20 Aprile 2024 10:12

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20 Aprile 2024 10:12

IMPERIA. ATTENTATO SALA SCOMMESSE. IL GIUDICE RESPINGE LE RICHIESTE DEGLI AVVOCATI, MUCCIOLO E ALBERIGO RESTANO IN CARCERE/ECCO PERCHÉ

In breve: Il giudice per le indagini preliminari Massimiliano Rainieri ha convalidato il fermo di Michele Mucciolo e Alessio Alberigo, i due giovani imperiesi arrestati in quanto avrebbero assoldato tre albanesi, tramite la collaborazione di Ippolito Trifilio, per incendiare la sala scommesse e incassare i soldi dell’assicurazione.
collage arresti avvocati
Sopra i due arrestati Michele Mucciolo e Alessio Alberigo, sotto da sinistra gli avvocati Annoni e Carpano

Imperia – Il giudice per le indagini preliminari Massimiliano Rainieri ha convalidato il fermo di Michele Mucciolo e Alessio Alberigo, i due giovani imperiesi arrestati nell’ambito dell’inchiesta sull’attentato incendiario che ha distrutto la sala scommesse di via del Collegio, di cui erano i gestori (insieme a un terzo socio, all’oscuro di tutto) e ha disposto la misura cautelare in carcere accogliendo la richiesta della Procura in quanto “sussisterebbe il pericolo di inquinamento delle prove”.

Il giudice, inoltre, ha dato un mese di tempo agli inquirenti per chiudere le indagini facendo intendere la possibilità di scarcerare i due in tempi brevi vista la loro condizione di incensurati. Nell’ordinanza il G.I.P. concorda con la Procura sugli indizi di colpevolezza dei due arrestati ma non ravvisa il pericolo di fuga evidenziato nella richiesta dei magistrati inquirenti.

Secondo la Procura Mucciolo, difeso dagli avvocati Davide Carpano e Alessandro Mager, e Alessio Alberigo, difeso dall’avvocato Erminio Annoni, avrebbero assoldato tre albanesi, tramite la collaborazione di Ippolito Trifilio, anch’egli arrestato, per incendiare la sala scommesse e incassare i soldi dell’assicurazione.

Stamattina, durante l’interrogatorio di garanzia, i due arrestati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere davanti al Giudice. 

I legali dei due giovani hanno chiesto un’attenuazione delle misure cautelari, in particolare gli arresti domiciliari, ma il giudice ha respinto la richiesta disponendo la misura cautelare in carcere, così come richiesto dal Procuratore Aggiunto Grazia Pradella.

 

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