29 Marzo 2024 16:37

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29 Marzo 2024 16:37

IMPERIA. INFANTICIDIO DEL PICCOLO SEMYON. LA MADRE: “HO NUOTATO FINO A QUANDO NON HA SMESSO DI RESPIRARE”. ACCUSATA DI OMICIDIO AGGRAVATO DA CRUDELTÀ /FOTO E VIDEO

In breve: La donna, ora, si trova nel carcere di Pontedecimo di Genova in attesa dell'interrogatorio di garanzia che si terrà con ogni probabilità nella giornata di lunedì.

COLLAGE SEYMON

Imperia. “Ho nuotato per molto tempo con mio figlio nel marsupio fino a quando non ho sentito che ha smesso di respirare, a quel punto l’ho lasciato andare”. Una storia truce, raccontata da Natalia Sotnikova la quarantenne russa che con estrema freddezza durante il lungo interrogatorio davanti al procuratore aggiunto Grazie Pradella e Francesca Scarlatti (sostituto) nella giornata di ieri, 11 dicembre, nel Tribunale di Imperia, ha ammesso di aver ucciso il figlio di 10 mesi. 

È questa la storia del terribile omicidio del piccolo Semyon, di dieci mesi. Una famiglia benestante, entrambi laureati, lei in economia lui in matematica e molto facoltosi, uniti in matrimonio in America e con questo piccolo figlio, nato dal matrimonio precedente della donna, Semyon.

La donna, durante l’interrogatorio, ha spiegato anche il motivo del gesto: sua madre aveva sofferto di schizofrenia che si era presentata con attacchi epilettici. Secondo i racconti della donna anche il piccolo Semyon aveva dato segni di questa malattia la sera prima dell’omicidio e proprio per questo, per evitare che il figlio trascorresse una vita difficile come quella della nonna lo avrebbe ucciso. Tuttavia non vi sono segni comprovati che il piccolo soffrisse realmente di questa malattia, l’unico segno raccontato dal marito della donna era stata un po’ di agitazione del piccolo per la crescita dei dentini.

La dinamica dell’omicidio è stata raccontata con lucidità e freddezza dalla donna stessa che ha spiegato di essere uscita dall’hotel alle due di notte con il bambino, di aver guidato con la sua auto noleggiata fino alla spiaggia di Bussana che aveva visto alcuni giorni prima andando a fare la spesa con la famiglia al supermercato locale. A quel punto, senza togliersi i vestiti e con Semyon nel marsupio si è tuffata nelle acque gelide e ha iniziato a nuotare. Una volta tornata in albergo avrebbe manifestato una sorta di euforia.

Al procuratore la donna ha spiegato di aver pensato anche di suicidarsi, ma poi la voglia di rivedere il marito aveva prevalso. La donna, ora, si trova nel carcere di Pontedecimo di Genova in attesa dell’interrogatorio di garanzia che si terrà con ogni probabilità nella giornata di lunedì. La donna è accusata di omicidio aggravato da crudeltà. 

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