un paziente spende tra 80-120 euro al mese di alimenti aproteici e intanto i rimborsi della regione sono fermi ormai da oltre 8 mesi , altro che IMU!!!!

La Regione avrebbe fissato a 150 mila euro l’anno l’importo dei rimborsi per gli alimenti aproteici. Si tratta di una scelta miope in quanto certamente numerosi pazienti abbandoneranno tale dieta con conseguente aumento dell’ospedalizzazione e del numero di pazienti in dialisi. Altro che medicina preventiva o di presa in carico del paziente ! Basta una decina di emodializzati in più all’anno in tutta la Liguria per far spendere alla regione la stessa cifra!!!!!

Ma se si raschia il barile per poche centinaia di migliaia di euro in tutta la regione , disinvoltamente l’assessorato alla sanità promette ( ormai da 6 anni a questa parte ) la realizzazione dell’ ospedale unico in provincia dal costo di oltre 200 mln di euro. Non si conosce ancora il sito rispetto alla nuova stazione ferroviaria di Taggia , ma di certo si sa che sarebbe la semplice sommatoria degli stessi reparti ora ospitati dai presidi di Imperia e Sanremo , non uno di più e con meno posti letto! Non c’è bisogno di opere faraoniche con il rischio che restino incompiute o sottoutilizzate ( vedasi l’ospedale di Albenga costato 50 mln di euro !) . Occorre un piano di investimento per la manutenzione e la ristrutturazione dei presidi esistenti , gli unici soldi evidentemente ben spesi che possono migliorare i servizi e la loro distribuzione in tutto il territorio provinciale la cui viabilità resta ancora scadente”.

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