24 Aprile 2024 23:58

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24 Aprile 2024 23:58

IMPERIA. SERVIZI DI PULIZIA. IL COMUNE AFFIDA L’APPALTO A CNS, CONSORZIO FINITO NEL CICLONE DI MAFIA CAPITALE. ED È GIALLO SUI COSTI… / IL CASO

In breve: Rischia di trasformarsi in un boomerang la decisione del Comune di Imperia di affidare il servizio di pulizia degli uffici e degli immobili comunali al CNS per affetto di una convenzione siglata con il consorzio dalla Regione Liguria.
BUZZI CNS
In basso a destra Salvatore Buzzi

IMPERIA – Rischia di trasformarsi in un boomerang la decisione del Comune di Imperia di affidare il servizio di pulizia degli uffici e degli immobili comunali al CNS (Consorzio Nazionale Servizi) che a sua volta farà espletare il servizio da una sua associata, “Coop Service”.

L’affidamento nonostante si tratti di un appalto di molto superiore ai 40.000 (limite massimo per l’affidamento diretto senza gara) è avvenuto senza gara d’appalto in quanto il Comune di Imperia ha aderito alla convenzione stipulata dalla Regione Liguria, proprio con CNS, nel giugno del 2014,“per l’affidamento dei servizi di pulizie a ridotto impatto ambientale, per immobili adibiti prevalentemente ad uso ufficio, in uso a qualsiasi titolo alle pubbliche amministrazioni in vigore dal 1 giugno 2015 al 30 giugno del 2018”.

Perché un boomerang? Perché il servizio che è in gestione alla ditta imperiese “La Puliter” fino al 30 agosto del 2015, con il passaggio a CNS garantirà sì al Comune un risparmio pari a 30 mila euro, come si evince confrontando i capitolati di appalto, ma solo in teoria in quanto molte prestazioni risultano come extra contrattuali, ovvero, garantite solo attraverso un pagamento aggiuntivo.

Quello che sorprende, però, è che si tratta di servizi essenziali per la pulizia di uno stabile come ad esempio: la disincrostazione dei servizi igienici, la pulizia degli ascensori, lavaggio vaporizzazione e disinfezione dei sanitari, la rimozione delle macchie di sporco dai pavimenti e la spolveratura delle porte, tutte prestazioni che nel prestazioni che precedentemente rientravano nell’ambito dell’appalto con la ditta “La Puliter” e venivamo, dunque, espletate quotidianamente. 

Dando uno sguardo alla scheda dei servizi di pulizia del capitolato d’appalto siglato con CNS, infatti, si può verificare come servizi tipo:  “rimozione di macchie di sporco dai pavimenti” siano garantiti giornalmente solo nei principali uffici comunali (vedi ufficio del sindaco) mentre in tutti gli altri siano previsti o sue volte a settimana o una volta a settimana. Ciò significa che in caso di necessità il Comune sarà costretto a sborsare un extra. Per ogni servizio di pulizia supplementare il comune sarà costretto a versare nelle casse di CNS un corrispettivo pari a 12 € al mq.  Il rischio concreto per il Comune di Imperia dunque è quello di risparmiare 30 mila euro dal capitolato d’appalto, ma di spendere in servizi extra ogni anno circa 50 mila euro, dunque 20 mila euro in più. La dimostrazione che il nuovo capitolato prevede in realtà un numero inferiore di servizi rispetto al precedente è il fatto che la CNS avrebbe già comunicato ai dipendenti una riduzione delle ore di lavoro.

Oltre ai dubbi di natura economica sull’appalto sorgono interrogativi anche sull’opportunità di affidare la gestione dei servizi di pulizia a un consorzio, CNS, tra i più discussi negli ultimi mesi in Italia per essere stato travolto dall’inchiesta romana di “Mafia Capitale” per via della presenza nel consiglio di sorveglianza di Salvatore Buzzi (poi sollevato dall’incarico), arrestato dai Ros dei Carabinieri di Roma, nel dicembre del 2014, con l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso, in quanto considerato “braccio operativo” del boss Massimo Carminati.

Contattato da ImperiaPost in merito all’argomento il sindaco Capacci non ha smentito la notizia: “So che ci sono delle polemiche in merito a questo nuovo appalto ma non me ne sono occupato io personalmente. Si tratta, infatti, di una pratica di competenza del dirigente del settore Affari Legali Maria Teresa Anfossi. È una banale pratica di rinnovo di un appalto per le pulizie, non può essere il sindaco ad occuparsi di queste cose. La dott.ssa Anfossi ha scelto di perseguire la strada di aderire ad una gara regionale già espletata, per evitare che il Comune fosse costretto ad indire una nuova gara d’appalto per l’affidamento del servizio. Io non sono mai entrato nel merito della vicenda se non per chiedere che fossero preservati tutti i posti di lavoro delle persone che si occupano materialmente di espletare il servizio, che il livello di servizio fosse pari a quello precedente, se non migliore, e mi riserverò in futuro di verificare, non appena il servizio partirà, se questi indirizzi verranno stati rispettati”.

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