20 Aprile 2024 04:04

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20 Aprile 2024 04:04

IMPERIA. CLAUDIO SCAJOLA HA VENDUTO LA TANTO DISCUSSA CASA AL COLOSSEO…E HA FATTO UN AFFARE/ECCO QUANTO HA INCASSATO

In breve: Cessione formalizzata nei giorni scorsi dalla moglie Maria Teresa, come rivela "Il Fatto Quotidiano". Si chiude così una delle vicende più discusse degli ultimi anni che porto anche alle dimissioni di Scajola da Ministro dello Sviluppo Economico

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Un milione e 630 mila, questa la cifra pattuita da Claudio Scajola per la cessione della tanto discussa Casa al Colosseo. Cessione formalizzata nei giorni scorsi dalla moglie Maria Teresa, come rivela “Il Fatto Quotidiano”. Una cifra ben superiore a quella pagata dall’ex Ministro, nel 2004, per l’acquisto dell’abitazione sita in via del Fagutale, quando fu sottoscritto un contratto pari a 610 mila euro. In totale, dunque Scajola dalla cessione della casa al Colosseo ha ottenuto una plusvalenza di circa 1 milione di euro.
La casa, lo ricordiamo, fu pagata 610 mila euro dall’ex Ministro, ma nelle casse delle proprietarie, le sorelle Papa, finirono 1 milione e 700 mila euro. Scajola fini a processo per finanziamento illecito, in quanto secondo l’accusa il milione e 100 mila euro di differenza fu pagato dall’imprenditore Diego Anemone. Scajola, che si difese sostenendo di essere all’oscuro dell’ulteriore esborso (da qui la famosa frase “a mia insaputa”), è stato assolto in primo grado, mentre in Appello il reato è stato prescritto.

LA VICENDA, LE ACCUSE, IL PROCESSO

L’imprenditore Diego Anemone, secondo l’accusa, avrebbe pagato, tramite l’architetto Angelo Zampolini, parte (circa 1,1 milioni di euro su 1,7 milioni) della somma versata il 6 luglio del 2004 da Claudio Scajola per acquistare la casa romana di via del Fagutale, proprio di fronte al Colosseo, e avrebbe poi eseguito lavori di ristrutturazione per una cifra intorno ai 100 mila euro.
L’ex Ministro pagò la casa di tasca propria 610 mila euro e, in un’intervista a Porta a Porta nei giorni successivi alle dimissioni dal Governo Berlusconi, dichiarò: “Io ho pregi e difetti, il difetto è che voglio correre troppo e seguo poco le cose che mi riguardano. La vicenda della casa l’ho seguita con troppa superficialità, questa è la mia colpa, ma la sola che ho commesso. I 610 mila euro? Un buon prezzo, forse eccessivamente un buon prezzo. Per me è stata la prima casa che ho comprato e mi è sembrato comunque un prezzo importante. Ho fatto uno sforzo”.

Il processo a Scajola ha preso il via nell’ottobre del 2012 dopo la citazione a giudizio davanti al Tribunale monocratico di Roma (insieme all’imprenditore Diego Anemone) disposta dal procuratore aggiunto di Roma, Alberto Caperna, e dai pm Roberto Felici e Ilaria Calò. In primo grado Scajola è stato assolto. Ora la prescrizione.

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