29 Marzo 2024 08:22

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29 Marzo 2024 08:22

IMPERIA. APPALTO RIFIUTI. IL DRAMMA DI ANNA VALLE, SENZA LAVORO DA OLTRE DUE ANNI. “MI SENTO UN FANTASMA, AIUTATEMI”/L’INTERVISTA

In breve: Da oltre due anni Anna Valle è senza un lavoro. Prestava servizio presso la Cooperativa Ottagono, poi, nella primavera del 2013, dopo il passaggio dei servizi di raccolta rifiuti del comprensorio imperiese alla Tradeco, è rimasta disoccupata

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Da oltre due anni Anna Valle è senza un lavoro. Prestava servizio presso la Cooperativa Ottagono tra San Lorenzo al Mare e Pietrabruna, poi, nella primavera del 2013, dopo il passaggio dei servizi di raccolta rifiuti del comprensorio imperiese alla Tradeco, è rimasta disoccupata. La speranza di un ritorno ad una vita normale si è dissolta poche settimane fa quando, dopo la rescissione dell’appalto Tradeco, nella riassunzione dei dipendenti non ha trovato spazio. L’Ispettorato del Lavoro nel gennaio 2015, interpellato sull’argomento, con una nota scritta, ha risposto specificando che Anna Valle ha il diritto di essere riassunta. Ad oggi, però, nulla è cambiato. 

“Sono disperata. Sono senza lavoro da anni – racconta a ImperiaPost – Ho cercato un lavoro, ho fatto da badante a un anziano, che poi è tornato nella sua città, Torino, ho prestato servizio presso alcune cooperative di pulizia, ma gli stipendi sono da fame e spesso sono lavori a chiamata. Avevo la possibilità di lavorare per due mesi con la vendemmia in Piemonte, ma è saltato tutto. Ho provato anche nella mia città, Acqui Terme, ma senza fortuna. In questi anni ho inviato centinaia di curriculum. Ora proverò anche con Aimeri, ma so che assumono soprattutto uomini per via dei lavori pesanti“.

Anna ha tre figli, un maschio di 13 anni, che frequenta le scuole medie, e due femmine di 21 e 20 anni, entrambe disoccupate.

Riesco ancora a sopravvivere grazie al mio ex marito, che mi dà una mano. Mi ha ‘ripreso in casa’, ma non posso vivere in queste condizioni – continua Anna – Le mie figlie hanno frequentato l’istituto alberghiero. Stanno cercando lavoro, ma senza fortuna. Io continuo a bussare alla porta dell’Ispettorato del Lavoro, alla porta dei Comuni, ma nulla. C’è una sentenza dell’Ispettorato del Lavoro che sancisce il nostro diritto a essere riassunti, ma nessuno la rispetta. Ci hanno accantonato, messo da parte. Io voglio lanciare un appello al Sindaco Carlo Capacci e alle istituzioni. Noi siamo ancora qui. E approfitto di questo spazio per chiedere aiuto a chi potrà offrirmi un lavoro, anche da 200-300 euro al mese, giusto i soldi per poter fare la spesa. Tante volte ho pensato di farla finita, mi sembra di essere un fantasma”.

 

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