18 Aprile 2024 23:45

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18 Aprile 2024 23:45

MINACCIARONO IL SUICIDIO AL FESTIVAL DI SANREMO. VIA AL PROCESSO IN TRIBUNALE A IMPERIA. I QUATTRO IMPUTATI HANNO CHIESTO IL RITO ABBREVIATO/L’UDIENZA

In breve: quattro sono accusati di procurato allarme presso l'autorità per aver interrotto il Festival minacciando il suicidio e di violenza privata per aver obbligato Fazio a leggere una lettera in diretta Tv che spiegava le motivazioni del tentato suicidio.

collage sanremo

Si è tenuta questa mattina in Tribunale a Imperia la prima udienza del processo a carico di Mario Marsicano, Mariarosa Pascale, Salvatore Ferrigno e Antonio Sollazzo, violenza privata e procurato allarme presso l’autorità. I fatti risalgono al 2014 quando Ferrigno, Marsicano e Sollazzo interruppero il Festival di Sanremo, minacciando il suicidio salendo sull’impalcatura soprastante la galleria del Teatro Ariston e obbligando il conduttore Fabio Fazio a leggere una lettera in diretta tv.

I tre riuscirono a distrarre gli uomini della sicurezza grazie a una complice, Mariarosa Pascale, che finse uno svenimento. Nel corso dell’udienza odierna, davanti al giudice Anna Maria Bonsignorio (PM Monica Vercesi) tutti e quattro gli imputati, tutti presenti in aula, hanno chiesto il rito abbreviato, difesi dall’avvocato Fulvio Fiorillo di Caserta. I quattro sono accusati di procurato allarme presso l’autorità per aver interrotto il Festival minacciando il suicidio e di violenza privata per aver obbligato Fazio a leggere una lettera in diretta Tv che spiegava le motivazioni del tentato suicidio.

IL CAPO DI IMPUTAZIONE

“Mariarosaria Pascale, inscenando un malore e accasciandosi a terra, apparentemente priva di sensi all’interno della galleria del Teatro Ariston di San Remo a pochi minuti dall’inizio della prima serata della manifestazione canora, attirava, in tal modo, l’attenzione del personale di vigilanza che si trovava all’interno della sala, nonché consentiva a Ferrigno Salvatore, Marsicano Marino e Sollazzo Antonio di eludere la sorveglianza e di accedere ai palchetti riservati agli impianti delle luci, sui quali gli ultimi due si arrampicavano, intimando al conduttore Fabio Fazio, sotto la minaccia di lasciarsi cadere nel vuoto, di leggere un biglietto di protesta scritto di loro pugno, costringendo con minaccia il conduttore a leggere detto scritto e a interrompere il regolare corso della trasmissione, nonché suscitando allarme presso persone esercenti un pubblico servizio”. Il processo è stato rinviato al prossimo 9 novembre per la discussione. Persona offesa il presentatore Fabio Fazio che però non si è costituito parte civile.

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