26 Aprile 2024 03:18

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26 Aprile 2024 03:18

APPALTO RIFIUTI. I VERTICI DI TRADECO A PROCESSO A GRAVINA DI PUGLIA / ECCO DI COSA SONO ACCUSATI

In breve: Nuovi guai giudiziari per i vertici della Tradeco Srl, società di Altamura (BA) che gestisce, malgrado la procedura di rescissione in corso, il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti in 35 comuni della provincia.

tradeco calia

Gravina in Puglia – Nuovi guai giudiziari per i vertici della Tradeco Srl, società di Altamura (BA) che gestisce, malgrado la procedura di rescissione in corso, il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti in 35 comuni della provincia. Il patron Carlo Columella e l’ex amministratore delegato, oggi responsabile del comprensorio imperiese Giuseppe Calia, sono stati rinviati a giudizio con l’accusa di frode in pubbliche forniture relativamente all’appalto sui rifiuti del Comune di Gravina in Puglia. A renderlo noto è il quotidiano “La Repubblica” che indica come coimputato il dirigente del Comune pugliese Francesco Parisi, accusato di falso. Il dirigente non avrebbe contestato, malgrado i rapporti pervenuti all’ufficio, l’inadempienza contrattuale.

L’inchiesta verte sulla presunta mala gestione del servizio da parte della Tradeco e il rinnovo in proroga, ben nove volte, da parte del dirigente comunale. A condurre l’inchiesta, prima, la polizia municipale dell’Ente, su segnalazioni dei cittadini, poi, la Guardia di Finanza che parlano di “molteplici violazioni contrattuali”. 

“La società appaltatrice, – scrivono gli inquirenti – non solo non ha adeguato uomini e mezzi alle mutate esigenze cittadine, ma addirittura nel corso del tempo ha utilizzato meno operatori ecologici, meno spazzatrici automatiche di quelli previsti nel contratto del 1995 e non ha provveduto al lavaggio stradale e dei cassonetti”». 

Un altro elemento finito nel mirino degli inquirenti sarebbe anche il canone percepito dalla Tradeco che sarebbe raddoppiato rispetto quello concordato inizialmente. 

L’azienda, in sua difesa, avrebbe evidenziato che nel corso degli anni nel comune pugliese è avvenuta una “considerevole espansione delle zone abitate”. Una giustificazione simile fu addotta anche dall’ex direttore Pasquale Lomurno per i problemi relativi all’appalto imperiese.  

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