28 Marzo 2024 18:24

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28 Marzo 2024 18:24

IMPERIA. LO SFOGO DI BENEDUSI. ECCO L’ULTIMA REPLICA DI RAINISIO: “CERCHIAMO DI SPINGERE UN TURISMO RICCO E DI QUALITÀ”

In breve: "Sono comunque sempre disponibile, come ti ho già proposto, a collaborare informalmente con idee, consigli, attività, qualsiasi cosa sia mirata alla realizzazione di queste o altre visioni condivisibili"

rainisio benedusi

IMPERIA. Continua il botta e risposta dopo lo sfogo di Settimio Benedusi , a cui hanno risposto Maurizio Rainisio e il Sindaco Carlo Capacci ecco l’ultima puntata della querelle: l’ennesima replica di Maurizio Rainisio.
“Caro Settimio Benedusi, caro Carlo Capacci,
Voglio ringraziare Settimio perchè, grazie alla sua iniziativa, si è avviata una discussione che, chissà, potrebbe sfociare in qualche cosa di interessante.
Approfitto di questo momento magico, e rinuncio per un momento a rientrare nella mia tana come mi ero ripromesso di fare dopo aver letto la risposta alquanto deludente di Carlo (dai Carlo! Un cavallo di razza come te può fare di meglio anche con le pastoie!).
Le iniziative di Settimio sono state encomiabili, ma mi aspetto di più: aiuto fattivo su alcuni sogni che potrebbero diventare realtà.

Un’azienda che impieghi una decina di laureati tra cui alcuni giovani locali e altri esperti professionisti ‘foresti’ o espatriati che tornano, per esempio una start-up tecnologica, sarebbe una manna per la città.
Faccio due conti:
10 x 75.000€ = 750.000€ solo di stipendi diretti (netti)
350.000€ acquisti di servizi in loco (affitti, puluzie, artigiani, ecc.)
1.100.000€ che vanno ad alimentare l’economia cittadina.
Non tanto?
Continuiamo con i conti:
Un turista ideale (quelli che ci interessano) potrebbe spendere 150€ al giorno (albergo, pranzo e cena, bar, spiaggia o altre attività).
1.100.000€ / 150€ = più di 7.000 turisti x giorni
Cioè due hotel come i nostri migliori pieni per 100 giorni, più ristoranti, bar ecc.
Dieci di queste aziende significherebbero il rilancio. Per queste ci sarebbe posto anche solo al Parasio in appartamenti sfitti o abbandonati; per la città un enrata stimabile in 10 milioni molto superiore a quello di tutta la ricettività di Imperia. Non dimentichiamo che una fetta di quei 3.500.000€ spesi in servizi andrebbero ad alimentare alberghi (riqualificati) ristoranti ecc.. In più, con tutte quelle competenze concentrate, ci sarebbe una crescita culturale incredibile.
Oltre al Parasio di posti ne abbiamo anche altri, location meravigliose: L’ex Hotel Riviera Palace (la prefettura non ha bisogno nè di giardini nè di vista mare); la ex-Sairo; i bellissimi ex-magazzini del porto di Oneglia – vuoti.
Un sogno? Forse, ma perchè non provarci? Che cosa fare per realizzzarlo? Non lo so, ma penso che un serio, concreto e duraturo impegno dell’amministrazione (serio, Carlo, non elemosine), supportata da un’adeguata pubblicità potrebbe funzionare.
Un’idea startosferica che diventi virale, e qui siamo nel campo di Settimio, potrebbe avviare il motore. Un documentario ben fatto sulle realtà che già ci sono? Magari con un concorso per documentaristi tanto per fare un po’ di rumore?

