19 Aprile 2024 00:10

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19 Aprile 2024 00:10

PROCESSO CAPANNONE ABUSIVO DEL PORTO – Colpo di scena in aula, la difesa: “Abbiamo il nulla osta per tutte le variazioni alle opere”

Capannone porto
“Siamo in possesso del nulla osta da parte del Ministero dell’Ambiente a tutte le variazioni effettuate alle opere portuali, capannone incluso”. Con questa dichiarazione l’avvocato Erminio Annoni (legale di Paolo Calzia, ndr) ha aperto la prima udienza del processo relativo al capannone abusivo per la cantieristica (ora demolito), costruito in maniera difforme dal progetto originario nell’ambito della realizzazione del porto turistico di Imperia. Una dichiarazione che se venisse confutata dagli atti in possesso della difesa potrebbe cambiare le sorti del processo ed eliminare almeno uno dei capi d’imputazione. L’inchiesta condotta dal pm Alessandro Bogliolo ha portato alla sbarra con l’accusa di abuso d’ufficioPaolo Calzia, ex segretario generale del Comune di Imperia e presidente della Porto di Imperia Spa, Delia Merlonghi, ex amministratore unico di Acquamare, Mariassunta Longo, rappresentante di un’altra società affiliata al gruppo Acquamare, Emanuele Giovagnoli amministratore della Sielt e Emilio Morasso, progettista dei lavori del porto turistico.

Secondo l’accusa il capannone era stato costruito in un’area sotto vincolo ambientale senza le dovute autorizzazioni da parte degli organi competenti.. Il processo è stato poi rinviato al 19 maggio 2014 in quanto non sarebbero stato notificato l’avvio del procedimento penale a due delle tre parti offese, Ministero dell’Ambiente e Regione Liguria (il Comune di Imperia era presente).
Capannone cantieristica

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