23 Aprile 2024 16:10

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23 Aprile 2024 16:10

IMPERIA. CASO AST. TAHIRI REPLICA A CAPACCI E ABBO:”TROPPO ABITUATI AD AMMINISTRATORI CHE FACEVANO FINTA DI NULLA…” / LA LETTERA

In breve: Non è per nulla vero che ho preferito “scappare con la coda tra le gambe”, anzi ho invano cercato di trovare una soluzione stando all'interno dell'Ast, ma dal momento che la mie doglianze non sono state recepite e accolte dagli organi competenti, ho ritenuto doveroso non accettare più questa situazione di mala amministrazione e di dimettermi.

collage ast tahiri

IMPERIA. Prosegue il botta e risposta tra il Movimento a Cinque Stelle e l’amministrazione comunale sulle dimissioni del consigliere di amministrazione dell’Ast (la società partecipata dal Comune incaricata della riscossione dei tributi) Ramadan Tahiri. Dopo il comunicato “sopra le righe” di Capacci e Abbo arriva la replica dell’avv. Tahiri.

“Ritengo doveroso, e soprattutto a tutela della mia dignità e correttezza, rispondere all’attacco personale ricevuto da parte del Sindaco e dell’Assessore al bilancio del Comune di Imperia.

Noto come l’Amministrazione al posto di prendere atto e rimediare ai propri errori preferisce scagliarsi contro il sottoscritto per coprire la problematica reale.

Partiamo innanzitutto dalla Vostra designazione, la quale era stata del tutto inadeguata scegliendo il Rag. Borzone come Presidente, ruolo per il quale lo stesso era incompatibile, situazione che ho rilevato fin dall’inizio ed ho chiesto al Sig. Borzone di rinunciare a tale carica e di trovare un’altra soluzione, dopo vari incontri nella sede dell’Ast e nell’ufficio dell’assessore Dott. Abbo, venne proposto al CdA di dare alcune deleghe ad un dipendente ed altre lasciarle al Consiglio di Amministrazione come organo collegiale, lasciando comunque al Sig. Borzone la carica di Presidente; su questa scelta io avevo molti dubbi e nonostante gli attivisti del Movimento 5 Stelle fossero contrari, io, facendo una scelta personale da Amministratore e convinto di agire per il bene della Società, ho accettato consentendo l’avvio del nuovo Consiglio di Amministrazione.

Trascorso qualche mese, però, mi sono reso conto che il neo Presidente, oltre a non avere il tempo da dedicare alla sua nuova carica ( infatti si recava presso la sede solo qualche ora alla settimana ), dimostrava di non avere neppure le competenze specifiche necessarie richieste per svolgere l’incarico.

Preoccupato dal caos amministrativo dilagante nella Società, mi recavo presso l’ufficio del Dott. Abbo per denunciare la situazione che avevo riscontrato, l’assessore al bilancio e alle società partecipate mi disse che anche lui aveva ben presente la situazione e mi consigliò di parlarne con il Presidente per trovare una soluzione al problema. Cercai di contattare quindi il Presidente, con l’intento di fissare con urgenza una riunione del CdA,  dove avrei chiesto le sue dimissioni, ma “purtroppo “ il Rag. Borzone non era disponibile in quei giorni per problemi di salute.

Pochi giorni dopo, in occasione di una riunione tra gli Amministratori e i dipendenti dell’Ast, dove era presente anche il dott. Abbo, le mie giuste preoccupazioni riferite all’Assessore qualche giorno prima, gli vennero anche espresse dagli stessi dipendenti dell’AST; quindi eravamo di fronte ad un problema reale da risolvere il prima possibile.

Non avendo ottenuto nessun riscontro sia da parte del Presidente che da parte dell’Amministrazione, dopo aver atteso invano per oltre un mese, constatata l’inerzia e l’ignavia delle parti in causa, ho deciso di dimettermi facendo decadere questo CdA che non avrebbe dovuto mai essere nominato; questo estremo mio gesto, peraltro anticipato all’assessore Abbo nel suo ufficio, effettuato pensando all’interesse della Società e dei cittadini, è stato l’unico mezzo a mia disposizione per interrompere questo palese malfunzionamento del CdA.

Non è per nulla vero che ho preferito “scappare con la coda tra le gambe”, anzi ho invano cercato di trovare una soluzione stando all’interno dell’Ast, ma dal momento che la mie doglianze non sono state recepite e accolte dagli organi competenti, ho ritenuto doveroso non accettare più questa situazione di mala amministrazione e di dimettermi. Forse vi eravate abituati ad amministratori che nonostante vedessero le cose che non andavano come dovevano, facevano finta di nulla e “tenevano in piedi la baracca”, purtroppo per voi il sottoscritto non è così.

Auspico che, il Sindaco e l’Assessore, per le loro future designazioni usino più accortezza nello scegliere le persone a cui affidare ruoli così importanti e significativi, che diano più peso ai requisiti e alla competenza piuttosto che a logiche di partito, pensando esclusivamente al bene dell’Ast e dei cittadini imperiesi”.

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