21 Maggio 2024 05:11

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21 Maggio 2024 05:11

L`EDITORIALE. VENTIMIGLIA, DOVE L`UMANITÀ SI INCAGLIA SUGLI SCOGLI DEI MIGRANTI E LE ISTITUZIONI RESTANO A GUARDARE

In breve: Si requisisca dunque una o più strutture, un'ex caserma abbandonata, si allestisca una tendopoli perché il flusso migratorio è destinato ad aumentare e non basteranno una cinquantina di poliziotti e di Carabinieri a fermare l'onda perpetua della speranza.

 

collage migranti

La giornata di ieri verrà ricordata come una delle pagine più vergognose della storia del nostro Paese in materia di diritti umani, di accoglienza, di organizzazione e di diritto internazionale. Abbiamo assistito, inermi, alla prepotenza di uno Stato, quello Francese, che in barba ai suoi principi di “Liberté, Égalité e Fraternité” ha osservato, con qualche sorriso sulla faccia, la disperazione di centinaia di uomini, donne e bambini, accampati a pochi metri dai propri confini territoriali. La stessa Francia di Nicolas Sarkozy  che nel 2011 fu la prima nazione a bombardare la Libia di Mu’ammar Gheddafi, fino a qualche settimana prima “amico” dell’Occidente accolto assieme alle sue amazzoni nella capitale con tanto di baciamano dell’ex Premier Berlusconi. Lo stesso dittatore, Gheddafi, che a detta di tutti gli esperti rendeva la Libia un Paese “stabile” e grazie agli accordi commerciali in essere, mitigava sensibilmente le partenze dei migranti africani alla volta delle coste italiane.

Tornando ai giorni d’oggi, ciò a cui tutta l’opinione pubblica italiana ha assistito a Ponte San Ludovico,  la “carica” della Polizia e dei Carabinieri, su direttiva del Ministero dell’Interno, è stata una vera e propria violazione dei diritti di quegli uomini, quelle donne e di quei bambini che cercano un passaggio sicuro verso una vita migliore, lontano da guerre, lontano dalla fame, dalle malattie e dalle persecuzioni religiose o politiche.

Uno sgombero a suon di spinte che non ha fatto altro che spostare solo di qualche metro il problema senza minimamente decidere di affrontarlo anche solo in modo provvisorio. Lontano dagli occhi, lontano dal cuore e dall’opinione pubblica italiana e francese. Una gestione dell’emergenza, a dir la verità già annunciata proprio dal Prefetto di Imperia Silvana Tizzano in occasione della Festa della Repubblica, disastrosa con le forze dell’ordine che per due giorni non hanno praticamente avuto istruzioni. Senza una struttura, anche piccola, che potesse dare accoglienza almeno alle donne e ai bambini, senza un’organizzazione per i viveri, senza la possibilità di fare visitare i migranti da un’equipe specializzata di medici, costringendo oltre 200 persone a dormire per terra, in stazione, con i bagni chimici perché le Ferrovie dello Stato hanno voluto fare la loro parte in questo disumano lungometraggio destinato a battere ogni record. 

Si requisisca dunque una o più strutture, un’ex caserma abbandonata, si allestisca una tendopoli perché il flusso migratorio è destinato ad aumentare e non basteranno una cinquantina di poliziotti e di Carabinieri a fermare l’onda perpetua della speranza. Si distribuiscano in modo eguale i richiedenti asilo e si permetta a coloro che non vogliono restare in Italia, la stragrande maggioranza del totale, di proseguire in qualche modo il proprio viaggio. Sia comunque sempre garantita la dignità dell’essere umano a prescindere da qualsiasi cosa, sia garantita l’umanità e l’accoglienza minima, sia fatto tutto il possibile per gestire, in modo organizzato, un flusso migratorio fatto di vite umane in cerca di un’esistenza possibile.

 

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