26 Aprile 2024 01:42

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26 Aprile 2024 01:42

ESCLUSIVA IMPERIAPOST. PORTO TURISTICO, INCHIESTA PER RICICLAGGIO. NEL MIRINO LUSSEMBURGO E MONTECARLO. TRA GLI INDAGATI ANCHE CALTAGIRONE/I DETTAGLI

In breve: Un'inchiesta che sino ad oggi è rimasta sotto silenzio, a dispetto della mole di lavoro degli inquirenti, con blitz a Montecarlo, in Svizzera e in Lussemburgo

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L’arresto del finanziere Filippo Dollfus da parte della Guardia di Finanza di Busto Arsizio con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio transnazionale potrebbe riaccendere nuovamente i riflettori sul porto turistico di Imperia. Il motivo? Dollfus risulta iscritto nel registro degli indagati nell’ambito di un’inchiesta per riciclaggio condotta dalla Procura della Repubblica di Imperia, affidata alla Guardia di Finanza e legata al porto turistico del capoluogo ligure.

Un’inchiesta che sino ad oggi è rimasta sotto silenzio, a dispetto della mole di lavoro degli inquirenti, con controlli a Montecarlo, in Svizzera e in Lussemburgo. A Dollfus la Finanza sarebbe arrivata partendo da un altro nome, quello di Mark Irwin, anch’egli indagato, autista di Francesco Bellavista Caltagirone.

Lo stesso imprenditore romano risulta iscritto nel registro degli indagati insieme a Gabriele Bravi, suo commercialista di fiducia. L’inchiesta mira a far luce sulla destinazione finale dei soldi incassati dalla società Acquamare, del gruppo Acquamarcia, un tempo riconducibile a Francesco Bellavista Caltagirone. Soldi incassati sia dalla banche (mutuo da 140 milioni di euro) che dai titolari di posti barca (circa 150 milioni di euro), utilizzati solo in parte per la realizzazione del porto. 

Più e più volte, anche in sede processuale, Caltagirone ha ribadito la propria versione: i soldi sarebbero finiti all’interno della società Acquamarcia. Una tesi che, però, non ha mai del tutto convinto gli inquirenti.

Oltre a indagare a Imperia, la Guardia di Finanza del capoluogo ha trasmesso tutti gli atti alla sede centrale di Roma ed è più di un’ipotesi concreta che possa aver avuto un ruolo fondamentale nell’inchiesta condotta dalle Fiamme Gialle di Busto Arsizio che hanno messo gli occhi su un altro porto costruito da Francesco Bellavista Caltagirone, quello di Fiumicino.

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