26 Aprile 2024 04:24

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26 Aprile 2024 04:24

IMPERIA. CASO TRACECO. DECRETI INGIUNTIVI, IL GIUDICE CONVOCA IL LEGALE DEL COMUNE. NEL MIRINO UNA PARCELLA DA 220 MILA EURO/ECCO COSA E’ SUCCESSO

In breve: Presso il Tribunale di Imperia sono stati riconosciuti i crediti (Tfr e tredicesime) di 16 lavoratori su 86, che attraverso la UIL avevano fatto partire i decreti ingiuntivi nei confronti della Tradeco

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Imperia – Lavoratori – Tradeco/Comune 1-0. È questo il risultato del match giudiziario (ieri, martedì 23 dicembre si è tenuta una nuova udienza) presso il tribunale di Imperia nel corso del quale sono stati riconosciuti i crediti (Tfr e tredicesime) di 16 lavoratori su 86, che attraverso la UIL, che si è avvalsa della consulenza dello studio Sciortino di Sanremo, avevano fatto partire i decreti ingiuntivi nei confronti della Tradeco, l’azienda che fino al luglio scorso gestiva il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani in 35 comuni della provincia di Imperia.
I decreti ingiuntivi per un totale di oltre 300 mila euro, sono stati resi esecutivi, e perciò i lavoratori potranno vantare il credito presso i Comuni che hanno ancora dei debiti nei confronti dell’azienda pugliese.

Nell’udienza di ieri la Tradeco ha confermato di non volersi opporre all’esecutività dei decreti consentendo così ai lavoratori di chiedere ai Comuni, tra cui anche quello di Imperia, di essere liquidati. Degli 86 decreti ingiuntivi, però, solo 16 (13 dal Comune di Diano Marina e 3 da quello di Pontedassio, ndr) attendono solo di essere liquidati. Mancano perciò all’appello ancora 70 lavoratori che dovranno attendere il prossimo 13 gennaio per capire a chi dovranno rivolgersi per vedersi pagare le spettanze arretrate. All’udienza del 13 gennaio, infatti, dovrà partecipare anche il legale del Comune di Imperia (in quanto capofila dell’appalto, lo ricordiamo, il professionista rappresentava tutti i Comuni del comprensorio) in quanto il giudice, che lo ho convocato, vuole capire se i lavoratori avevano il diritto di prelazione assoluta rispetto alla parcella di circa 220 mila euro saldata dall’Ente all’avvocato Monaco che si è occupato della complicata procedura di rescissione del contratto di appalto.

“Il comune di Imperia – ha detto il sindaco Capacci a ImperiaPost – ha sempre cercato di tutelare i lavoratori prima sostituendosi alla Tradeco ai sensi dell’art. 5 del contratto di appalto e poi scrivendo agli altri comuni del comprensorio che avevano dei debiti con la Tradeco suggerendo loro di non pagare l’ultima tranche in attesa della definizione da parte del giudice del contenzioso. Alla luce di quanto è successo ieri possiamo dire che il Comune aveva ragione in quanto la Tradeco ha riconosciuto il debito che ha nei confronti dei dipendenti. Ricordo che l’appalto riguardava 35 comuni che secondo i nostri calcoli hanno la disponibilità economica, per fare fronte ai pagamenti delle spettanze in ‘sostituzione’ della Tradeco scalando gli importi dai crediti che la società pugliese vanta nei confronti dei Comuni stessi. Infine vorrei precisare che la Tradeco non è una società che si trova in concordato o in fallimento e perciò non ci sono dei creditori privilegiati”.

“Nella risoluzione consensuale – replica Luigi La Marca del Sindacato Uil – c’è scritto a caratteri cubitali che la parcella dell’avvocato Monaco sarebbe stata pagata solo dopo aver liquidato tutte le spettanze ai lavoratori. Se l’avvocato Monaco non ha il diritto di prelazione sui lavoratori deve restituire i soldi, se no sarà il Comune di Imperia a dover pagare. I Comuni hanno i soldi per pagare? Ad oggi i Comuni non ci stanno pagando. Il Sindaco di San Bartolomeo Urso ha pagato la Tradeco anziché i lavoratori. Io se non pagano faccio fallire la Tradeco. I lavoratori possono stare tranquilli, i soldi li prenderanno, o dai Comuni o dall’Inps”.

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