27 Aprile 2024 00:56

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27 Aprile 2024 00:56

IMPERIA CAMBIA NEL CAOS. DOPO LA ‘CACCIATA’ PARLA PAOLO RE: “RESTIAMO IN MAGGIORANZA. IL COMUNE NON È L’AZIENDA DEL SINDACO. CAPACCI NON PUÒ METTERCI IL BAVAGLIO”/L’INTERVISTA

In breve: Paolo Re, ex assessore in quota Forza Italia dell'amministrazione Sappa, confluito in Imperia Cambia dopo aver chiuso la propria avventura nel centrodestra imperiese, è l'esponente principale di coloro che vengono definiti i "dissidenti" di Imperia Cambia

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Paolo Re, ex assessore in quota Forza Italia dell’amministrazione Sappa, confluito in Imperia Cambia dopo aver sbattuto la porta e aver chiuso la propria avventura nel centrodestra imperiese, è certamente l’esponente principale di coloro che vengono ormai da mesi definiti i “dissidenti” di Imperia Cambia, movimento politico che fa riferimento al Sindaco Carlo Capacci.

Nella giornata di ieri, venerdì 22 gennaio, dopo un summit in Comune, il primo cittadino ha “cacciato” dalla maggioranza i “dissidenti”, colpevoli di aver “tradito il mandato elettorale”. ImperiaPost ha incontrato Paolo Re il giorno dopo lo sfogo del Sindaco Capacci.

VI ASPETTAVATE LA “CACCIATA” DA PARTE DEL SINDACO CAPACCI?

“No, siamo stati presi totalmente alla sprovvista. Non ce lo aspettavamo. Dopo le dimissioni di Savioli non ho più sentito il Sindaco Capacci. Non c’è stato più nessun contatto politico. Ciò nonostante, con tutto il gruppo consiliare di Imperia Cambia abbiamo cercato di condividere la scelta di un nuovo capogruppo con l’obiettivo di mantenere un filo conduttore con l’amministrazione e con il sindaco. Non ci siamo riusciti, e non per colpa nostra”.

CAPACCI VI HA ACCUSATO DI AVER TRADITO IL MANDATO ELETTORALE…

Se qualcuno ha tradito lo spirito di Imperia Cambia, certamente non siamo noi. Abbiamo sempre votato secondo coscienza. Abbiamo sempre agito in maniera costruttiva, basti vedere le battaglie sui mutui e sulle manutenzioni. Già un anno fa chiedevo maggiori garanzie e maggiore impegno da parte dell’amministrazione per quel che concerne le manutenzioni. Quando poi si è capito che la mia era una battaglia giusta, si sono uniti tutti, Azione Civica e il Pd, tanto che il Sindaco Capacci ha poi stanziato 2 milioni di euro per le manutenzioni alla fine del 2015. Anche sui mutui, poi ci hanno dato ragione. Sulla viabilità del Parasio non ci sarebbe nessuna Commissione se non grazie a noi e a Fossati. Savioli non avrebbe potuto presentare la proposta di posticipare il piano della sosta di un anno. Proposta che per altro riteniamo condivisibile e che è la stessa che avevamo presentato noi lo scorso anno, tra mille polemiche”.

ORA COSA FARETE? USCIRETE DALLA MAGGIORANZA?

Certamente no. Abbiamo sempre rispettato il mandato dei cittadini e continueremo a farlo. Quando non siamo riusciti a farci ascoltare abbiamo dovuto necessariamente aumentare il livello di attenzione, ma non siamo parte dell’opposizione. Noi siamo e restiamo in maggioranza e rispondiamo solo al nostro mandato e alla nostra coscienza. Forse il Sindaco non ha capito che non siamo nella sua azienda, ma siamo stati eletti direttamente dai cittadini nel gruppo consiliare di maggioranza di Imperia Cambia. È vero che più volte il Sindaco ha dimostrato che l’opinione dei cittadini, così come quella dei consiglieri, può sembrare un inutile fastidio nell’ambito di un percorso illuminato, però il ruolo di consigliere comunale e la dignità personale credo debbano prevalere. Lui potrà non invitarci alle riunioni di maggioranza, farci qualche dispettuccio, dire che a noi cattivoni non ci parla più, ma non può impedirci di svolgere il nostro ruolo che per legge ci viene dal mandato diretto dei cittadini ai quali solo rispondiamo. Continueremo ad essere propositivi, costruttivi e a votare le pratiche secondo coscienza in maniere autonoma, senza condizionamenti e lontano dalla beghe dei partiti e dello stesso Sindaco. Noi non abbiamo posti e non vogliamo averne. E poi, siamo così sicuri che nei partiti di maggioranza la pensino come il Sindaco?”.

È VERO CHE AVETE CHIESTO DI AFFIANCARE UN VOSTRO UOMO DI FIDUCIA ALL’ASSESSORE AL BILANCIO GUIDO ABBO?

Si. Abbiamo chiesto di condividere di più con Guido Abbo le linee guida del bilancio, perché alla base della politica di qualunque amministrazione ci sono le scelte di bilancio. Noi, non essendo grandi tecnici, abbiamo chiesto di poter avere un interlocutore esterno all’amministrazione tramite il quale capire meglio i meccanismi di bilancio. Per stilare un bilancio che sia espressione del programma di Imperia cambia. Inutile parlare di turismo se poi non ci mettiamo i soldi. Le scelte politiche devono essere accompagnate da scelte di bilancio”.

VENIAMO ALLA SUA PRESENZA AGLI INCONTRI PRE-NATALIZI ORGANIZZATI DALL’EX MINISTRO SCAJOLA. UN SUO DISPETTO AL SINDACO? UN RIAVVICINAMENTO AL CENTRODESTRA?

“Assolutamente no. Il Sindaco è un po’ permaloso, ma è un problema suo. Io ho già detto che nelle amministrazioni di Scajola ci sono state tante pecche e non mi rimangio nulla. Detto questo, a mio modo di vedere l’uomo Scajola ha subito tante ingiustizie. Io non sono un nemico di Claudio Scajola, ho solo osteggiato il suo modo di fare politica. Dimostrargli la vicinanza, anche pubblicamente, dal punto di vista umano, è un’altra cosa. Umanamente ho sempre avuto con Scajola un ottimo rapporto, non ho nulla da vergognarmi a farmi vedere insieme a lui. Mi sembra vergognoso, al contrario, il fatto di aver paura di farmici vedere insieme. Non mi ricandiderei certamente con lui, non farei neanche il sindaco di un gruppo che fosse la restaurazione della vecchia amministrazione Scajola. Se poi il Sindaco queste cose non le capisce è un problema suo”.

DUNQUE CONFERMATE IL VOSTRO APPOGGIO ALL’AMMINISTRAZIONE CAPACCI?

Non siamo in maggioranza come ‘Yes man’, ma non abbiamo nessuna intenzione di mandare a casa questa amministrazione, perché ha fatto tante cose buone, come più volte abbiamo dichiarato pubblicamente, vedi la Sairo, il porto di Imperia, la gestione della Tradeco. Se poi ci sono cose che non vanno non c’è nulla di male a segnalarle, il Sindaco non può e non deve pensare di metterci il bavaglio”.

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