25 Aprile 2024 23:35

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25 Aprile 2024 23:35

IMPERIA. FUGA DAL CARCERE. ESEGUITA L’ISPEZIONE DEL PENITENZIARIO. NELLA PROSSIMA UDIENZA IL VIDEO DELL’EVASIONE/I DETTAGLI

In breve: Si è tenuta questa mattina l`ispezione giudiziaria presso il carcere di Imperia disposta nell'ambito del processo per la fuga dal penitenziario del capoluogo, avvenuta nel luglio del 2009, del tunisino Farah Ben Faical Trabelsi

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Si è tenuta questa mattina l`ispezione giudiziaria presso il carcere di Imperia disposta nell’ambito del processo per la fuga dal penitenziario del capoluogo, avvenuta nel luglio del 2009, del tunisino Farah Ben Faical Trabelsi.

Sul banco degli imputati, oltre al tunisino evaso (accusato di evasione dolosa) e mai ritrovato dalle forze dell’ordine, due agenti della Polizia Penitenziaria del penitenziario imperiese, Elia Leonardo, ora in pensione, e Felice Serafino, tuttora in servizio (accusati di evasione colposa).

L’ispezione, alla quale hanno preso parte gli avvocati Erminio Annoni e Mario Leone, il giudice Sonia Anerdi e il PM Stefania Laguzzi, è durata circa due ore. Nel dettaglio, il sopralluogo ha riguardato le porte numerate interne, ubicate nel primo braccio del penitenziario, l’intero perimetro del muro di cinta, la sala regia e la portineria. Nel corso dell’ispezione è emerso che i fili spinati sarebbero stati posizionati sopra i muri di cinta solo a seguito dell’evasione di Trabelsi.

L’udienza è stata rinviata al prossimo 23 marzo, quando verrà proiettato il filmato dell’evasione di Trabelsi. Successivamente sarà fissata l’udienza per la discussione. Il processo, dunque, dovrebbe andare a sentenza entro l’estate.

LA RICOSTRUZIONE DELLA FUGA

Il detenuto Trabelsi venne arrestato nel 2008 per un cumulo di pene. Venne tradotto presso il carcere di La Spezia per traffico di stupefacenti. Condannato a 10 anni di carcere, venne poi trasferito a Imperia, con fine pena 2025. Il carcere di Imperia venne però considerato incompatibile in relazione alla pena e alla tipologia di reato, per cui venne disposto il trasferimento di Trabelsi in altra sede.

Il trasferimento era previsto per il 7 luglio, ma Trabelsi tentò il suicidio, per cui il comandante della Polizia Penitenziaria decise di posticipare il trasferimento, senza però adottare particolari cautele. Proprio il 7 luglio 16 detenuti, intorno alle 13.15, accedettero al campetto del penitenziario e vennero registrati dall’agente incaricato. Tra loro c’era anche Trabelsi. Nei giorni in questione erano in corso lavori di ristrutturazione dell’alloggio del comandante per cui alcuni sistemi di allarme furono tacitati..

Successivamente Trabelsi riuscì a evadere, ma al ritorno in cella nessuno si accorse di nulla, probabilmente perché l’agente incaricato non effettuò la conta dei detenuti. Ad accorgersi della mancanza di Trabelsi poteva essere l’agente incaricato al controllo delle celle, ma all’uscita non si preoccupò dell’assenza del tunisino in quanto convinto dell’avvenuto trasferimento nel carcere di Marassi, in realtà posticipato per il tentato suicidio.

Gli agenti si accorgeranno della mancanza di Trabelsi intorno alle 22, quando viene chiamato in servizio, a causa di un malore accorso ad un detenuto, un agente assegnato al piano del tunisino evaso. L’allarme, però, non scatterà subito, ma solo dopo circa 2 ore, perché inizialmente la ricerca interessa l’interno del carcere, ipotizzando che Trabelsi si sia nascosto nel penitenziario in quanto l’agente Serafino sostiene di aver visto Trabelsi al rientro dal campetto e di averci parlato. Evaso dal carcere di Imperia Trabelsi ha chiesto un passaggio in macchina a un agente della Polizia Penitenziaria di Sanremo, sostenendo di aver litigato con la fidanzata. Sceso all’altezza di Arma di Taggia, ha fatto perdere le proprie tracce.

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