Il porto. Purtroppo ce l’abbiamo e dobbiamo tenercelo (demolirlo costerebbe troppo; ad affondarlo ci prova la burocrazia della società semi-pubblica, ma lui non affonda, resta lì). Cerchiamo di farlo rendere. Facciamo in modo che non resti un parcheggio per barche. Dalla mia finestra vedo tutto il movimento del porto: per 9 mesi, zero; d’estate qualche cosa si muove, per lo più barche che escono dal letargo per due settimane, partono verso la Corsica o la Costa Azzurra, ritornano e rientrano in letargo.
A Sanremo ci sono manifestazioni legate alla nautica per 40 weekend all’anno (tutte gestite in mare da un imperiese). Ce n’è perfino ad Aregai. Da noi c’è la Winter Regatta che si arrabatta per sopravvivere.
Facciamo di nuovo due conti su un esempio reale da imitare.
Trofeo West Liguria a Sanremo, 63 barche in media sui 12/13 metri, ognuna con 8/12 persone di equipaggio. Ogni regata (weekend) un migliaio di ospiti in più per la città. Questi sono quei turisti da 150€ al giorno di cui parlo sopra.
I conti: 6 weekend x 2 giorni x 1.000 x 150€ = 1.800.000€; facciamo un po’ di tara, comunque circa un milione e mezzo per la città. Più un indotto (manutenzione, gestione, ecc.) che non so valutare. Costo? Irrisorio.
Facciamolo! Mettiamo in palio un premio che sorprenda e attiri la gente; una bella automobile sfiziosa? Dieci ormeggi gratuiti nel porto (che tanto è vuoto) per un anno? Dai Settimio, il creativo sei tu, tira fuori un’idea geniale che spiazzi tutti!. Riceviamo gli equipaggi come si deve senza discorsi di tromboni, ma con una bella pastascuitta, un bicchiere dei nostri vini eccellenti, una bella installazione di quelle che Settimio e i suoi colleghi sanno fare, un po’ di allegria e via… .
Comunque vada, il porto non sarà mai il motore della rinascita; mancano i cantieri per le navi, nè ci possono essere. La rinascita non può venire dai marinai delle navi da diporto che affollano un paio di bar e affittano qualche appartamento. I manutentori, salvo rare eccellenze locali, per lo più vengono dalla Francia o da Montecarlo.

Il turismo.
Che sia di qualità.
Il turista di solito padano, che arriva con le provviste per un mese nel baule, va nella sua seconda casa maltenuta, parcheggia nel centro storico e non schioda la macchina per un mese per paura di perdere il posto e va a fare 10 € di spesa da Lidl quando non può farne a meno, non ci interessa.
Nè vogliamo che le nostre strade diventino una bolgia come quelle di Mentone o Saint Paul de Vence. Dobbiamo puntare al turismo legato alle bellezze paesaggistiche, alle attività sportive, alle eccellenze enogastronomiche, alle manifestazioni artistiche/culturali (no Carlo, ti sembrerà strano, ma non sto pensando all’operetta ‘Al Cavallino Bianco’ di cui va orgoglioso il tuo assessore).
Di musei, per ora, ne abbiamo uno (privato) e l’arte che possiamo mostrare è poca, ma, per esempio, se il santuario di Montegrazie con i suoi affreschi fosse in Francia, ci sarebbero i cartelli sull’autostrada e le visite guidate.
Comunque l’arte e lo spettacolo vero si possono attirare, penso per esempio a Perugia o a Barolo, per dirne solo due; non è facile, ma ci si può pensare. Forse si può anche fare. Qualche idea e l’impegno per metterla in pratica? Forza! Benedusi, Campagna, Gandolfo, Senardi,… metteteci del vostro con i fatti, non solo le idee o le parole!
Cerchiamo di spingere un turismo ricco e di qualità. Questo potrà conciliarsi con le esigenze di tutti e con una buona qualità di vita per noi e per i nostri ospiti.

Mi fermo, ma finisco con una considerazione per Carlo.
No, io non ci penso neanche a propormi per fare il sindaco. Non ho l’età, non ho la pazienza e ho un pessimo carattere; manderei tutti i tromboni politici e istituzionali a quel paese senza mezzi termini e non durerei due giorni.
Non sarei comunque in grado di accettare di farmi condizionare dai giovani o vecchi politici, che sembra continuino a condizionare la politica di questa città. Mi sembra di vedere che anche tu, che pur non avendo bisogno di fare il sindaco e dovendo ringraziare solo te stesso e Ciro per quello che sei, non riesci ad avere la mani libere, nè dalla burocrazia come è ovvio, ma neanche dalla politica. Intendo qui quella politica (con la ‘p’ più che minuscola) che prima o poi costringe a scendere a compromessi chi ne vive. Compromessi che possono diventare dannosi per la collettività e che, altrove, hanno portato a mettere le redini nelle mani di chi non sa guidare i cavalli o la cassa in mano ai ladri.
A rischio di sembrare presuntuoso, so di avere già dato e di continuare a dare il mio contributo alla città con i posti di lavoro altamente qualificati che ho creato dal nulla e caparbiamente conservato in questa città negli ultimi 30’anni; chiedendo pochissimo e non ottenendo nulla del pochissimo che ho legittimamente chiesto. Lo stesso avrei potuto fare in un paesino della Svizzera o della Spagna, a Montecarlo o a Milano. Perchè ho scelto Imperia, chissà? Ricordi, radici, buoni amici, clima, sensazioni, … .
Sono comunque sempre disponibile, come ti ho già proposto, a collaborare informalmente con idee, consigli, attività, qualsiasi cosa sia mirata alla realizzazione di queste o altre visioni condivisibili.

Imperia resta, anche se ormai vicina al coma profondo, la città che amo e in cui amo vivere.

Grazie a tutti,

Maurizio Rainisio `

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